Vis à vis con Luciano Nicolis, proprietario dell'omonimo museo in provincia di Verona

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I pezzi raccolti nel Museo che porta il suo nome, dedicato “all’Auto, alla Tecnica e alla Meccanica”, sono centinaia e sarebbe impossibile ricordarli tutti
15 dicembre 2005

Non siamo riusciti a trovare un titolo migliore per descrivere l’incontro con una persona eccezionale quale è Luciano Nicolis.
Luciano Nicolis è quello che gli americani, in modo poco elegante definirebbero come “self made man”. Nato a cavallo delle due guerre, in gioventù ha conosciuto sofferenze e sacrifici in un’Italia da ricostruire, ma già dall’infanzia ha coltivato una grande passione per la tecnica, sfociata negli anni in un amore per l’automobile che non si ferma alla contemplazione della bellezza delle forme delle auto, ma anche in una fame di conoscere il funzionamento e la struttura della meccanica di auto, moto, biciclette, ecc.
Con gli anni Luciano Nicolis è diventato un affermato e stimato imprenditore nel settore della carta e negli anni ha potuto sempre più soddisfare il desiderio di raccogliere, restaurare e riportare allo stato d’origine automobili, motociclette, biciclette e varie creazioni della tecnica e della meccanica.
I pezzi raccolti nel Museo che porta il suo nome, dedicato “all’Auto, alla Tecnica e alla Meccanica”, sono centinaia e sarebbe impossibile ricordarli tutti. Ne citiamo solo alcuni tra i più interessanti, come la lancia Astura Mille Miglia, costruita per Gigi Villoresi nel 1937 dalla Carrozzeria Colli, o l’Alfa Romeo 6C 1750 GTC (Gran Turismo Compressore) del 1931 carrozzata Castagna, o la Delahaye 139 M del ’39, senza dimenticare l’Isotta Fraschini Tipo 8A S del 1929. Nella fotogallery troverete solo una piccola parte di quanto è possibile ammirare nel museo di Villafranca (VR).

Con Luciano Nicolis abbiamo parlato di automobili e della loro storia.
Leggendo la sua biografia e vedendo le tante foto che la ritraggono al volante della lancia Astura della sua collezione abbiamo intuito che quest’auto è la sua preferita: è vero?
"Certamente. E’ una delle vetture a cui sono più

 

affezionato. E’ un pezzo importantissimo per la storia dell’auto, perché fu costruita appositamente per Gigi Villoresi, che avrebbe dovuto partecipare alla Mille Miglia del 1939; purtroppo rimase danneggiata per un incidente stradale durante il rodaggio e Villoresi fu costretto a rinunciare. La storia di quest’auto è particolare: dopo la seconda guerra mondiale partecipò a diverse gare raccogliendo alcune vittorie, anche con Franco Cortese. Dopo la fine della carriera agonistica cambiò di proprietà diverse volte e finì in mano ad alcuni contrabbandieri di orologi tra Svizzera e Italia, che sfruttavano uno dei due serbatoi per nascondere la merce. Venne sequestrata dai doganieri svizzeri e io L’ho scovata diversi anni fa in un deposito; decisi di recuperarla e di curarne personalmente il restauro. L’aspetto più interessante dell’opera di ripristino è stato senz’altro la ricostruzione della testata del motore; ricostruzione che è stata fatta con procedimenti dell’epoca, con fusioni di ghisa in stampi di legno".
Ogni auto della sua collezione ha per lei un significato particolare; quali considera le più interessanti e significative?
"La Benz 8/20 PS del 1914 è interessante perché il primo proprietario fu un maharajà indiano che chiese un allestimento particolare. Il cofano è in alluminio mentre i fianchi della carrozzeria sono in paglia di Vienna. L’allestimento è lussuosissimo e la strumentazione è per l’epoca davvero completa, e comprende addirittura un tachimetro. L’avvisatore acustico ha la forma di un serpente boa… Un altro pezzo interessante è l’Ansaldo del 1905 con motore Peugeot, che dà la prova della passione per l’auto di Giovanni Ansaldo. E non per ultima la locomobile a vapore, una specie di piccolo treno, che mi ricorda l’impegno di meditare sui mezzi meccanici e sugli uomini che li hanno creati".
C’è (se esiste) un’automobile che ancora non possiede e che vorrebbe avere?
"Una è appena arrivata, ed è la Bugatti Tipo 49;

 

un’altra è una Isotta Fraschini tipo Imperial..."

