WRC 2019 Italia Sardegna. Valigie Sardegna

WRC 2019 Italia Sardegna. Valigie Sardegna
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Ecco in dirittura d’arrivo la Prova più bella del Mondiale WRC! Di parte? Eccome! Ma seguiteci in qualche considerazione preliminare, tesa a… darci ragione piena
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
11 giugno 2019

Alghero, Sardegna, 10 Giugno 2019. Non crediamo a fate e streghe, non ci facciamo di segni scaramanzia. Ma talvolta non è possibile sottrarsi e scivolare nell’esoterico. Vediamo. Siamo nella settimana del Rally Italia Sardegna, sull’asse del trampolino di lancio del Rally che inaugura il “girone di ritorno” del Campionato del Mondo. Tutto pronto, da giovedì 13 a domenica 16!
Le temperature sono salite di colpo di dieci gradi, esautorando e scacciando definitivamente l’inverno più lungo, screanzato e ostile degli ultimi decenni. Vuol dire Estate di colpo, ma anche che la verde e infiorescente Sardegna è ancora umida di rugiada per il massimo splendore del contesto.

Ha piovuto, e perciò hanno ripassato accuratamente le strade, gli sterrati “offesi” dal maltempo in modo da riportarli alle condizioni di massimo, quasi teorico potenziale di spettacolarità. Il salto di Micky, beh, quello è oggetto di attenzione, di “guardia” costante. È l’icona del Rally, di un certo modo di intendere lo sposalizio Rally-Sardegna, il manifesto che contiene in una pagina memorabile il proposito e la realizzazione del massimo contenuto tecnico, tecnologico, di spettacolo. E del coraggio, della generosità del Pilota davanti al “muro” degli appassionati silenziosi, in attesa del gesto che porta in Sardegna la differenza, per una Sardegna che pensa, e agisce, differentemente!

Tiziano Siviero, bi-Campione del Mondo con Miki Biasion e primo vincitore di un Mondiale Italiano, e anche secondo… è uscito allo scoperto. Dopo tre lustri esatti di lavoro nell’ombra, il disegnatore del Rally ha osato mettere la sua faccia in copertina. Vorrà ben dire qualcosa. Non che ha dismesso i panni intimi del timido, forse soltanto che è venuto il momento di esprimere un orgoglio legittimo e non più contenibile. Di far valere l’Essere accorato e oriundo di questa Terra meravigliosa.

Chi gli vuole male dice che il RIS edizione 2019 è la “fotocopia” di quello dell’anno scorso. Chi gli vuole bene, come noi, e anche chi soltanto pensa e riflette collegando cervello alla bocca, percepisce chiaramente che l’affresco dell’Italia Sardegna di quest’anno adagia sugli sfondi miracolosi dell’Isola diamante del Mediterraneo quelle linee agonistiche, di spettacolo e di vetrina che hanno raggiunto lo stato dell’arte. Vengono riproposte in ossequio alla Terra, alla stima dei tifosi. Fedeli al loro detonatore emotivo e allo sviluppo di successo già ottenuto. Tre giorni più Ittiri, l’Arena Show inaugurale di Giovedì sera.
Ecco, dunque… confermate le prove di Tula, Tergu-Osilo, Castelsardo e Monte Baranta, il venerdì delle otto prove, quattro ripetute due volte, per un totale di 124 km cronometrati… ”Solo modifiche “cosmetiche” di dettaglio, tali da rendere, per esempio, la Tula forse la Prova più difficile del Rally”. Subito, pronti via.

Sabato difficile e bello, tappa più lunga e dura sul Monte Acuto… “Con i suoi 142,42 km cronometrati una giornata che farà la differenza anche se composta da sole sei speciali, perché oltre ad essere la più lunga ha anche le speciali più selettive. Coiluna-Loelle, 14,97 KM, Monti di Alà, 28,21 km, e Monte Lerno, lunga quest’anno 28.03 km, con l’apoteosi del suo famosissimo Micky’s Jump.”

Domenica di apoteosi nei 41,89 km cronometrati e le sole quattro prove speciali, identiche nelle ultime due edizioni. «Due passaggi sulla Cala Flumini, 14,06 KM e sulla Sassari-Argentiera, 6,89 e la diretta TV in entrambi i passaggi, il Power Stage finale eletto più bello del Mondiale e disegnato sullo scenario di un’antica miniera con il tratto finale mozzafiato a picco sul mare».
Basta così, per iniziare? Non basta, siamo solo… all’inizio.

Tre aree geografiche da esplorare, eppure che conosciamo come le nostre tasche, dell’Ovest di Alghero e dell’Argentiera, del Centro delle Prove micidiali da Castelsardo e del “quasi” Est meraviglioso sulle Montagne che guardano fino al Mare mitico delle Bocche. Ci siamo stati e ci torniamo, e non vediamo l’ora. Biglietti, navi, aerei, agli sgoccioli, ma un posto c’è sempre. Arrivare da Est a Olbia, a Ovest, Alghero o Stintino o Porto Torres, dal Sud dell’entroterra sardo per un’extra gita o dal Nord spaccato dell’altra Isola, non abbiamo ancora deciso. In un certo senso seguiamo l’istinto, l’emozione dell’impazienza, salpiamo insieme all’”orda” di appassionati che ha deciso ancora una volta per l’assalto pacifico alle sensazioni del Rally Italia Sardegna.

Costume da bagno in valigia. Non c’è molto altro, il minimo per diventare sardi purosangue un anno ancora. Costume in valigia, ma è un rituale. Mai pensato una sola volta che avremmo strappato al Rally il tempo della Spiaggia. Rituale e questione di “sicurezza”. Non si sa mai che ti buttino in mare nelle acque argentee dell’argentiera, o insieme al Vincitore in quelle brulicanti di entusiasmo dell’antico porto dell’Alguer.
Solo l’inizio. C’è da dire dell’allineamento astrale che mette sulla perpendicolare dell’ottava di Mondiale tre Piloti praticamente affiancati, di qualche burla di preludio, di argomenti forti e appassionanti. Ogni giorno un pezzo di Sardegna. Pardon, Sardegna Italia. E dai. Rally Italia Sardegna!

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