Residente con targa extra UE? C’è la maximulta. Frontalieri protestano

Residente con targa extra UE? C’è la maximulta. Frontalieri protestano
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Multa e sequestro per un operaio di una azienda di Monte Carlo alla guida dell’auto in prestito dal suo datore di lavoro
22 agosto 2019

Se sei residente in Italia e guidi una vettura immatricolata in un Paese extracomunitario rischi grosso: una maximulta ed il sequestro dei veicolo.

E’ quanto successo ad un operaio di Ventimiglia dipendente di una azienda del Principato di Monaco, che è stato multato per 520 euro e a cui è stato sequestrato il libretto di circolazione della vettura che gli aveva prestato il suo datore di lavoro monegasco.

Le norme attuali vietano infatti a chi è residente in Italia di guidare vetture a uso privato con targhe extra UE, tranne che per determinate fattispecie come una parentela con il proprietario fino al terzo grado o la sua presenza a bordo.

I controlli sulle targhe straniere si sono intensificati dopo il varo del “decreto sicurezza” che ha limitato la possibilità di circolare con veicoli non targa estera, escamotage spesso utilizzato per sfuggire a tassazione, multe e spuntare coperture assicurative più vantaggiose che in Italia.

Pare però che sia un problema per i numerosi frontalieri che risiedono in Italia ma lavorano all’estero in paese non appartenenti all’Unione Europea, ma anche per quelli di San Marino, tanto che il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli qualche tempo fa aveva annunciato aggiustamenti alla norma proprio per non penalizzare i lavoratori frontalieri.

La crisi di governo potrebbe però fare slittare l'esame di un emendamento al Codice della Strada in calendario a settembre. Per questo motivo il membro della Consulta regionale ligure dei frontalieri Roberto Parodi ha lanciato un appello: «Bisogna assolutamente trovare una soluzione, perché questa situazione sta danneggiando i nostri lavoratori frontalieri e le nostre imprese».

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