Pietro Innocenti, Porsche: «Le manovre fiscali del governo non hanno funzionato»

Pietro Innocenti, Porsche: «Le manovre fiscali del governo non hanno funzionato»
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Emiliano Perucca Orfei
Pietro Innocenti, Direttore Generale di Porsche Italia, ci ha parlato dello stato di salute del mondo dell’auto in Italia, ma soprattutto delle possibili soluzioni per invertire la tendenza negativa del mercato
27 maggio 2013

 

Verona - In occasione dell'Automotive Dealer Day 2013 abbiamo incontrato Pietro Innocenti, Direttore Generale di Porsche Italia, a cui abbiamo posto una serie di domande legate all’attuale contingenza economica, allo stato di salute del mondo dell’auto, ma soprattutto alle possibili soluzioni da mettere in campo per invertire la tendenza di un mercato che ormai da troppo tempo fa registrare risultati con il segno negativo.

 

Cosa dovrebbe fare il governo per rilanciare il mercato auto? Si può tornare alla situazione pre-crisi?
«Ormai è chiaro a tutti che le manovre messe in campo un anno e mezzo fa dal passato governo non hanno risultati in termini di gettito fiscale. Sicuramente bisogna quindi rivedere le misure prese dal Governo, in particolare quelle legate al superbollo, ma è necessario rendere l’automobile più facilmente gestibile dalle famiglie italiane. Bisognerebbe a mio avviso fare qualcosa sulla detraibilità dei costi legato all’auto».

 

Come devono cambiare le concessionarie?
«I concessionari devono innovare e trasmettere molta più passione al consumatore. Far capire qual è la storia del proprio marchio, specialmente nel caso di auto nate per trasmettere emozioni. I concessionari devono utilizzare questo periodo di crisi per capire che non si possono solo aspettare solamente gli interventi del governo, ma occorre agire in prima persona in termini di potenziamento della customer experience, dei rapporti con la clientela, delle sinergie tra vendita e service, ma anche della gestione dell’usato».

 

Qual è lo stato di salute del mercato dell'usato?

«L’anno scorso abbiamo assistito ad una perdita del parco circolante impressionante. Abbiamo perso circa 1.000 vetture al mese e questo un dato molto negativo perché poi si riflette inevitabilmente sul fatturato delle officine, sulla vendita di ricambi e sulla manodopera, andando ad aggravare ulteriormente la perdita derivata dal calo di vendite del nuovo. Stiamo rispondendo con una serie di offerte di manutenzione particolarmente invitanti per i nostri clienti che stanno avendo un grande successo, ma è ciero che servono anche interventi strutturali».
 

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