Torino città dell’auto, Senza conducente? Dal Parco Valentino verso l'auto elettrica connessa in 5G

Torino città dell’auto, Senza conducente? Dal Parco Valentino verso l'auto elettrica connessa in 5G
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Il capoluogo piemontese segue l'esempio di Barcellona puntando a servizi di mobilità con zero emissioni e tecnologia 5G. Al Salone 2019 apre le danze una vettura senza conducente mentre un percorso di test permanente è approntato per le aziende
8 maggio 2019

La città di Torino è nota agli automobilisti italiani per la sua storia, passata e anche per alcune polemiche recenti, sulle zone a traffico limitato con blocchi alla circolazione di motori diesel. Ma Torino, gli appassionati veri la hanno presente soprattutto a giugno per il suo Salone dell'auto, quello moderno al Parco Valentino. Proprio dalla preview del Salone 2019, avvenuta nel Castello del Valentino, arrivano spunti non solo per i nuovi modelli e i raduni delle vecchie glorie che popoleranno il Parco, ma per le auto elettriche e connesse.

Già, non siamo a Phoenix ma quest'anno la parata di apertura della quinta edizione, non è luce per qualche vip che sieda al volante, bensì per l’auto, sola, anzi pare saranno due: auto però senza conducente, autoguidate.

Proprio l'assessore per Innovazione e Smart City del comune piemontese, Paola Pisano ci ricorda come la sua amministrazione stia puntando a un'unione di forze, per concentrare su Torino le aziende che cavalcano la nuova mobilità, elettrica, connessa e condivisa con servizi crescenti. “Abbiamo già 40 aziende collegate ai nostri progetti, aziende che possono provare le loro tecnologie a Torino su un percorso chiuso, dove lavorano con rete 5G”.

Città laboratorio

È qualcosa che negli USA non stupirebbe e anche da qualche parte in Europa , per esempio Barcellona, dove vediamo già da tempo, su superficie anche più estesa, certe tecnologie che però ancora stentano ad uscire dalla città spagnola che ha iniziato ben prima di Torino.

Non è ancora cosa per tutti, tutti i giorni, una simile area di prove per guida autonoma italiana, rispetto ad altre priorità nella mobilità. Torino però vuole mantenere alto il suo blasone a quattro ruote e l'assessore ribadisce quanto anticipato nei mesi scorsi, ovvero che adesso si parte. “A noi interessano i nostri figli, che vivranno qui da grandi e vogliamo riservare loro un ambiente migliore, senza missioni, con più sicurezza”.

Allora Torino, che ha dato i natali a grandi fabbriche e alcuni artisti nel design auto, ora si butta per volontà verso le flotte di piccole vetture elettriche in sharing e verso il futuro, con queste auto connesse autoguidate. Prove italiane, tra le prime in assoluto quelle di Torino, per la mobilità autonoma su dei tratti stradali prestabiliti, in accordo col Ministero. Staremo a vedere, un po' curiosi, queste auto che girano anche da noi in Italia con a bordo solo dei supervisori.

Auto che però hanno bisogno di infrastrutture, che costano e che noi italiani non siamo i primi a diffondere, come il Nord Europa. Avete collaborazioni con grandi gruppi, di Case o Software House? “Non possiamo rilevare tutti i nomi dei nostri partner – spiega l’assessore - e alcuni lavorano in maniera riservata, ma ce ne sono sia nazionali che esteri”.

Citiamo Italdesign e Mercedes che condividono progetti in prova a Torino, anche se non possiamo dire a che livello. A giudicare questo operato ci saranno i cittadini di fronte a nuovi servizi di frontiera, i dati ambientali e anche quelli economici. Per l’Italia dell’auto ben venga che una città storica e gloriosa, si butti anch’essa, attivamente, in queste nuove avventure altrove già in essere.

Da capire quanto i risultati riusciranno poi a essere anche loro condivisibili con automobilisti e cittadini. Quelli che abituati, fino a non molto tempo fa, prima di abbandonare l'auto, a fare code, a girare con la propria vettura alla ricerca di un difficile posto per parcheggiare, annoiandosi al volante. Vuoi che un domani, molto lontano, sia la soluzione giusta quella anticipata a Torino?

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