WRC 2018 Tour de Corse. L’Ogier (Ford M-Sport) Imbattibile del 10° Anniversario

WRC 2018 Tour de Corse. L’Ogier (Ford M-Sport) Imbattibile del 10° Anniversario
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Sébastien Ogier e Julien Ingrassia ottengono il terzo successo su quattro Rally disputati. In ballo un miglioramento sostanziale Pilota-Fiesta. Il riscatto di Tanak e la frustrazione di Neuville. Conferma di un eterno grande, Loeb, e di un Mondiale da capire
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
8 aprile 2018

Ajaccio, 8 Aprile 2018. Primo al Monte-Carlo, primo in Messico e, freschissima, primo anche in Corsica. Fanno tre su quattro. L’anno scorso, stessi percorso e tempi, Ogier aveva vinto solo il Monte-Carlo, regalo di Neuville, in Svezia aveva vinto Latvala, altro regalo di Thierry, in Messico Meeke e, finalmente, Neuville si era aggiudicato il Corsica, regalo questa volta della Citroen di Meeke. Un anno fa si intravedeva appena che quell’Ogier avrebbe potuto continuare la serie d’imbattibilità pur passando da Volkswagen e Ford, per meglio dire M-Sport. Quest’anno accade quello che il regolamento WRC+ al secondo anno si proponeva di evitare, e cioè che si aprisse la strada a un monologo. Ogier e M-Sport stanno facendo questo. Ma non è solo “colpa” loro.

Sebastien Ogier alla fine del Day 2 del Tour de Corse
Sebastien Ogier alla fine del Day 2 del Tour de Corse

Per fortuna i motivi di interesse, grandi e tali da rendere il Mondiale forse ancora più avvincente, scendono a valanga, tanti e disordinati, intrecciati, scambiati di ruolo, ma proprio per questo, in mezzo a tanta confusione, Ogier ha trovato la strada per uscire dal polverone e involarsi da solo. Ogier e M-Sport, per inciso, perché il fatto che si presenta con maggiore lucidità è che la Fiesta dell’”Inglese” ha fatto un salto di qualità, e che un salto notevole l’ha fatto anche l’affiatamento tra Pilota e Macchina, condizione essenziale perché la supremazia diventi dominio e che lo scorso anno era più che altro nelle buone intenzioni.

Ogier e la Fiesta hanno fatto così. Hanno spinto forte subito, sin dalla prima delle 12 Prove Speciali del 61° Tour de Corse. Vincendo le prime tre hanno accumulato mezzo minuto di vantaggio, demolito il morale degli avversari e, con il senno e la dimostrazione di poi, messo in cascina tanto fieno da passare l’intero Rally al sicuro e con la pancia piena. In tre prove speciali, dall’altra parte, era già successo un po’ di tutto, di modo che la sicurezza del binomio (trinomio, d’accordo, c’è anche Ingrassia) era raddoppiata. In particolare, e in ordine cronologico. 1. Le Toyota avevano sbagliato l’assetto delle Yaris e Lappi, che poi si sarebbe rivelato forza dalla natura dalla seconda Tappa, non riusciva ad andare oltre il settimo posto. 2. Sébastien Loeb, seconda delle tre Prove di Mondiale per quest’anno, dopo Messico e prima di Spagna, usciva di strada nella seconda Speciale per una disattenzione, o piccolo errore, o sopravvalutazione della temperatura delle gomme. In questo modo veniva meno anche il grande motivo di richiamo del Rally, il duello bi-epocale Loeb-Ogier.

Ott Tanak al Tour de Corse 2018
Ott Tanak al Tour de Corse 2018

Ogier non doveva più preoccuparsi di vedere confrontata ogni sua curva con quella della Leggenda, e di fatto spariva il concorrente più temibile e destabilizzante. 3. Neuville non poteva contare sul recupero di competitività delle Hyundai sull’asfalto. Il gap, riconosciuto da Michel Nandan alla vigilia, era in qualche modo rimasto, e il Belga faceva una gran fatica a stare nella scia delle proprie ambizioni. Volersi accontentare di stare davanti a Ogier, tabella di marcia ideale per vincere il Mondiale, e ritrovarsi costantemente alle sue spalle è esattamente quello che ci vuole per credere che si sta buttando un altro anno/occasione, prendere rischi, sbagliare. 4. Citroen. Fuori Loeb, ecco una ragione di più per spostare Meeke in difesa, ruolo già ricoperto con successo in Svezia e Messico, ma anche per dover rimandare il check finale della competitività della Macchina, per altro all’inizio non equivalente al potenziale espresso un anno prima su queste stesse strade. Concorrenza cresce.

