WRC 2019. Spagna Catalunya. 3 Hyundai e Loeb in testa, 3 Toyota in agguato

WRC 2019. Spagna Catalunya. 3 Hyundai e Loeb in testa, 3 Toyota in agguato
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Rally di Catalunya e Costa Daurada è entrato nel vivo con un colpo di scena: il KO tecnico di Ogier, fermo con la servo guida out alle fine della seconda Speciale. Loeb, Sordo e Neuville, poi Meeke, Tanak, Latvala. Veleno nell’aria
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
25 ottobre 2019

Salou, Spagna, 25 Ottobre. Il libro è appena stato aperto. E già bisogna girare pagina. Il motivo, lo stimolo principale del 55° RallyRACC viene meno, o, per lo meno, è drasticamente ridimensionato.

Tutti si aspettavano una veemente riscossa delle Citroen, quella di Sébastien Ogier in particolare. Ci si aspettava l’attacco del Campione in carica in una sorta di ribellione agli eventi.

L’attacco c’è stato. L’assalto al Rally, al Campionato e al leader è partito puntuale con la prima Speciale del Rally, ma è naufragato per una di quelle circostanze che fanno del gioco, per quanto duro, solo una lotteria.

Contro il difetto meccanico non c’è molto da fare. Un guasto alla direzione assistita durante la seconda Speciale, dopo che il francese aveva vinto la prima lanciando il suo urlo di guerra in modo perentorio, e il muro della riscossa sembra crollato. Si deve immediatamente pensare ad altro, e stare in pena per Ogier che dovrà soffrire senza più motivazioni per non lasciare niente di intentato.

Dovrà continuare ad attaccare, puntare a limitare i danni e a riscattare una parte del maltolto meccanico con il Power Stage. È difficile pensare che Ogier possa mollare, e in questo caso lo aspetta una gara difficilissima, con scarsissime probabilità 'dirette' di intervenire sul destino e con lo spettro dell’abdicazione sullo sfondo del week end.

 

Si delinea una situazione inaspettata nelle proporzioni, con una grande e potente logica. Lo scontro si sposta sul terreno del Mondiale Costruttori. Stasera a Salou si parla di strategie, di giochi e di obiettivi di Squadra.

Gandesa, Horta-Bot, La Fatarella. Due giri, 130 chilometri. Dopo sei Speciali in testa ci sono tre Hyundai, Loeb davanti a tutti, poi Neuville e Sordo. Se Andrea Adamo dovesse illustrare la scelta della Squadra ideale da mandare in campo in una determinata circostanza, il suo RallyRACC è manuale e antologia.

Thierry Neuville perché è il più forte nel Campionato, Dani Sordo perché gioca in Casa ed è particolarmente motivato, Sébastien Loeb perché ha vinto lo scorso anno e poi perché è… Loeb! Anche un messaggio trasversale, per inciso: la Macchina perfetta, micidiale in questa configurazione e direi, perfetta anche nel leaflet di promozione della i20 Coupé WRC da mettere in tasca a un eventuale 'Acquirente' ancora indeciso!

 

Alle spalle delle Hyundai tre Toyota. Nell’ordine le Yaris WRC di Meeke, Tanak e Latvala. Anche questa è una configurazione spinta, votata all’attacco, anche se al momento molto meno pericolosa ed esposta al rischio di un contropiede. Toyota sembra per l’occasione una formazione a 'testuggine', a proteggere l’avanzata finale di Ott Tanak.

Kris Meeke sta dimostrando di possedere finalmente un'incredibile misura nell’applicazione di un talento per troppo tempo disturbato dalla foga. Jari-Matti Latvala è in modalità facchino, magari poco visibile, forse troppo defilato, e il risultato personale ne risente. Anche se è il giorno che contro le Hyundai c’è ben poco da fare.

Loeb ringrazia la 'fortunata' scelta delle gomme, ha optato per le dure e vinto tre delle sei speciali, Tanak si dice stupito di quanto spinge per una velocità che gli sembra insufficiente. Penso che faccia pretattica, è il primo giorno e apre la strada. E poi la situazione in prospettiva non richiede troppa incisività.

Dopo appena sei prove speciali delle 17 in programma, 130 chilometri dei 350 totali cronometrati, e solo i sei chilometri di asfalto della La Fatarella, la proiezione è chiara: Tanak a 250 punti, Neuville a 217 che potrebbero diventare 224 senza alterare minimamente la strategia di Hyundai, Ogier fermo a 212 fuori gioco.

Al netto del Power Stage, il Mondiale Piloti resterebbe socchiuso, Tanak dovrebbe aspettare a festeggiare anche se Meeke gli cedesse la posizione, il Costruttori si orienterebbe più decisamente in senso Hyundai.

 

A Salou si è creata una situazione sportivamente drammatica e umanamente di cattivo gusto. C’è un Mondiale bellissimo che si sta delineando in modo spietato e si tende a pensare ad altro, a seminare zizzania. I colpi di scena, i nuovi avvicendamenti, il succo spremuto al Campionato fino a qui e rimesso i frigo, nulla è sufficiente per mantenere la concentrazione sulla bellezza del WRC.

Appena Ogier sbanda è subito tempo di giochi, di uomini, di strategie e scelte, tutto buttato nel cesso per animare la discussione in aula. Citroen è già andata sotto accusa e già si parla più di mercato che di fine Campionato. Ogier che sbatterebbe la porta, Tanak che la chiuderebbe, scambi di… coppia clamorosi. Si parla di scontento, di limiti progettuali, di tecnica e strategie da strapazzo, di ingegneri da promuovere a uscieri, di manager da mandare in concessionaria.

Tutto questo invece di cercare di capire che i più dovrebbero essere ultra contenti, che quasi sempre sono i fiumi di soldi che scorrono ben oltre i confini della fantasia a determinare le situazioni più clamorose. Se vi dicessimo delle cifre che girano nell’aria!

No, se volete andate pure al bar del WRC. Noi restiamo qui sulle strade della bravura, dove c’è un equilibrio avvincente, abilità ed errori, fortuna e troppa sfortuna. Ancora due giorni di RallyRACC tutto da mandare giù a piccoli sorsi. Forti, certo, ma non è questo il bello dell’emozione?

Foto: Manrico Martella

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