Saab: il piano di riorganizzazione aziendale

Saab: il piano di riorganizzazione aziendale
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Il costruttore di Trollhättan torna a parlare del suo futuro grazie ai capitali degli investitori cinesi Youngman e Pang Da
3 novembre 2011

Punti chiave

Il periodo più turbolento per Saab sembra essere ormai alle spalle. Dopo aver sfiorato la scomparsa dal panorama automobilistico, è stato presentato alla Corte Distrettuale di Vanersborg un piano di rilancio del brand che ha avuto semaforo verde dai creditori.

Il piano, sviluppato dal management di Saab e approvato dall'attuale e dalla futura proprietà (le cinesi Youngman con il 60% e Pang Da con il 40%) nonché dall'amministratore della riorganizzazione, Guy Lofalk, è molto interessante perché mette in luce gli interventi e gli scenari che il nuovo assetto societario vuole garantire per il futuro. Dal documento emergono i provvedimenti che consentiranno a Saab di riprendere la produzione, di ampliare la propria gamma e di accedere ad alcuni tra i più vasti mercati mondiali.

L'impegno dei nuovi acquirenti cinesi, Youngman e Pang Da, si tradurrà fin da subito in un supporto finanziario concreto. Verranno immediatamente stanziati 50 milioni di euro necessari per proseguire la riorganizzazione industriale a cui si aggiungeranno 600 milioni che verranno utilizzati per la ripresa della produzione e per finanziare gli investimenti a medio termine (2012-2013).

L'obiettivo principale è chiaramente l'espansione della gamma da poter offrire sul mercato e l'avvio di nuove operazioni in Cina, sfruttando i punti di forza specifici delle tre aziende: Saab sfrutterà il valore e la tradizione del suo marchio ma anche il suo prezioso know how mentre Pang Da e Youngman utilizzeranno le loro capacità distributive e produttive oltre all'accesso al credito di cui dispongono in Cina.

La riorganizzazione prevede anche la razionalizzazione e l'ulteriore riduzione dei costi strutturali, che determineranno una diminuzione della forza lavoro di circa 500 unità. In ogni caso a Trollhattan verrà comunque mantenuto il 70% della capacità produttiva totale di Saab.

La ricetta per tornare a far volare in alto la Saab del futuro è fin da ora molto chiara agli investitori cinesi: una rinnovata ed ampliata gamma di automobili, una struttura dei costi più flessibile e, in linea con quanto stanno già facendo la maggior parte dei costruttori, piattaforme tecnologiche modulari valide per l'intera linea di prodotti.

Le previsioni di vendita che emergono dal piano parlano di numeri consistenti già dai prossimi anni. Per il 2012 si vogliono raggiungere le 35-55 mila unità e le 75-85 mila unità già nel 2013. Nel lungo periodo (attorno al 2017) l'ampliamento della gamma e l'accesso al mercato cinese - che rappresenterà il 40% delle vendite - vogliono portare la produzione Saab intorno alle 185-205 mila vetture l'anno mentre già nel 2014 si dovrebbe ricominciare a fare profitto.

Fonte: Ansa

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