Rally Italia Sardegna. WRC, l’insperato sigillo di Ogier (VW Polo)

Rally Italia Sardegna. WRC, l’insperato sigillo di Ogier (VW Polo)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Campione del Mondo protegge il vantaggio acquisito sulla Monte Lerno e affronta l’ultimo round in difesa. Alle sue spalle la battaglia senza tregua si conclude con Rostberg davanti a Latvala, vincitore di 7 Speciali | <i>P. Batini, Alghero</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 giugno 2014

Alghero, 8 Giugno - Cala il sipario sul Rally Italia Sardegna, tre giorni più la magica serata di avvio di Cagliari. 1.500 chilometri di autentica epopea del Rally, che in Sardegna ha lanciato la sfida alla vetta della propria identità. Non sembrano essere passati tre giorni soltanto, ma un tempo indefinitamente più lungo, come accade quando le emozioni straripano o registrano inusitate sequenze di fondo scala. La materia prende forma, il Rally si propone dirompente e saturo di idee, di nuovi moventi e di antiche evocazioni. Le une e le altre saranno adesso filtrate al setaccio del bilancio finale. Quelle sbagliate saranno scartate, le buone migliorate, le eccellenti fissate. Così stando le cose il Rally dell’anno prossimo avrà ancora più omogeneità e quindi spessore, e il salto sarà ancora più evidente.

Ogier: ancora lui

Quest’anno ha vinto Sebastien Ogier. Una nota quasi “standard”, il Campione del Mondo è al quarto successo stagionale e poteva vantare un totalizzatore bassissimo, tanto si è confermato competitivo il “pack” Volswagen alla seconda stagione da mattatore del Mondiale. Quello che le cifre non evidenziano, almeno al primo impatto, è che la vittoria di Ogier non è arrivata ad honorem, coì come le stesse cifre non spiattellano il fatto che la gara del francese è maturata sulla perfetta gestione di gara prima che sul suo talento di guida.

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Citroen porta a casa un bel secondo posto con Rostberg


L’evoluzione del Rally è scandita dai colpi di scena, talvolta al limite del clamoroso, ma molto di più dai nuovi elementi inseritisi ad intensificare i significati dell’impresa di Ogier. Non più un duello, insomma, ma una battaglia su più fronti ravvicinati, con contendenti saliti sulla ribalta non per svolgere un compito secondario o per riempire la scena. Tutto in tre giorni e mezzo mai sonnolenti o scontati, mai privi di spunti e di elementi di nuovo interesse. VW è arrivata con l’armata pronta a ripetere le imprese che caratterizzano tutte le sue campagne da oltre un anno a questa parte, con l’aggiunta di una inquietante proposta di guerra fratricida, tra Ogier e Latvala. Il francese forte della spaventosa continuità che riesce a dare alla sua esperienza vincente, Latvala esaltato dalle vittorie di quest’anno, in particolare l’inebriante successo argentino. Hyundai è grande sorpresa, finalmente in grado di dimostrare le tesi della sua ambiziosa apparizione sulla scena mondiale, e con due Piloti smaniosi di confermare valori di talento ancora non sedimentati nel curriculum personale.

Domenica, il successo di Ogier era già scritto, ma è rimasta la scia di emozioni del disperato tentativo di recupero di Latvala

Citroen torna a farsi vedere

Citroen di nuovo sugli scudi con un Rostberg convinto. Prima dell’Italia Sardegna gran parte di questi elementi erano nominali, non particolarmente entusiasmanti e lontani gli uni dagli altri per l’incredibile allungamento della scala di misura creata da Volkswagen. Non è una circostanza inusuale, anzi, la si già vista varie volte nella Storia dello Sport. Era così ai tempi del dominio Lancia o del decennio Citroen, della fiammata Subaru o della persistenza Ford, o dalla longevità delle supremazie individuali di Piloti stratosferici, ma è anche, paradossalmente, la circostanza che può decretare, a un certo punto, la flessione o addirittura il crollo dell’interesse. Fuoriclasse e primati, quando prendono la strada della perpetuazione, invecchiano. In Sardegna questo “rischio” noia non c’è stato. Un giorno ha vinto una Città, un giorno una Marca, un altro un Pilota e infine “quel” Pilota che ci si aspettava. Ma tutto è arrivato con molti, anche repentini e improvvisi cambi di direzione e di velocità, in un’atmosfera d’incertezza dominata essenzialmente da due elementi, i colpi di scena e il talento.

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Hirvonen abbandona sconsolato la sua Ford in fiamme


A Cagliari ha vinto il Pubblico, ad Alghero la novità, venerdì in un giorno solo prima le Hyundai e poi i suoi due piloti, Hanninen e Neuville, e quindi la… seconda delle VW con Latvala. Sabato hanno vinto una prova speciale e cruciale, la lunga di Monte Lerno, e finalmente il fenomeno di questo nuovo inizio di era, Ogier, ma solo all’ultimo momento. Infine, domenica, il successo di Ogier era già scritto, ma è rimasta la scia di emozioni del disperato tentativo di recupero di Latvala, di quel posto d’onore che il finlandese avrebbe abbondantemente meritato. Questi sono gli autentici colpi di scena ai quali piloti e gare di tutti i giorni non possono riferirsi, quelli che si basano sull’esaltazione dell’impresa prima ancora che sull’errore, sulla rottura, sulla disfatta. Sotto questo aspetto vale molto di più la controllata precisione di Ogier nel mordere il freno nel primo giro di venerdì, con la pista “sporca”, che non il clamoroso incendio della macchina di Hirvonen.

Dalla Sardegna si viaggia alla volta della Polonia, settima prova della serie mondiale, con Sebastien Ogier solitario a 138 punti

Hyundai: finalmente competitiva, ma niente punti

È più emozionante la ritrovata verve di Neuville e Hanninen, più espressiva la competitività della loro macchina che il colpo di scena di non vederne una soltanto a punti. Certo, non sono mancati neanche i colpi di scena “classici”, la macchina a fuoco, la rottura di Kubica quando si poteva pensare che il polacco l’avesse fatta finita con gli incidenti, o le sorprese come il Power Stage vinto da Mikkelsen con la terza Wolkswagen, quarto assoluto. Così tanti spunti possono nascere solo da una grande corsa, ma non diciamo niente di nuovo, lo sanno già le centinaia di migliaia di spettatori affluiti in Sardegna, certamente non per caso. Si riparte. Dalla Sardegna si viaggia alla volta della Polonia, settima prova della serie mondiale, con Sebastien Ogier solitario a 138 punti, 33 più di Jari-Matti Latvala e più del doppio di quelli raccolti da Mads Ostberg.

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