Parcheggi rosa, Questi sconosciuti [posti auto free per gestanti e neo mamme]

Parcheggi rosa, Questi sconosciuti [posti auto free per gestanti e neo mamme]
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Avremo un boom percentuale di nascite nel Bel Paese che si riprende dalla pandemia? Per certo le neo-mamme col pancione in moltissime città italiane faticheranno parecchio, con il posto auto. Gli spetterebbe potendo, comodo e gratuito, ma il nostro Codice Stradale non ha ancora integrato le strisce rosa. Solo alcuni comuni concedono liberamente posti auto rosa, come “cortesia” nonostante il governo abbia messo milioni sul piatto
6 giugno 2021

In effetti non ci si pensa spesso, in quel mondo di automobilisti sfegatati e appassionati di tecnica, al massimo di costi (per mantenere la nuova ibrida al posto del vecchio diesel..). Eppure tutte le neo-mamme del mondo, le automobiliste e passeggere in gravidanza, meritano un trattamento con qualche attenzione in più rispetto ad altri. Da noi in Italia si chiamerebbero “parcheggi rosa” quegli spazi dedicati al posto auto libero e gratuito per chi porta in grembo un nascituro, o lo ha da poco partorito.

Eppure, in molti grandi capoluoghi ricchi di business e tradizioni culturali da primato mondiale, non se ne vedono proprio. Questa situazione almeno una volta tanto non è colpa unica di un governo che trascura le esigenze del mondo auto e femminile, ma “di nessuno” come tipico da noi. I comuni si differenziano tantissimo, nel dedicare o meno qualche parcheggio agevolato per le donne “col pancione” o quelle alle prime uscite con le loro creature. La Legge di Bilancio 2021 discolpa in parte il governo perché parla di agevolazioni alla circolazione anche per neomamme in auto. Sono previste e soprattutto provviste, di copertura finanziaria: qualche milioncino di euro che aiuta i comuni che vorranno creare spazi di sosta gratuita per chi scenda dall’auto con limiti di deambulazione, mamme in attesa in primis. A oggi però il nostro amato Codice della Strada non si è ancora sintonizzato sul colore rosa, per i parcheggi. Esiste un disegno di legge in via di definizione, ma nessuna certezza da troppo tempo per un’esigenza invece palese da sempre.

Uniformità e Obblighi

Cosa accade quindi? Nei comuni dove il parcheggio rosa esiste, distribuiti a macchia di leopardo lungo lo Stivale, si notano alcuni rari spazi sosta gratis in punti strategici (ospedali, centri commerciali e farmacie). Sono utili e graditi, specie alle mamme che fanno tutto da sole. In genere occorre richiedere il contrassegno rosa al proprio ente e viene logicamente rilasciato per utilizzo solo in caso di gravidanza (certificato medico e termine previsto alla mano) o con figlio piccolo a bordo (varie le età massime consentite, per i primissimi mesi dalla nascita). Piccole differenze, dovute alla libertà dei singoli comuni, obbligano le mamme a rivolgersi presso il proprio ente ma quando si vivono in auto più spazi, di comuni diversi? Sempre ammesso che tutti abbiano i parcheggi rosa, servirebbero più pratiche e non sempre è automatico che siano facili da gestire con fronti diversi.

La logica vorrebbe che, tra le molte cose che si potrebbero fare per sostenere le neo mamme in Italia, possa anche essere uniformata a livello nazionale la disciplina dei parcheggi rosa. Magari non obbligatori ovunque, ma almeno regolati in egual modo e con procedure snelle per averne diritto di fruizione ovunque ci si trovi e ne capiti uno.

A differenza dei parcheggi riservati ai disabili poi, quelli rossa per neo-mamme offerti dai comuni oggi, non essendo palesemente citati dal CdS non comportano multa salata, per i trasgressori che occupano posto senza averne titolo.

Attendiamo quindi, attendiamo che tutto si disbrighi e nel mentre, ogni nove mesi la gestante ha compiuto il “proprio lavoro” importantissimo senza quella piccola tutela che una nazione come l’Italia, potrebbe dargli per avere un parcheggio agevole di cui fruire in molte città, invece che solo per alcune.

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