WRC16 Australia. Ancora Mikkelsen (VW) In Testa, Ma…

WRC16 Australia. Ancora Mikkelsen (VW) In Testa, Ma…
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  • di Piero Batini - Manrico Martella
Il norvegese rischia grosso, ma reagisce e conserva un lieve vantaggio sull’arrembante Ogier che scommette sulle gomme. Il secondo posto nel Mondiale una questione di spiccioli (compresi quelli del Power Stage)
  • di Piero Batini - Manrico Martella
19 novembre 2016

Coffs Harbour, 19 Novembre. C’è mancato davvero poco ‘ché Mikkelsen non mandasse tutta la sua bellissima gara a carte quarantotto. Strano, fortuito e incredibile incidente, per fortuna dall’esito “veniale”. Era la 16ma speciale, la seconda Valla16 di quindici chilometri, quando la Polo R WRC (sapete, quella che alla fine di questo Rally dovrebbe andare al museo VW) toccava violentemente sotto, contro un sasso. “Toccata” forte, al punto da deformare il pianale e “spettinare” la pedaliera quasi incrociando le leve di frizione e freno che finivano, se il Manico non ci metteva il massimo dell’attenzione e della precisione, per funzionare insieme. Davvero non è dato sapere come ha fatto Mikkelsen a gestire la situazione, imbarazzante e non priva di rischi. Sta di fatto che al termine della PS quasi tutto il vantaggio accumulato dal Pilota VW durante la perfetta prima tappa del Rally era andato in fumo. Prima che si sapesse quello che era accaduto, Mikkelsen era un imbranato, poi, una volta svelato l’arcano di quei dieci secondi buttati lì, è diventato un eroe alla Nuvolari, quello che buttò via platealmente il volante per guidare con una chiave inglese.

Ma a parte gli episodi “leggendari”, come questo, la verità è che il 25° Rally Australia si avvia a una conclusione particolarmente combattuta, e non è escluso che presti il fianco alla debolezza del colpo di scena. La situazione è, infatti, particolarmente delicata e per di più, chi l’avrebbe detto, su più fronti.

Da una parte c’è in ballo l’ultima vittoria delle Volkswagen (be, anche se è teoricamente azzardato escludo che le Polo possano fare la fine della Germania dei primi anni di campagna WRC). A parte Latvala che ormai si è defilato per il piccolo incidente della prima Speciale, è scontato che Ogier vorrà come al solito registrare anche questo che non è un record, ma comunque una pietra miliare della storia, l’ultima, sul suo curriculum “spaventoso” di aspirante Cannibale. Dall’altra parte c’è un Mikkelsen che si ritrova comunque in mano una leadership meritata, che fa particolarmente comodo in vista del confronto decisivo per il piazzamento, per quel titolo non ufficiale di Viceré del Mondiale. Per “agguantarlo” Mikkelsen ha bisogno di colmare il gap tra sé e Neuville, 14 punti, obiettivo per il quale potrebbero essere necessari anche i pochi, maledetti e subito, punti del Power Stage. E per colmarlo, a meno di colpi di scena, ha bisogno di conservare quella leadership ora appesa a un filo di appena due secondi di vantaggio sul “collega“ Ogier. La delicatezza della situazione sta nel fatto che, se nella condizione di ieri Mikkelsen avrebbe potuto anche decidere di “gestire” un pelo nella tappa finale, adesso questo privilegio non esiste più. Insomma, nella domenica finale del Campionato 2016 e del Rally Australia non ci sarà spazio per le finezze o per le strategie, e pare che sarà difficile che subentrino particolari atti di cortesia o generosità, sebbene Ogier si sia dichiarato intenzionato ad aiutare il compagno di Squadra Mikkelsen a conquistare il secondo posto in Campionato. Gas a fondo, questo è scontato, e probabilmente, quindi, ognuno per sé. Un Australia torrido, dunque, meteorologicamente e agonisticamente parlando, che si candida a chiudere alla grande la stagione.

Ogier dice di voler aiutare Mikkelsen, e sarebbe uno di quei gesti che non si leggono nei palmares ma che lasciano un segno indelebile nell’anima degli appassionati, ma intanto stamani ha scommesso sulle gomme montando quattro morbide, contro la generale tendenza al duro

Se Neuville, dunque, è l’unico che, tutto sommato, sta a guardare cercando tuttalpiù di non commettere errori, non è chiaro come possa evolvere il gran finale. Ogier dice di voler aiutare Mikkelsen, e sarebbe uno di quei gesti che non si leggono nei palmares ma che lasciano un segno indelebile nell’anima degli appassionati, ma intanto stamani ha scommesso sulle gomme montando quattro morbide, contro la generale tendenza al duro. Con l’aiuto dell’imprevisto a Mikkelsen gli è andata bene, anzi benissimo, perché oltre al risultato il Campione del Mondo ha potuto permettersi di lasciar scorrere la macchina in luogo di attaccare ogni metro di ogni speciale. Non a caso la lunga, leggendaria Nambucco di oltre 50 chilometri, è andata agli “outsider” di turno Paddon e Latvala. Ogier si è concesso il lusso di vincere, ma solo nei Super Special Stage di mezzo, Raceway 1, e finale, Coffs 1. Molto più importante è rilevare che non solo Mikkelsen è sempre rimasto in scia, a parte in occasione dello “svarione” della seconda Valla16, e dimostrando di aver eletto il suo Australia a gara di assoluta regolarità e altissimo rendimento, ha saputo reagire prontamente vincendo l’ultima PS della tappa, il secondo passaggio sulla Coffs. Non è un gran lavoro di tempi, visto l’irrisorio sviluppo della Prova, ma è un segnale che il norvegese non intende mollare quest’osso, particolarmente importante per la sua carriera in gran parte da riscrivere da qui a qualche giorno.

Ma anche questa non è una novità. Di curriculum vitae in sospeso ce ne sono anche troppi, di questi tempi!

Foto: Ross Hyde, Media Rally Australia

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