Strade allagate: grave pericolo per il motore, non rischiate, ecco le regole

Strade allagate: grave pericolo per il motore, non rischiate, ecco le regole
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L'acqua in grande quantità è molto più pericolosa di quanto sembri, non solo per via della corrente forte: può mettere fuori uso motori a scoppio e auto elettriche in un attimo. Ecco come cavarsela se non aveste scelta
20 maggio 2023

La grave alluvione che proprio in questi giorni ha interessato l'Emilia Romagna, a cui mi stringo con tutto me stesso augurando che passi tutto il più in fretta possibile (Forza Emilia Romagna!), è l'occasione di sensibilizzare un po' sull'argomento legato al tema automobilistico. Questo perché con forti piogge continue, molte città si possono ritrovare con i canali di scolo al limite e con le strade allagate.

Spesso si vedono automobilisti che, in questi casi, tendono a passare ugualmente sulle grandi pozzanghere formatesi, magari anche a velocità sostenute, quasi pensando che tanto l'autoveicolo sia un sistema impermeabile e resistente all'acqua piovana. Questo purtroppo è vero solo in parte, dunque state attenti: anche quando non c'è acqua in quantità tale da sommergere mezza macchina (ed esser pericolosa quindi per gli occupanti, portandoli a "galleggiare" alla deriva), potrebbe essere comunque sufficiente per causare gravi danni al motore. E attenzione perché, benché potenzialmente meno soggette, le auto elettriche non sono totalmente immuni a questo problema.

Vediamo allora il perché di tutto ciò, e come fare quando non abbiamo altra scelta se non attraversare una "strada-piscina".

Una BMW Serie 3 mentre attraversa una strada allagata nel Regno Unito
Una BMW Serie 3 mentre attraversa una strada allagata nel Regno Unito BENGREGERS

Cosa succede "meccanicamente" in acqua?

Nella foto sopra potete notare una BMW Serie 3 intenta a superare un tratto allagato molto noto in Inghilterra. Se guardate con attenzione, noterete che l'acqua fuoriesce anche dal doppio rene sul frontale, quella che di fatto sarebbe la presa d'aria della macchina. Ogni auto con motore a combustione tradizionale, infatti, deve avere aperture sul frontale per una lunga serie di motivi, fra cui ad esempio lo scambio di calore effettuato dal radiatore nei veicoli raffreddati a liquido (come ormai praticamente tutte le automobili).

Ancora più importante, però, è l'aspirazione di aria: questo flusso passa attraverso la calandra, entra nei condotti e raggiunge il filtro dell'aria, per poi entrare direttamente nelle camere di combustione del motore. L'ossigeno è cruciale per i motori endotermici: è la componente presente in maggior quantità all'interno della miscela che alimenta la combustione, sia nei motori a benzina a ciclo Otto, Atkinson e Miller, sia in quelli a ciclo Diesel. Solitamente, all'incirca, per ogni mole di benzina o gasolio troviamo oltre 14 moli di ossigeno pronte a bruciare (la "mole" è l'unità di misura della quantità di sostanza del Sistema Internazionale).

Questa correlazione viene definita come "Rapporto Stechiometrico", e quello di circa 14.7:1 - cioè 14,7 parti di aria per ogni parte di benzina - indica l'equilibrio ideale e teoricamente perfetto fra la quantità di carburante (benzina/gasolio) e comburente (ossigeno) per ottenere la combustione migliore possibile.

Se il filtro dell'aria aspira molta acqua - cosa che solitamente non succede in caso di precipitazioni o di un semplice lavaggio ad alta pressione ma può succedere attraversando un guado - questa riesce a permeare fino alle camere di scoppio del motore. E qui i danni possono essere catastrofici: nella migliore delle ipotesi, la miscela semplicemente non può accendersi - o banalmente qualcosa di elettrico va in corto circuito - e dunque il motore si ferma per mancata accensione. Potrebbe ripartire una volta asciugatosi.

Ma nelle ipotesi peggiori, essendo l'acqua un liquido non comprimibile ed essendo le bielle costituite da acciai tipicamente "dolci" (cioè morbidi per capirci), è possibile arrivare a piegare le bielle. L'enorme stress causato dall'inerzia dell'albero motore che cerca di comprimere l'acqua e la resistenza offerta da quest'ultima sul pistone potrebbe anche spezzare la biella di netto, facendo praticamente "decollare" il pistone verso le valvole o la biella verso l'albero a gomiti, causando danni ingenti, per non dire totali.

