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Da settimane circolano voci insistenti su un possibile cambio di proprietà per Maserati. Il prestigioso marchio del Tridente, oggi parte del gruppo Stellantis, sarebbe finito nel mirino di diversi investitori cinesi — in particolare del colosso Dongfeng — interessati a un’acquisizione totale o parziale dell’azienda italiana.
Le prime indiscrezioni, rilanciate dal quotidiano spagnolo La Tribuna de Automoción, parlano di contatti preliminari già avvenuti tra le parti. Stellantis, però, continua a negare qualsiasi trattativa, ribadendo che il futuro di Maserati è garantito all’interno del gruppo.
Nonostante il rilancio dei modelli Grecale e GranCabrio, le vendite Maserati restano ben lontane dalle aspettative. Il marchio soffre una concorrenza agguerrita nel segmento del lusso e non riesce a trovare la propria collocazione nel vasto portafoglio Stellantis. Le difficoltà economiche del gruppo, che negli ultimi mesi ha registrato perdite significative, hanno alimentato i sospetti di una possibile dismissione di alcuni marchi “non strategici”.
L’arrivo di Antonio Filosa come nuovo CEO non ha dissipato del tutto le voci. “Maserati rimarrà parte integrante di Stellantis”, ha dichiarato in più occasioni la dirigenza, ma il mercato continua a interpretare diversamente i segnali provenienti da Torino e Modena.
Se l’interesse cinese dovesse tradursi in un’offerta concreta, lo scoglio più grande arriverebbe da Roma. Il governo italiano avrebbe già espresso la propria contrarietà a un’eventuale cessione del marchio all’estero, in nome della tutela del Made in Italy.
L’esecutivo considera Maserati un simbolo nazionale, e il suo passaggio sotto controllo straniero rischierebbe di compromettere l’immagine e la produzione italiana. Un precedente recente è quello della controversia sul nome dell’Alfa Romeo Milano, costretta a cambiare denominazione in “Junior” perché non prodotta in Italia.
Tra le ipotesi più plausibili, si fa strada quella di una collaborazione parziale: i cinesi potrebbero acquisire solo una quota minoritaria di Maserati. Sarebbe uno schema già visto nel settore, come nel caso di Bugatti con Porsche e Rimac, o di Smart con Mercedes-Benz e Geely.
Un’alleanza di questo tipo permetterebbe a Maserati di accedere a nuove tecnologie e capitali, senza rinunciare alla sua identità italiana. Per Dongfeng, invece, rappresenterebbe un’importante vetrina nel mercato europeo del lusso.
Per ora, tutto resta nel campo delle ipotesi. Stellantis smentisce, Dongfeng tace, e il governo italiano osserva con attenzione. Ma una cosa è certa: Maserati attraversa una fase cruciale della sua storia. E tra crisi di vendite, identità da difendere e appetiti stranieri, il futuro del Tridente non è mai apparso così incerto.
Fonte: hibridosyelectricos