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Prima di dominare i mercati europei, bisogna controllare le rotte marittime. La distanza tra Cina ed Europa impone una soluzione logistica precisa: grandi navi RoRo, roll on/roll off, capaci di trasportare migliaia di automobili in un solo viaggio. Negli ultimi anni i costruttori cinesi hanno accelerato su questo fronte, costruendo vere e proprie flotte dedicate all’export. Se BYD è stata la pioniera, oggi non è più sola.
SAIC Motor, colosso automobilistico cinese e casa madre di MG, ha appena aggiunto un nuovo tassello alla sua armata navale. Si chiama Anji Fortune ed è l’ultimo gigantesco portaveicoli messo in servizio da Anji Logistics, la società di logistica del gruppo. La nave è stata varata il 22 dicembre presso il cantiere Jiangnan di Changxing ed è già pronta a solcare i mari con destinazione Europa e altri mercati globali.
L’Anji Fortune è in grado di trasportare fino a 9.500 automobili in un solo viaggio, una capacità che la colloca tra le navi portaveicoli più grandi al mondo. Non è un caso isolato: è l’ottavo barco fletado da SAIC Motor nel solo 2025 e porta a 41 il numero totale di navi portaveicoli della flotta del gruppo. Di queste, sei appartengono alla nuova generazione da 9.500 posti, progettate per massimizzare l’efficienza dell’export su lunghe tratte oceaniche.
Dietro l’operazione c’è una strategia chiara: Anji Logistics è oggi il più grande operatore logistico dell’industria automobilistica cinese e rappresenta uno degli asset chiave per l’espansione internazionale di MG e degli altri marchi di SAIC. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: raggiungere entro il prossimo anno una capacità di trasporto marittimo pari a 600.000 veicoli all’anno.
I numeri di vendita spiegano bene perché questa infrastruttura sia diventata indispensabile. Tra gennaio e novembre 2025 SAIC Motor ha venduto 4,11 milioni di automobili nel mondo, con una crescita del 16,38% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni hanno toccato quota 937.493 unità, in aumento del 3,4%. Una parte sempre più rilevante di queste vetture è destinata all’Europa, dove MG continua a crescere grazie a un’offerta che spazia dall’elettrico alle ibride e alle termiche a prezzi competitivi.
La corsa al controllo delle rotte non riguarda però solo SAIC e BYD. Anche altri grandi gruppi cinesi stanno investendo in flotte proprie. L’ultimo esempio arriva dal gruppo Geely, che controlla marchi come Volvo, Polestar, Lotus, Smart e Lynk & Co. A giugno è stato presentato il primo grande portaveicoli del conglomerato, il Geely JISU Fortune: lungo 199,9 metri, largo 38 metri, con 12 ponti e una capacità massima di 7.000 auto, può navigare a una velocità di crociera fino a 19 nodi.
La battaglia per l’Europa, dunque, non si combatte solo su listini, tecnologie elettriche e design. Si gioca anche in mare aperto, tra cantieri navali, flotte RoRo e capacità di consegnare migliaia di auto in tempi rapidi. Con l’Anji Fortune, MG e SAIC Motor lanciano un segnale chiaro: la sfida a BYD è aperta, e passa anche dagli oceani.