Showroom deserti, allarme dei concessionari

Showroom deserti, allarme dei concessionari
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Prospettive negative per gli ultimi mesi dell’anno: pochi clienti e crollo degli ordini
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
27 ottobre 2020

Un fuoco di paglia, e niente più: l’aumento delle vendite di quasi il 10% registrato a settembre rischia di essere l’unico dato positivo in un anno commerciale altrimenti drammatico.

E’ quanto emerso dal Forum Automotive 2020, evento cui hanno partecipato rappresentati della filiera dell’auto e della politica e che ha fotografato una situazione nazionale in cui crescono i timori legati all’aumento dei contagi da coronavirus che generano un clima di incertezza che a sua volta si riflette negativamente sull’economia del Paese.

Le Case automobilistiche, attraverso le loro reti di filiali e concessionarie, confermano che i clienti sono di nuovo assenti: dopo l’incoraggiante ripresa di settembre, spinta dgli ecobonus, per ottobre si profila un dato di pareggio delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2019.

Una trend quindi di nuovo negativo, come rilevato dal presidente di Federauto Adolfo De Stefani Cosentino, che sulle previsioni di fine anno non nasconde il suo pessimismo: «Nelle regioni più colpite dal Covid, le trattative sono già calate e faremo fatica ad arrivare a 1,4 milioni di immatricolazioni, circa il -26% rispetto allo scorso anno, quando le registrazioni di nuove auto arrivarono a sfiorare la soglia dei due milioni di unità».

Davanti ad una simile prospettiva, che avrà certo ripercussioni a catena in termini di occupazione visto che non tutte le concessionarie saranno in grado di sopportare un simile taglio dei fatturati, la speranza per superare la bufera riguarda principalmente il rifinanziamento degli incentivi, dopo il rapido esaurimento dei fondi dedicati alla fascia di vetture che emettono da 91 a 110 g/km di CO2.

Ma finora dalla Politica risposte concrete non ne sono arrivate: «Ci vuole una strategia, condivisa dal confronto tra le parti - dice Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle Case estere - Se la legge di bilancio non riuscirà a portare avanti il sistema d’incentivi, avremo fatto un lavoro inutile. Serve uno sforzo del Governo».

Una richiesta che ha trovato una sponda istituzionale in Gianluca Benamati, vicepresidente della commissione Attività Produttive, che oltre a ricordare l’impegno preso da Stefano Buffagni, vice ministro per il rifinanziamento degli incentivi nella legge di stabilità, ha riaffermato la presenza di un programma nazionale per l’automobile all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, elaborato dal governo per l’accesso ai 208,6 miliardi previsti per l’Italia dal Recovery Fund.

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