WRC 2020. Italia Sardegna “a porte chiuse”, Sardegna “individuale”

WRC 2020. Italia Sardegna “a porte chiuse”, Sardegna “individuale”
Pubblicità
Piero Batini
  • di Piero Batini
Nuove restrizioni e protocolli. È il prezzo da pagare per vedere andare in scena la prova italiana del Mondiale Rally WRC. Il formato compatto favorisce la diffusione. Una prova speciale in meno
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
16 settembre 2020

 

Alghero. I preparativi fervono. La stupenda città catalana si fa ancora più bella e accogliente. E così tutta la Sardegna. Non si sono mai fermati, nessuno si è fermato. Nemmeno quando l’iniziale data di Maggio è stata sposta alla fine e poi a metà Ottobre. Sì, il sofferto appuntamento del Rally Italia Sardegna è finalmente e irrevocabilmente fissato per il week end 8-11. Sei mesi di distanza vogliono dire molte cose. In particolare che si deve rinunciare a molte ore di luce. Ma non è solo questo. La Sardegna al centro del fuoco CoViD-19 impone una rivisitazione delle regole e dei protocolli. Siamo tutti responsabili e dobbiamo accettarle. Anche se talvolta appaiono eccessive o “confuse”.

Da ieri il Rally Italia Sardegna è dichiarato “a porte chiuse”. Cosa vuol dire? Diciamolo ancora una volta. Vuol dire che il pubblico non è ufficialmente ammesso. Ufficialmente. Il pubblico del Rally. In pratica saranno eliminate dalla geografia della Gara quei punti dedicati agli spettatori, originali, ben fatti e ormai tradizionali e che erano uno dei fiori all’occhiello dell’organizzazione sarda. Vuol dire che non ci saranno spazi destinati al “contenimento” del pubblico, con l’obiettivo di “contenere” la diffusione di quella che si ritiene possa essere la seconda ondata di contagio.

 

 

La decisione obbligata è stata presa di comune accordo tra la F.I.A., il Promoter, l’Organizzazione del Rally, e le Autorità Locali, e prevede anche lo stretto controllo delle zone di partenza, arrivo, parco assistenza e riordini. È il prezzo da pagare, visti i tempi, per avere comunque la prova italiana del Mondiale Rally WRC, comunque una vittoria dedicata in primis agli appassionati italiani.

È uno dei modi per poter applicare in modo serio e responsabile i protocolli sanitari imposti dalle autorità ministeriali, sanitari e sportive, confermati dal Decreto del Presidente del Consiglio del 7 settembre scorso.

Sarà modificato anche il programma della Domenica, con l’esclusione della Prova Monte Baratta in modo da concentrare tutto lo spettacolo sulla Cala Flumini e sulla ormai leggendaria Sassari-Argentiera. In totale oltre 1.200 chilometri di vetrina della spettacolare Sardegna. Di questi 238 in 16 speciali contro il cronometro.

Antonio Turitto, l’appassionato Direttore Generale del Rally, tiene a precisare che sarà un’edizione del rally blindata, di transizione, e che tutti coloro che hanno già acquistato il Gold Pass saranno immediatamente rimborsati al 100%. Per far sì che il Rally italiano possa svolgersi mandando in scena i suoi strabilianti contenuti agonistici, c’è sempre e comunque bisogno della collaborazione e del senso di responsabilità di tutti. E qui c’è il valore dell’individualità.

Questo non toglie una virgola ai contenuti… e all’impazienza di vedere abbassare la bandiera a scacchi sul Rally più bello del mondo.

 

© Immagini Toyota TGR-DAM, RedBull Content Pool, Hyundai Motorsport Media

Argomenti

Pubblicità