All’uscita di Loeb non c’era rimedio e per le non sufficienti doti delle i20 sull’asfalto corso non si era trovato quello giusto. Alla buona volontà e all’irriducibile determinazione di Neuville si contrapponeva la trasparenza di Mikkelsen e Sordo. Solo le Toyota ritrovavano il bandolo della matassa. Lo scopriva Latvala, che induceva i tecnici a intervenire ma, una volta, invertita la tendenza, si lasciava a tal punto prendere dall’entusiasmo di guidare una Yaris finalmente perfetta che, nella prima del pomeriggio di Venerdì, cercava di avvolgerla attorno a un albero. Se non ci riusciva è perché le WRC+ sono indistruttibili. L’eredità della competenza di Latvala veniva raccolta da Lappi e da Tanak. Il primo si lanciava in un duello coraggioso, e vincente, con il mito di Loeb, il secondo infine scatenava un vero e proprio attacco, più alla propria iniziale, forzata indolenza che alla leadership del Rally.

Sebastien Loeb, sfortunato ma convincente al Tour de Corse 2018
Sebastien Loeb, sfortunato ma convincente al Tour de Corse 2018

Ogier, infatti, era a quel punto talmente avanti, il suo vantaggio era arrivato a sfiorare il minuto, che cercare di andarlo a prendere poteva essere solo un tentativo di suicidio con buona probabilità di riuscita. Alla fine Tanak avrebbe vinto le due Novella del sabato e la Vera-Sarcolla-Carcopino di domenica, avrebbe tentato il colpaccio del Power Stage, non riuscito, e si sarebbe accontentato del secondo posto, importantissimo per non mollare la presa sul Campionato, lanciando allo stesso tempo un segnale forte di competitività, sua e della Macchina.

Il sabato sera i giochi erano praticamente fatti. Meeke, che era riuscito ad avvicinarsi alla testa del Rally, usciva di strada nella seconda e ultima Novella e piombava dal secondo posto al decimo chiamandosi fuori, e Lappi, autore dello stupendo pomeriggio contro Loeb che gli aveva dato la terza vittoria parziale, era comunque il terzo di tre inermi inseguitori a 45 secondi dal leader maximo Sébastien Ogier.

Restava la domenica, terribile giornata finale. Poteva essere la giornata di Lappi, ma il finlandese toccava nella Vero-Sarcolla-Carcopino, danneggiando una ruota, dopo essere passato con il miglior tempo al primo split, e quindi si scatenava nel Power Stage per concludere con i 5 punti e più di due secondi di vantaggio. Poteva essere la giornata di Loeb, non fosse che proprio all’ultimo il suo miglior tempo veniva battuto dall’infuriato Lappi. Poteva essere la giornata del riscatto di Meeke, non avesse sbagliato nel finale dopo aver registrato tutti i migliori intermedi del Power Stage, e poteva essere un buon giorno per Tanak se, dopo aver vinto la più lunga Speciale del Rally non avesse fallito la sfida della confidenza con il Rally nell’ultima Prova.

Thyerri Neuville, penalizzato da una noia meccanica sull'ultima prova
Thyerri Neuville, penalizzato da una noia meccanica sull'ultima prova

Certamente non poteva essere la giornata di Neuville, già incattivito sabato e imbestialito domenica quando, in aggiunta ai guai del lungo week end, il belga concludeva il Rally con tre cilindri soltanto al lavoro sotto il cofano della i20.

A queste condizioni, a parte il bel terzo posto di Andolfi in WRC2 e l’eccellente debutto della C3 WRC, Citroen nata veloce, è facile capire come sia stata la grandissima giornata di Ogier, tra l’altro terzo nel rush finale, altro week end perfetto del Campione del Mondo. Difficile definirlo ex. Tre vittorie parziali, un secondo e tre terzi posti, un momento di eccessivo rilassamento nell’ultima di sabato e il terzo, enorme successo in Campionato. Sulle quattro prove sin qui disputate e in attesa dell’Argentina di fine Aprile.

Questo accade nel 2018. Anniversario. Nel 2008, proprio in Corsica, Ogier conquista il suo primo Mondiale, Junior. È il 12 ottobre. Neanche due mesi dopo, il 5 dicembre, Sébastien porta per la prima volta una C4 di PH Sport nel Mondiale e, in Galles, vince la prima Prova Speciale. Già allora qualcuno disse che il ragazzino di Gap era bravo, sì, ma era stato favorito dall’ordine di partenza!

Foto Credits:

Manrico Martella, Carlo Franchi, Dennis Milesi, Simone Calvelli, Michele Elisei

Agency: PURE WRC

 

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