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Aichi, Giappone, 22 Novembre 2024. La signora in bianco, lo spirito che, si dice, abita l’Isegami Tunnel, ultracentenario budello scavato nella roccia nella prefettura di Aichi, Nazionale n°153, è agitata. O in vena di scherzi, che trattandosi di un fantasma sono sempre un po’ sinistri. Dopo aver “stoppato” Ogier e Katsuta, ruote e gomme danneggiate, e dopo aver dato un segnale forte con l’uscita di scena di Mikkelsen, ha mandato il suo messaggio terrificante a Thierry Neuville leader del Mondiale alla vigilia del Giappone. Dalla seconda Isegami Tunnel, speciale di 23 chilometri, infatti, Neuville deve arrendersi al fatto che neanche all’unica sosta consentita del venerdì del Forum8 Rally Japan, un cambio gomme, è stato possibile sistemare il guasto che ha tagliato la potenza della Hyundai i20 #11. Se alla fine del giro del mattino Neuville era ancora terzo a 40 secondi da Tanak, all’uscita del Tunnel (o… all’ingresso di un altro tunnel) il cronometro parla chiaro: con la macchina non oltre i cento all’ora Neuville perde quasi 6 secondi e mezzo a chilometro, due minuti e mezzo in tutto, e si inabissa nella classifica provvisoria. D’improvviso il Mondiale si riapre, ovviamente in favore di Tanak e sulle disgrazie altrui.
I 25 punti di vantaggio di Neuville su Tanak diventano sabbia tra le dita. Al belga ne occorrono appena 6 per laurearsi per la prima volta Campione del Mondo. Ma se il Rally finisse così al giro di boa del sabato sera, si andrebbe alla Super domenica con il vantaggio ridotto ad appena 7 e la conseguente necessità di giocarsi il tutto per tutto per i punti di giornata e di Power Stage. Drammatico e avvincente, il Campionato potrebbe doversi risolvere all’ultimo metro dopo i 13 Rally del calendario 2024. Se poi Neuville ce la farà, il colpo di scena andrebbe a sottolineare ancora più marcatamente la stagione davvero eccellente nella quale il belga ha costruito la propria leadership Rally dopo rally. Ma vediamo come va a finire, in fondo siamo solo all’inizio.
Finisce male, come abbiamo detto, per Mikkelsen, il cui incidente con conseguente uscita di scena complica anche la corsa al Titolo di Hyundai. Mikkelsen ha guidato poco quest’anno, le Hybrid non sono un giocattolo e, con il senno di poi (ma neanche troppo) probabilmente gli andava preferito il più veloce e “pratico” Lappi. Evans è brillante secondo ma ha a che fare ci il ri-galvanizzato Tanak. Katsuta e Ogier bistrattati dalla “Signora in bianco”, sono in ripresa e, nel bene, c’è la conferma di Adrien Fourmaux, senz’altro il migliore “affare” di zio Malcolm (M-Sport) quest’anno, che è terzo. Naturalmente tutto questo vale come indicazione, i primi conti “reali” potremo farli solo alla chiusura della giornata di sabato, 7 Speciali per 103 chilometri. L’unica cosa certa è che Neuville ha corso l’intera giornata di gara in uno stato di frustrante tensione.
© Immagini – Toyota TGR-DAM, Red Bull Content Pool, Hyundai Motorsport, Ford M-Sport, WRC.com
Forum8 Rally Japan Assoluta dopo D2
1 Ott Tänak/Martin Järveoja (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) 1h26m17.6s
2 Elfyn Evans/Scott Martin (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) +20.9s
3 Adrien Fourmaux/Alexandre Coria (Ford Puma Rally1 HYBRID) +1m53.9s
4 Takamoto Katsuta/Aaron Johnston (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) +1m54.0s
5 Sébastien Ogier/Vincent Landais (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) +2m15.6s
6 Grégoire Munster/Louis Louka (Ford Puma Rally1 HYBRID) +2m37.4s
7 Nikolay Gryazin/Konstantin Aleksandrov (Citroën C3 Rally2) +3m43.6s
8 Sami Pajari/Enni Mälkönen (Toyota GR Yaris Rally2) +4m57.1s
9 Josh McErlean/James Fulton (Škoda Fabia RS Rally2) +5m55.7s
10 Hiroki Arai/Shunsuke Matsuo (Škoda Fabia R5) +5m57.4s