WRC 2015: tutto pronto per il Tour de Corse!

WRC 2015: tutto pronto per il Tour de Corse!
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Il WRC sta per tornare nuovamente in Corsica, dopo un'assenza durata sette anni e "causata" - indirettamente - dallo strapotere di Sebastien Loeb
30 settembre 2015

Tutto merito o colpa di Loeb... Eh già: se il 9 volte Campione del Mondo non avesse abbandonato la specialità, molto probabilmente il Rally di Francia si correrebbe ancora in Alsazia! Con buona pace di quanti auspicavano un ritorno del Tour de Corse nel Mondiale...


E invece il ritiro di Loeb dalle scene rallystiche ha messo in ginocchio gli organizzatori dell’Alsazia che hanno visto svanire come neve al sole tutti i munifici sponsor che sostenevano la gara di casa del 9 volte Campione del Mondo. Così già durante l’ultima edizione del 2014 Josè Andreani, Presidente del comitato del Tour de Corse, fu invitato a Strasburgo dal Presidente dell’Automobile Club francese per sapere se la Corsica era pronta a subentrare all’Alsazia nel WRC 2015.


Da quel momento è stata una lotta contro il tempo per cercare di reperire i fondi necessari per organizzare la gara. C’è da sottolineare che le casse regionali erano state svuotate per permettere al Tour de France Ciclistico, nel 2013, di sbarcare per la prima volta nella storia sull’isola.


E qui bisogna dirlo: chi si è trovato spiazzato è stato l’organizzazione della Corsica, che già faticava a tenere il rally nel contesto europeo, e tutt’insieme si è ritrovato proiettato sul grande palcoscenico mondiale. Le risorse, anche qui, sono al minimo e vai a cercare d’inventarti la formula più economica possibile.. Si è partiti dalla fantasiosa proposta di una speciale al giorno, ma di ben 80 km per 3 giorni; cosa non fattibile per molti motivi: in primis i costruttori di gomme Michelin, Pirelli, D-Mack non avevano pneumatici con queste specifiche di durata. Poi un ritorno con tanto di titolazione mondiale non poteva esser concepito con formule più o meno folcloristiche. Inoltre, per dirla tutta, anche il budget economico era già all’osso visto che l’ERC reclamava ancora il pagamento per l’ultimo rally svolto sull’isola.

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Grazie a - o per colpa di - Sebastien Loeb, il Rally di Francia venne spostato dalla Corsica all'Alsazia. Ora, però, si torna ad Ajaccio


Comunque alla fine si è riusciti a trovare la formula giusta che accontentasse tutti, ma più che altro che non facesse perdere il treno del ritorno nel giro che conta: quello del Mondiale.

 

Proprio il Presidente Josè Andreni recentemente dichiarava ai media francesi: «Nonostante il dolore e l’amarezza provocata nel 2008, quando la Corsica perse la titolazione mondiale a favore dell’Alsazia sotto la spinta Sebastian Loeb, era proprio da lì che bisognava ripartire. Prendere quanto di buono aveva fatto il pilota francese che era riuscito a coagulare intorno a se un gruppo forte di sponsor che avevano fatto conoscere al mondo intero l’Alsazia, la regione natia del pilota transalpino. È il miglior spot pubblicitario che una regione possa avere. Con il plebiscito di tutti i francesi Loeb è riuscito dove neppure Alain Prost, indimenticato campione di F1, era stato capace

 

«Ecco: questo doveva essere quel quid in più che sarebbe servito alla Corsica per tornare nel giro che conta. Il budget quest’anno è di 2.200.000 euro e la Federazione Francese ci sta sostenendo al 101%.
Ma il nostro progetto non si ferma qui: già il rally di per se è un ritorno alle gare degli anni 70/80. Tant’è che partirà d’Ajaccio per finire a Bastia; da lì il giorno successivo ripartirà per finire a Porto Vecchio e l’ultima tappa partirà da Porto Vecchio per finire ad Ajaccio; la base del rally sarà a Corte. Questo è solo l’inizio, abbiamo in programma nei prossimi anni di allargare le tappe e toccare regioni e luoghi cari agli appassionati e che hanno fatto la storia di questa gara. La nostra ambizione è quella di rinverdire i fasti del passato, per far si che la nostra gara sia conosciuta nel mondo, come lo è la 24H di Le Mans. Si, lo so, è molto pretenziosa la cosa, ma questo è lo spirito che anima sia noi che la Federazione Francese.»

 

Manrico Martella
 

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