Una Land Rover Defender in un guado
Una Land Rover Defender in un guado BENGREGERS

Aspirano a grandi altezze

Il motivo per cui le fuoristrada riescono ad attraversare guadi piuttosto grandi, superiori anche al mezzo metro d'acqua in certi casi, risiede nell'altezza a cui è installato il condotto di aspirazione. Le auto normali stanno spostando sempre più in basso il condotto d'aspirazione (quante volte avete visto calandre nere chiuse fatte per design e non per utilità?), mentre i fuoristrada continuano a sfruttare al massimo l'altezza della griglia. Finché il livello dell'acqua non raggiunge questo condotto - e fin tanto che il circuito elettrico dell'auto non abbia punti scoperti - la macchina potrà procedere senza alcun tipo di problema. La migliore soluzione è quella di collocare la presa d'aria appena sotto la parte superiore del cofano, praticamente all'altezza della base del parabrezza.

Ecco perché gli off-roader sono così alti da terra e hanno i cofani così prominenti, ed ecco perché spesso e volentieri vengono forniti in un secondo momento dei cosiddetti "Snorkel", veri e propri condotti d'aspirazione sigillati che vanno a cercarsi aria asciutta passando sulla fiancata e lungo il montante dell'auto, così da poter attraversare un corso d'acqua capace anche di sommergere l'intero cofano. Ma se l'acqua arrivasse al filtro dell'aria, allora che sia una berlina sportiva ribassata o una bestia da fuoristrada non farà differenza: il motore si fermerà.

Insomma, per quanto moderni possano essere i motori a combustione interna, l'acqua in grande quantità rimane uno dei loro peggiori nemici. E infatti, guardate com'è finita la BMW Serie 3 di poco fa...

Quattro frecce, motore fermo, necessità di traino
Quattro frecce, motore fermo, necessità di traino BENGREGERS

Quanto cambia per le elettriche

Per quanto possa essere logico aspettarsi il contrario, le elettriche sembrano soffrire meno rispetto alle auto termiche in caso di guadi. Questo naturalmente accade perché loro dell'ossigeno non se ne fanno nulla, e in generale sono un sistema chiuso molto più impermeabile: non avendo necessità di aspirare nulla dall'esterno, se non per questioni di climatizzazione dell'abitacolo, non si trovano a soffrire di infiltrazioni di acqua dove non dovrebbe.

In più gli impianti elettrici e la batteria stessa sono tutti sempre omologati secondo certificazioni simili alla IP68 - quella che magari avrete già letto per il vostro smartphone, se è di quelli resistenti all'acqua - e dunque, salvo danni al cappotto di protezione dei vari cavi o alle guarnizioni delle componenti primarie, tenderà a soffrire molto meno di infiltrazioni e di conseguenti malfunzionamenti gravi.

Tuttavia, nemmeno loro sono al sicuro al 100%: la certificazione IP68, per esempio, sostiene che uno smartphone sia in grado di resistere immerso nell'acqua a una certa profondità solitamente per 30 minuti, ma eventuali danni in merito vengono classificati come accidentali e non coperti dalla garanzia standard. Allo stesso modo, è difficile sapere con certezza che l'intero isolante che circonda l'impianto elettrico di una macchina EV sia in perfetto stato prima di tuffarsi in un guado. E per carità, l'impianto è spesso diviso in settori in modo che un corto circuito non vada a metter fuori gioco tutti i sistemi, ma comunque potrebbe rivelarsi una costosa gatta da pelare.

Come si affronta un guado? Alla minima velocità
Come si affronta un guado? Alla minima velocità

Tecniche per guadi più sicuri

Alle volte non c'è molta scelta: la strada allagata va attraversata. Come facciamo se abbiamo un'auto termica, magari pure ribassata o comunque non una SUV, ad avere più possibilità di uscirne con il motore indenne? Esiste una tecnica particolare del fuoristrada che gioca tutto sulla velocità di percorrenza e sulla fluidodinamica.