Lei è consigliere federale dell’ASI; a suo parere quali sono i provvedimenti da prendere per preservare e conservare il patrimonio automobilistico in Italia?
"Ritengo che si dovrebbe cominciare e vedere l’automobile come un vero e proprio patrimonio culturale e valorizzarla come tale, e non solo dal punto di vista economico"
Non tutti gli appassionati hanno la fortuna di possedere automobili come le sue: la loro passione può essere anche solo per delle “banali” fiat 500 o alfaromeo Giulia. Vuole dare qualche consiglio a questi appassionati?
"
Che mettano a frutto la loro passione per un certo modello ricercando continuamente e documentandosi in maniera approfondita; col tempo apprenderanno molto sulla storia dell’auto e sugli uomini che l’hanno progettata. Io stesso ho iniziato così: la mia passione è nata smontando pezzi di automobili per riparare il furgone che usavo nei primi anni di lavoro. In questo modo ho cominciato a capire la meccanica e mi sono appassionato alla tecnica automobilistica".

Silvia Nicolis, figlia di Luciano Nicolis, dirige il Museo; spinta dalla passione del padre, si occupa della gestione e della organizzazione dell’Associazione. Con lei abbiamo parlato nei dettagli del Museo Nicolis.
Come funziona un museo “sui generis” come il Museo Nicolis?
"
L’impostazione che abbiamo voluto dare al museo segue il concetto di “impresa culturale”, nato dal desiderio del fondatore Luciano Nicolis di condividere il suo patrimonio privato, la sua collezione, con la comunità. Per questo, oltre all’esposizione dei modelli di auto, moto, biciclette ed altri oggetti che hanno fatto la storia della tecnica degli ultimi secoli, la struttura e l’organizzazione del museo prevedono veri e propri percorsi didattici, dei “viaggi nel tempo”, non solo per studenti, per approfondire e documentarsi

 

sull’evoluzione dell’uomo e sulle sue conquiste in ambito tecnico. Anche per questo il Museo è dotato di un Centro Congressi, aperto anche ad altre attività non strettamente correlate all’ambito automobilistico. Inoltre il Museo Nicolis offre un Centro di Documentazione a disposizione degli appassionati di auto storiche, che hanno a disposizione una biblioteca molto fornita dove è possibile trovare ogni tipo di informazione in ambito automobilistico. Il Museo offre anche un supporto di consulenza storica sugli usi e costumi dell’auto nella storia, o per chi è alle prese con il restauro di un’auto o di una moto".
A livello istituzionale con quali soggetti collabora il Museo Nicolis?
"
Diverse associazioni sono convenzionate con noi, tra cui il Touring Club Italiano, l’ACI, l’ASI. Esiste un rapporto di collaborazione attiva con diversi enti museali, non solo di carattere storico - automobilistico. Vorrei sottolineare che il Museo Nicolis è l’unico soggetto di questo tipo che, proprio come impresa culturale, è membro della Associazione Industriali della Provincia di Verona. Inoltre abbiamo il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Verona e dei Comuni di Verona e di Villafranca".
Mi pare che il Museo sia in continua espansione: è così?
"
E’ vero. A breve inaugureremo lo “Spazio delle Idee”, un’area all’interno del Museo che dedicheremo ad esposizioni, mostre, eventi teatrali. E’ un valore aggiunto che rende unico il Museo Nicolis. Ovviamente anche la collezione di auto non si ferma: l’ultimo arrivo è una stupenda Bugatti Tipo 49 del 1931 guidata dal grande pilota francese Louis Chiron al Rally di Chioggia nel 1934. Abbiamo anche istituito il Premio Museo Nicolis, legato al mondo dell’imprenditoria, che viene attribuito a persone che si distinguono per la passione per le auto d’epoca e per essersi impegnate in ambito sociale".
Promuovete eventi in ambito automobilistico?
"
Il Museo ospita la sede del Veteran Car Club Bernardi, che conta più di 500 soci ed è presieduto da Luciano Nicolis. Il Club, con il supporto del museo, provvede ad organizzare raduni e manifestazioni per auto e moto storiche".

Contatti:
Associazione Museo Nicolis • Viale Postumia • 37069 Villafranca di Verona
tel +39 45 6303289 • fax +39 45 797949
http://www.museonicolis.com

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