Milano, il Coronavirus trasforma la città: via al piano “Strade Aperte”

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Daniele Pizzo
Più “zone 30”, ciclabili, marciapiedi più ampi, strade in cui è consentito giocare ai bambini. La necessità di attuare il distanziamento sociale fa crescere la voglia di città più a misura d’uomo e Palazzo Marino vara un piano che mira a trasformare lo spazio urbano
6 maggio 2020

La distanza gli uni dagli altri che dovremo tenere per qualche tempo per diminuire i rischi di contagio da Coronavirus trasformerà soprattutto le città più grandi, dove è più difficile attuare il cosiddetto “distanziamento sociale”.

Milano risponde con il piano “Strade Aperte”, un programma di riadattamento degli spazi urbani che punta soprattutto sull’ampliamento di zone pedonali, ciclabili e degli spazi pubblici al fine di limitare il ricorso all’auto privata e connettere la pedonalità al sistema di trasporto pubblico.

Tra le misure che Palazzo Marino intende varare, alcune delle quali sono già state da poco e in parte attuate, la realizzazione di nuovi percorsi ciclabili anche in sola segnaletica, l’incremento delle strade a velocità moderata a 30 km/h, l’ampliamento dei percorsi pedonali attraverso l'allargamento di marciapiedi e pedonalizzazioni temporanee nei quartieri al fine di creare nuovi spazi per il gioco e l’attività fisica dei bambini e, perché no, anche degli adulti.

Tutte iniziative che puntano a realizzare strade più protette e fruibili da parte di tutti, offrendo nuovi spazi pubblici per i cittadini e incentivando gli spostamenti a piedi, in bicicletta e monopattino.

Il settore del commercio per bar e ristoranti sarà agevolato attraverso la possibilità di posare tavolini ed installare dehors su quelle che precedentemente erano aree di sosta, recuperando così parte della capienza persa all’interno dei locali per il distanziamento.

«Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico – spiega Marco Granelli, assessore alla Mobilità - ma è importante anche riuscire a contenere il numero di auto in circolazione e la congestione e limitare il più possibile l'aumento dell'inquinamento atmosferico cittadino. In questi giorni abbiamo provato a pensare alla nostra città dopo le fasi più dure di questa emergenza, facendo tesoro di quanto imparato e con uno sguardo di lungo respiro che però parte dalle urgenti risposte ai problemi di oggi. I nuovi tempi e spazi della città, un modo nuovo di muoversi, la necessità di riprendere subito il lavoro e l'impegno a non lasciare indietro nessuno: ne è nato un piano straordinario di nuovi percorsi ciclabili e zone 30».

I primi interventi sono previsti nei quartieri Lazzaretto e Isola, dove si prevede di pedonalizzare temporaneamente via Lecco, largo Bellintani e via Benedetto Marcello, creando connessioni ciclopedonali con la futura ciclabile di corso Buenos Aires, il percorso lungo i Bastioni e la pista in segnaletica di viale Tunisia. All'Isola il cuore dell'intervento sarà via Toce, che verrà pedonalizzata e trasformata in una “playstreet”, ovvero una strada pensata per il gioco dei bambini in connessione con le aree verdi di fronte alla scuola e quelle del giardino Bruno Munari.

E’ partita già da corso Venezia la realizzazione dei 35 km di nuove piste ciclabili che arriveranno progressivamente in città in estate ed entro la fine dell’anno. Tra i primi interventi, oltre all’itinerario San Babila - Sesto Marelli che verrà realizzato in sola segnaletica, quello più strutturato da Bisceglie a Buonarroti lungo l’asse Legioni Romane-Berna -Zurigo che poi prolunga in Caterina da Forlì, Sardegna e Buonarroti.

In partenza nelle prossime settimane anche gli interventi sui controviali, con la moderazione della velocità a 30 km/h, lungo le direttrici viale Certosa, viale Zara – viale Testi, viale Romagna – viale Campagna – viale Molise, viale Famagosta - via Faenza. Altri interventi per la ciclabilità riguardano la riqualificazione urbana ad esempio lungo la direttrice Bussa – Farini - Cimitero Monumentale. Parte invece da via Marghera l’allargamento di alcuni marciapiedi che vedranno un maggior flusso di pedoni.

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