Stellantis dice addio al motore PureTech: la storica fabbrica di Douvrin chiude, si apre l’era dell’elettrico

Stellantis dice addio al motore PureTech: la storica fabbrica di Douvrin chiude, si apre l’era dell’elettrico
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Con l’addio ai motori diesel e benzina, lo storico sito produttivo francese di Douvrin si prepara a voltare pagina: dopo oltre 40 milioni di propulsori prodotti in 55 anni, lo stabilimento entra ufficialmente nella transizione elettrica di Stellantis
25 luglio 2025

Il 24 luglio, nel corso di un comitato straordinario d’impresa, Stellantis ha confermato l’arresto progressivo della produzione di motori termici nello stabilimento di Douvrin, nel nord della Francia. Un luogo emblematico dell’industria automobilistica europea, fondato nel 1969 da Peugeot e Renault sotto il nome di Française de Mécanique.

Dal 1° novembre 2025 si fermeranno le linee del diesel 1.5 BlueHDi, seguito nel corso del 2026 dal motore benzina 1.2 PureTech. Entrambi i propulsori equipaggiano ancora numerosi modelli del gruppo, dalle compatte Peugeot 208 e 308, ai SUV Citroen C3 Aircross e Opel Grandland, passando per veicoli commerciali leggeri. Infatti, la loro uscita di scena segna un passo cruciale nella progressiva dismissione della produzione termica da parte del gruppo.

 

Un sito storico riconvertito all’elettrico

In oltre mezzo secolo di attività, Douvrin ha prodotto più di 40 milioni di motori ed è stato la culla di propulsori iconici come il V6 PRV, montato su modelli leggendari come la Peugeot 504 Coupé, la Renault 25 e persino la DeLorean DMC-12. Ma l’evoluzione verso la mobilità elettrica non è una novità per Stellantis: già nel 2021, il gruppo aveva scelto il sito di Douvrin-Billy-Berclau per costruire, tramite la joint venture ACC (Automotive Cells Company, in partnership con Saft - TotalEnergies e Mercedes-Benz), la prima gigafactory francese di batterie.

Dal 2023, 330 lavoratori dello stabilimento motori sono stati ricollocati proprio nella nuova fabbrica di celle per batterie. E ora tocca ai 370 dipendenti rimanenti, che verranno progressivamente accompagnati nella riconversione professionale: impieghi nella filiera elettrica, trasferimenti verso altri impianti Stellantis (come Hordain o Valenciennes) e incentivi alla mobilità sono al centro del piano.

La chiusura della produzione termica a Douvrin è parte di una strategia ben più ampia. Stellantis sottolinea di aver investito oltre 3 miliardi di euro in cinque anni nei suoi stabilimenti francesi per affrontare la trasformazione industriale. Un investimento che si traduce, ad esempio, nella produzione delle batterie da 97 kWh destinate al nuovo SUV elettrico Citroën ë-C5 Aircross, assemblato a Rennes. E che vedrà anche l’apertura di un secondo blocco produttivo di batterie proprio a Douvrin.

Ma per i sindacati la svolta resta amara. CFE-CGC e CGT parlano apertamente di una “chiusura prevista per il 2026” e chiedono “un accompagnamento esemplare” per i lavoratori coinvolti. Al di là dei piani di riconversione, infatti, si chiude un capitolo importante della storia industriale francese. Uno di quelli che hanno plasmato l’identità produttiva del Paese e che ora cede il passo a una nuova era, fatta di celle al litio e propulsori elettrici.

 

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