WRC 2019 Italia di Sardegna. Shakedown. Ombre Rosse

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Lo strano caso dello Shakedown di Olmedo. Vigilia agitata o perfettamente preparata? Previsioni e punto di fusione? Dopo è Ittiri, e quindi tre Campionati al via
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
13 giugno 2019

Alghero, Sardegna, 13 Giugno 2019.  Si inizia. E si inizia benissimo. Ovvero col brivido lungo la schiena che per un attimo fa buttar via il telefono e rinunciare alle idiozie della vita formato social per tornare con i piedi per terra e le ruote… per aria.

Olmedo. Quello shakedown non ci piace. E invece piace moltissimo ed è stato fatto per quello, per provare ma soprattutto per piacere. Un po’ stretto, tortuoso in modo da essere compatto, assai polveroso, ma polvere rossa così le foto vengono che è una meraviglia.

È la presa di contatto con il Rally Italia Sardegna 2019. Shakedown. Uno dietro l’altro lasciano il Parco di Assistenza che non si vorrebbe mai abbandonare, sul lungomare di Alghero, qualcuno dice addirittura gossip. Strade e stradine per arrivare sul luogo del delitto, pochi chilometri dalla Capitale Catalana (ma anche un po’ pisana, date retta a un pisano). Via con la prova generale.

Succede che… in perfetta e cinica successione, tutti i principali attori del Rally, la triade della battaglia per la guerra, per il Titolo, tendano a esagerare un pochino. E toccano. Neanche 4 chilometri ed è thriller. È un cancello, di quelli che in Sardegna sono una regola. Che servono per tenere da una parte le bestie, o di quelli che tengono lontani gli umani. Già che non devono far passare che a determinate condizioni meglio se sono stretti. Quindi farci girare attorno una Macchina, una WRC Plus, senza toccare paletti e cardini è un atto di bravura e di azzardo. Ogier tocca e sulla Citroen cala l’ombra della maledizione. I sagaci hanno già condannato il Pilota, ma il Team chiede permesso e corre a riparare. È shakedown, ricordiamo.

Si vede che l’adrenalina resta in circolo. Sébastien il “Clever” riparte con la Macchina a posto (ci mancherebbe) e sbatte lì il miglior tempo. Intendiamoci, il miglior tempo è poco. Un secondo scarso, ma se lo dai a uno come Tanak allora la prospettiva si allarga. Tanak non tocca, ma “stalla”, anche per l’estone resta buono il secondo di tre lanci. Terzo è Neuville, tanto per chiarire che i giochi sono, possono essere o saranno, una questione a tre. Tra il Campione del Mondo, il Pilota che festeggia con cento candeline/Rally, il Detentore, Campione in carica vincitore lo scorso anno. rispettivamente.

Ah. Anche Neuville ha toccato il paletto. Nessun danno, niente in paragone al brivido Ogier-Citroen, ma sempre quel senso di fastidio.

Fino a che non arriva Elfyn Evans e butta giù tutto, paletto e cancello. Finalmente, via libera. Sicuro che qualcuno quel cancello lo ripaga come se fosse stato nuovo!

Poi, nell’ordine, Suninen, Meeke e Mikkelsen. Primo degli italiani Andolfi, Skoda, primo dell’Italiano Basso, Skoda, poi Rossetti, Citroen, e Campedelli, Ford.

Cerimonialmente già verso la Ittiri Show, e si comincia a fare sul serio, guarda caso nella Prova Spettacolo che si chiama “Arena”.

Pronti quelli del Mondiale. E quelli dell’Italiano, e del Terra. Tre Tappe, 19 Prove Speciali, 310 Chilometri al calor rosso del cronometro, una previsione meteo da barbecue.

Il Rally Italia Sardegna numero 16 sta scendendo a valle dell’impazienza, à l’attacco finale.

Foto: AGENZIA PURE WRC. Manrico Martella, Fabrizio Buraglio, Francesco Murittu, Claudio Cavion, Michele Elisei

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