Ogni volta che si entra in un guado, si rompe l'equilibrio di quella pozza d'acqua. L'inserimento del muso dell'auto causa uno spostamento dell'acqua ferma, provocando un'onda vera e propria. Potete vederla nella foto sopra, con un'altra BMW intenta a passare dallo stesso punto della Serie 3 precedente. le due auto hanno calandre simili e condotti d'aspirazione ad altezze paragonabili, ma questa riesce a passare senza problemi.

Il motivo risiede nella velocità d'ingresso e di percorrenza: è entrata con delicatezza, a bassa velocità, per non causare schizzi che potessero sommergere il cofano e dare tempo all'acqua di spostarsi. Infatti l'acqua ferma necessita di un certo tempo per formare l'onda, e se la velocità di ingresso è troppo elevata semplicemente l'acqua ricoprirà il vano motore prima di spostarsi... giusto il tempo necessario per infiltrarsi in buona quantità nei condotti d'aspirazione dell'aria.

Dopodiché, questa BMW ha mantenuto un'andatura costante a velocità ridotta: in pratica, stava seguendo l'onda generata dall'ingresso. Così facendo è riuscita a mantenersi in un punto in cui il livello dell'acqua risulta inferiore, lasciando ben esposta la calandra dell'auto e riducendo al minimo il rischio di infiltrazioni nei condotti di aspirazione. Con queste accortezze, la seconda BMW è uscita indenne dallo stesso identico guado in cui la precedente si era fermata. Perché la seconda ha seguito l'onda, mentre la prima era direttamente dentro all'onda e ha rallentato troppo tardi.

Insomma, procedete con cautela senza fretta e senza farvi annebbiare dall'idea malsana del "più in fretta passo, meno espongo il motore, meglio è per l'auto"... e cercate di fare in modo che non avvenga questo (o quantomeno, riducete la velocità se doveste succedere):

Velocità troppo alta provoca un'onda devastante
Velocità troppo alta provoca un'onda devastante

Non spegnere il motore, mai

E a proposito, se le cose dovessero mettersi male e doveste trovarvi fermi magari in acqua per via della poca aderenza, ricordate di non spegnere assolutamente il motore: il suo funzionamento crea una forte pressione nei condotti di scarico sufficiente a non far entrare acqua, e spegnerlo significa azzerare questa pressione, creare una depressione fra aria dentro e acqua fuori (ricordate che la pressione dell'acqua è leggermente superiore a quella dell'aria nei guadi, e aumenta con la profondità)  e permettendo all'acqua di risalire il tubo di scappamento intasando il motore.

Queste sono alcune tattiche che potrebbero tornarvi utili in casi estremi e inevitabili. Dopodiché vige la "regola del buon senso": ad esempio, cercate di limitare gli spostamenti con le strade allagate per la sicurezza vostra, di chi vi sta intorno e del vostro veicolo. E magari, non fiondatevi in una strada allagata con auto sportive...

Tentativo di guado riuscito con una Lamborghini Gallardo
Tentativo di guado riuscito con una Lamborghini Gallardo

Ultima cautela: attenzione ad Archimede

Che poi, a dirla tutta, il guidatore di questa Lamborghini Gallardo ha seguito proprio le tecniche di cui abbiamo parlato poco sopra, ed è uscito senza problemi dalla stessa strada allagata. Anche se col motore centrale e le prese d'aria sui fianchi è "troppo facile".

Una cautela che riguarda soprattutto i fuoristradisti o sedicenti tali: anche se avete lo snorkel e l'abitacolo a tenuta stagna, c'è ancora un grosso rischio nell'attraversare un guado, in modo particolare se si tratta di un agitato corso d'acqua: man mano che la profondità cresce, aumenta anche la spinta di galleggiamento (in base al principio di Archimede) e ad un certo punto le ruote si possono staccare dal fondo perdendo la presa. Questo rende l'auto ingovernabile e facile preda della corrente d'acqua che può spostare completamente il veicolo dalla linea di guida portandolo verso zone più profonde. Un rimedio estremo, ma davvero estremo, è quello di lasciare entrare l'acqua nell'abitacolo da una porta socchiusa e procedere sperando di compensare la spinta di galleggiamento.

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