Toninelli, Autostrade: «Pedaggi potevano essere ridotti»

Toninelli, Autostrade: «Pedaggi potevano essere ridotti»
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Così riporta il Ministro dei Trasporti alla Commissione riunite di Camera e Senato dopo la tragedia della A10 del 14 agosto
27 agosto 2018

«Tutte le famiglie avranno un'abitazione al massimo entro metà novembre» ha assicurato il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che oggi ha riferito alla VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici sul disastro del crollo del ponte Morandi sulla A10 del 14 agosto.

Toninelli ha aperto la sua audizione con un commento all'iniziativa di Autostrade di desecretare completamente le convenzioni, dettagli finanziari (sinora sconosciuti) compresi: «Buona notizia, dalla diffida alla pubblicazione spontanea, penso che sia un bel segnale di cambiamento».

Poi la principale accusa ad Autostrade per l'Italia: «Il capitale investito dalla maggior parte delle concessionarie era già stato ampiamente ammortizzato e remunerato, tra la metà e la fine degli anni '90. Pertanto, le tariffe avrebbero quantomeno potuto essere drasticamente ridotte da una montagna di extraprofitti. Degli extraprofitti hanno beneficiato totalmente le società concessionaria, a discapito dei cittadini che hanno visto e vedono di volta in volta aumentare il costo dei pedaggi». In sostanza per il titolare del Ministerio di Porta Pia, la manutenzione non è stata sufficiente, nonostante gli enormi profitti. 

«Nel 2016 i “signori delle autostrade” hanno fatturato quasi 7 miliardi. Per manutenzione si sono spesi appena 646 milioni. Di questi, 5,7 miliardi derivano dai pedaggi autostradali. Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all'anno prima», ha spiegato Toninelli.

Poi le cifre nel dettaglio: «Sul fronte degli investimenti autostradali i dati a disposizione evidenziano, nel corso degli anni, una progressiva riduzione di spesa, la quale è passata da un importo medio di 2 miliardi degli anni 2000 a 950 milioni del 2017. La spesa progressiva per investimenti nel periodo regolatorio 2008 - 2017 ammonta a 16.483,31 milioni di euro, e risulta inferiore rispetto alle previsioni riportate dai Piani Finanziari nel medesimo periodo di riferimento, pari a 25.409,06 milioni euro, corrispondente a una percentuale di attuazione del 64,87%». 

«Ci portiamo dietro sei tipi di convenzione, sei sistemi tariffari, con due gruppi che fanno la parte del leone - ha analizzato Toninelli -: Atlantia (3.020 km gestiti), che comprende Autostrade per l'Italia (2.857 km gestiti) e che controlla sostanzialmente circa metà della rete a pedaggio; e poi il gruppo Gavio (1.212,1 km), che ne controlla il 20%. Stiamo parlando di una montagna di extraprofitti che, purtroppo a causa di leggi sbagliate, rimangono totalmente ai privati e non tornano a beneficio dei cittadini come dovrebbero».

«Bisogna smettere di inseguire le emergenze e bisogna ricominciare a programmare gli interventi per evitare che eventi di questo genere vengano a determinarsi», ha anticipato inoltre il Ministro dei Trasporti, per il quale: «La prima vera grande opera di cui ha bisogno questo Paese è un imponente e organico piano di manutenzione ordinaria e straordinaria». 

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