Un nome, una garanzia, ma per le auto non è sempre così

Un nome, una garanzia, ma per le auto non è sempre così
Pubblicità
Nomen, omen dicevano i latini: quelli delle auto a volte ne decretano il successo, ma a volte sono un vero disastro... ma come gli è venuto in mente di chiamarle così?
30 giugno 2022

Nell’automotive, come in tutti gli ambiti commerciali, esiste il problema di dare un nome ai modelli che sia simpatico, esplicativo, evocativo, unico. Non è un'affare semplice, tant'è che esistono agenzie specializzate nel "naming" per cercare appellativi originali, furbi. 

C'è chi si è storicamente tolto il problema usando le sigle (Mercedes, BMW, Audi, Peugeot e molti altri), ma altri come noi italiani, i giapponesi, i coreani e gli americani si scervellano per cercare ad ogni nuovo modello un nome acconcio.

A volte succede che, trovato un nome simpatico, si scopra l'incompatibilità con lo slang locale (famoso fu il caso della Fiat "Ritmo" che divenne Fiat "Strada" negli USA perché "ritmo" era usato per indicare il ciclo mestruale) o con l'assonanza ad un modello della concorrenza ("Gingo", che doveva essere il nuovo nome della Panda nel 2003, non piacque alla Renault perché troppo simile a Twingo e fu cambiato all'ultimo momento).

Venendo ai tempi nostri viene da chiedersi cosa avessero in mente in Toyota quando hanno battezzato la loro prima full electric con l'impronunciabile BZ4X; la spiegazione è nel claim "Beyond Zero" (oltre alle emissioni zero) ma certo l’elettrica che potrebbe “sfidare” Tesla per l’autonomia (qui la nostra anteprima  di Masterpilot) meritava un nome più carino.

Però anche in Italia abbiamo i nostri begli scheletri nell'armadio, a partire dalla più famosa, l'Alfa Romeo Arna (acronimo di Alfa Romeo Nissan Automobili) o la Fiat Duna. Difficile spiegarlo oggi, ma allora sembrò figo avere un'Arna fra una Alfasud e una Alfetta. La Fiat Duna era prodotta in Brasile dove si chiamava "Premio", che non era tanto male, ma forse nel vecchio Continente l'appellativo era troppo assonante con "premium" (segmento a cui la Duna di certo non apparteneva) e si decise di cambiarlo. Facendo della Fiat un modello iconico anche nella satira, tanto da ispirare un articolo di "Cuore" dove venivano annunciati anche i futuri fantamodelli di Fiat come la "Bronza".       

La rivista satirica "Cuore" del 1989
La rivista satirica "Cuore" del 1989

Argomenti

Pubblicità