OiLibya Rally Marocco. Al-Attyah & Baumel (Mini): Vittoria & Spettacolo

OiLibya Rally Marocco. Al-Attyah & Baumel (Mini): Vittoria & Spettacolo
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Principe del Qatar è il protagonista assoluto del Rally del Marocco. Il vanamente bellicoso Terranova, secondo, e il “ripescato”, eccellente Van-Loon completano il podio integralmente Mini All4 Racing | <i>P. Batini, Marocco</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 ottobre 2014

Marrakech - È il Rally che esalta le caratteristiche di Nasser Al Attiyah, e che il Principe del Qatar si guarda bene dal lasciarsi sfuggire, tornando con una Mini e vincendo con assoluta sicurezza non ostante l’esiguità del margine finale e della spettacolare bagarre, che lo ha peraltro celebrato protagonista assoluto. Per spiegare Al Attyah, tuttavia, dobbiamo evidenziarne almeno un paio di caratteristiche fondamentali. La prima, e forse più nota, è la perizia del Pilota, già visto vincitore della Dakar, ma anche nel WRC e un po’ dappertutto nei deserti di tutto il Pianeta.

Il Principe: un campione atipico

La seconda è la “filosofia” dell’Uomo, questa meno evidente quando dell’insieme in azione si vede solo il “muso” della vettura che emerge dalla nuvola di polvere da essa stessa generata. Al-Attyah è un Campione atipico. Ha talento, professionalmente è impeccabile, si sforza di migliorarsi ad ogni occasione, ma non c’è una volta che possano saltargli i nervi, con il risultato che quello che fa lo diverte dall’inizio alla fine. Per gli avversari è un’arma letale, e questa è la miscela esplosiva di Al-Attyah. Si capisce che, una volta aggiunta la componente dell’esperienza, anche questo episodio coronato dal successo contro il detentore del Marocco non poteva avere un diverso epilogo.

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Il Principe del Qatar si è imposto nel Rally del Marocco 2014


Orlando Terranova, detto “Orly” (niente a che vedere con l’aeroporto di Parigi), forte del numero 1 sulle portiere della Mini, ce l’ha messa tutta, utilizzando tutti i colpi del suo repertorio, dalla indubbia bravura alla tenacia, dalla determinazione alla disposizione a giocare anche non troppo pulito, infischiandosene della sportività pur di tenere alle spalle il pericolo ogni giorno incombente. Nel “corpo a corpo” Terranova si è dimostrato non all’altezza del match, anche se la vittoria di Al-Attyah è ai punti. Se invece dovessimo ricordare che Al Attyah correva, per l’occasione, con una Mini di versione evolutiva precedente a quella utilizzata dall’argentino, il margine assume contorni anche diversi, più netti,e “Orly” fa quasi la figura dello aparring partner di lusso.

Niente da fare per Terranova

Per tutta la durata della gara, una volta dismesse le ambizioni di Giniel De Villiers con la Toyota ufficiale, Al-Attyah e Terranova si sono spartiti la posta di giornata, rispondendo alternativamente ai colpi e sfruttando i conseguenti ordini di partenza. Ma nella generale Al-Attyah era già davanti. Una volta l’argentino ha tenuto nella polvere l’avversario per settanta chilometri, incurante dei segnali acustici che il Principe gli lanciava attraverso il Sentinel, ma anche l’azione al limite del regolamento non è bastata.

Compito del Principe. Una partenza fulminea, un sorriso al compagno di avventura, relax e manetta

 

Nell’ultima tappa, seppure corta, le dimensioni della differenza è diventata evidente. Al-Attyah si era fatto “beccare” da un autovelox (anche i Rally li utilizzano, con un sistema naturalmente più complesso, e si paga in minuti) durante l’infernale trasferimento stradale tra Ouarzazate e Marrakech. Cosicché il vantaggio di un minuto e mezzo maturato durante le precedenti cinque tappe da Al-Attyah si è ridotto a quei quindici secondi che fanno gridare alla sfida del secolo. Ma non è andata così. Terranova partiva per primo nell’ultima frazione, e il navigatore di Al-Attyah, Matthieu Baumel, era nervoso. Bisognava sdrammatizzare, e riportare l’atmosfera nell’abitacolo della Mini numero 301 ad una temperatura più vivibile. Compito del Principe. Una partenza fulminea, un sorriso al compagno di avventura, relax e manetta. Un gioco da ragazzi, a quel punto, raggiungere l’idrofobo “Orly”, punzecchiarlo alle spalle e guadagnare un altro minuto, il colpo risolutore.

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Il podio è stato dominato solo da Mini All4Racing


Terranova, comunque, bravo, e oltre i duellanti il vuoto. Si salva l’olandese Erik Van-Loon che, in coppia con Wouter Rosegaar, limita al minimo gli errori e sale sul podio. Oltre il vuoto, oltre un’ora di ritardo dal vincitore, anche Vladimir Vasilyev, il russo che resta al comando della Coppa del Mondo, di cui è leader per assiduità più che per bravura, ma che comincia a vedere come il fumo negli occhi l’idea che Al-Attyah, con l’ormai inseparabile Baumel, si presenti a Porto Alegre per contendergli anche il Titolo iridato. E via così, nel vuoto alle spalle del Principe. Ten-Brinke, che aveva assaporato il podio prima di rimanere senza un freno nella penultima Speciale, De Villiers, vincitore di una tappa e terzo incomodo all’inizio del rally ma poi tradito dal servo sterzo, lo stesso Joan “Nani” Roma, il vincitore della Dakar, al capolinea in Marocco della scatola del cambio che provava da mesi in vista della difesa del Titolo dell’Argentina-Bolivia-Cile.

Sono tutto sommato contenti Miki Biasion e Rudy Briani, che si erano presentati al via del OiLibya del Marocco con il prototipo VM-Tecnosport all’ultimo momento

Biasion è contento!

A proposito di esperimenti, sono tutto sommato contenti Miki Biasion e Rudy Briani, che si erano presentati al via del OiLibya del Marocco con il prototipo VM-Tecnosport all’ultimo momento, a seguito della decisione di lanciare direttamente in gara una macchina che, appena finita di montare, aveva bisogno di collaudi e definizioni. Che dovesse trasformarsi in una sessione speciale di test, dunque, era stato messo in preventivo, e non era una questione di risultato. Il “test” viene considerato molto positivamente. Alcuni problemi, minori, hanno già trovato una soluzione provvisoria in Marocco, altri, più importanti, sono stati messi a fuoco con precisione, e potranno adesso essere risolti definitivamente in “laboratorio” a Como. Che l’avventura continui!

Rally del Marocco? Maestoso

Per definire il OiLibya Rally del Marocco copio e incollo dall’articolo dedicato alla gara delle moto pubblicato su Moto.it. “Maestoso” dice in lingua francese il plebiscito dei partecipanti applaudendo gli organizzatori di NPO Events. Noi lo possiamo tradurre con “grandioso”. Tutto molto bello, gli scenari e il percorso, e il precisissimo road book, la levatura dell’impegno agonistico che ha esaltato il talento degli Assi, quella speciale atmosfera che, oggigiorno, solo una corsa “vera” e ben organizzata può evocare nel sempre più difficile mondo dei Rally-Raid.

 

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Immagini Antonio Ammiragli e Paola Picone, ApPhotosport

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