WRC16 Finlandia. vittoria per Meeke (Citroen)

WRC16 Finlandia. vittoria per Meeke (Citroen)
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  • di Piero Batini - Manrico Martella
E anche un irlandese vince finalmente il Rally Finlandia. Anzi, stravince. Giornata nera per Ogier, che non va a punti nemmeno nel Power Stage, stoico Latvala, secondo, e fantastico Breen, terzo. Neuville meglio di Paddon
  • di Piero Batini - Manrico Martella
1 agosto 2016

Jyväskylä, 31 luglio. Ci sono le false fughe, e le fughe micidiali, dietro al fuggitivo, imprendibile, una disordinata ecatombe. Nel ciclismo, c’è la fuga tanto per movimentare un po’ la tappa, per sondare o sfiancare la concorrenza, e le fughe che iniziano da lontano, come quelle finte, ma vengono mantenute fino alla fine. In questo caso i tentativi di risucchiare i fuggitivi si traducono in una disfatta, i concorrenti che cadono a grappoli, sfiniti, frustrati, distrutti. Il Rally Finlandia prende spunto da quel ciclismo, e mette in vetrina il capolavoro della fuga di Kris Meeke, autore di un massacro.

Dopo il bel pareggio del prologo tra Tanak e Mikkelsen, Meeke solo quinto, l’Ufficiale Citroen vince la prima Speciale “vera”, davanti a Latvala e Tanak, e si fa battere da Latvala nella successiva, nella quale precede ancora Tanak. L’estone si impone nella quarta PS, quando Latvala fora, e Meeke torna alla vittoria nella quinta, quando è Tanak a spiattellare una gomma. Alla fine del primo giro Meeke, sempre in testa, ha le tre Volkswagen alle sue spalle, la prima, quella di Latvala, a 18 secondi. Ci sta. Il vantaggio è già enorme, ma Latvala e Tanak sono stati sfortunati, o hanno osato un pelo troppo, Ogier è sempre in corsa e Neuville nel “plotone” degli inseguitori. La vera novità, semmai, è Craig Breen nei primi sei.

Ostberg come al solito non va male, ma non fa faville, Paddon neanche, Tanak è scivolato al nono posto e al decimo ecco, anche questa è una piccola consuetudine, la prima R5, la Skoda di Lappi. In quel momento la verità è ancora nascosta, perché si pensa che Meeke tutto sommato abbia ereditato un incrocio di situazioni favorevoli, e si è distratti dal dispiacere di vedere Tanak, cui tutti riconoscono il credito della prova esagerata ed esageratamente sfortunata del Polonia, quasi KO. Eppure il segnale è già lì, luminosissimo. Ci vuole l’epilogo della prima tappa per richiamare l’attenzione sulla maggiore concretezza dei fatti. Meeke ha vinto un terzo delle speciali ed è in vantaggio di 18 secondi su Latvala, Neuville è già troppo lontano per rappresentare un pericolo, e Ogier è già finito nel fosso, e i finlandesi, invece di correre a dargli una mano per rimettere la Polo R in pista, si sono girati dall’altra parte per un bel quarto d’ora.

La seconda tappa è appena partita e tutto diventa, improvvisamente, molto più chiaro. Meeke ha “massacrato” Latvala sul primo passaggio della Ouninpohja, che è l’icona del Rally. Latvala esce con le sue gambe dal ring, ma non sarà più lo stesso. O meglio, sarà il meglio di sé stesso, perché la generosità di quel finlandese non ha eguali, ma insufficiente contro un Meeke di quella portata. La fuga continua, Meeke batte il tempo e vince altre tre Speciali, si scrolla di dosso Latvala lasciandolo indietro di oltre 40 secondi, e per quanto riguarda gli inseguitori, quelli che, si diceva, nel ciclismo hanno il compito di riassorbire la fuga, beh, sono in sei, ma a un abisso di distanza dalla superficie del Rally. Il Rally si manifesta con una doppia faccia, tripla se consideriamo anche il calvario di Ogier che, pur vincendo di tanto in tanto una Speciale, ne sommerà alla fine tre, non potrà far nulla per raddrizzare la propria, inconsueta e frustrante situazione.

Le altre due facce del Rally sono il confronto diretto, ma sempre più a distanza tra Meeke e Latvala, e quello che diventa il campionato di promozione per il terzo gradino del podio. Sei Piloti in poco più di trenta secondi di cui tre più seriamente candidati. Breen con l’altra DS3, ed ecco la lieta sorpresa del Rally, Tanak con la Fiesta DMack, che ha compiuto un capolavoro a sé definendo i contorni di una rimonta quasi commovente, dal nono al 4° posto, e Neuville con la prima i20, che è sceso di due posizioni, ha il fiato di Paddon sul collo, si lamenta del comportamento della Macchina, ma è ancora lì e cerca di ricordarsi di essere quello che ha vinto, due Rally prima, in Sardegna. Il Rally più veloce del Mondo, il Festival della Velocità del WRC, è bellissimo, avvincente, peccato gli incidenti di Bertelli e Camilli che all’inizio destano qualche preoccupazione, e conserva intatta l’effervescenza delle prime Speciali e della prima tappa fino alla fine della seconda.

A parte l’eccitazione per quell’inglese che sta per vincere la prima volta in Finlandia, ci sono altri argomenti, non meno eccitanti, riservati alla giornata conclusiva del Rally. C’è, infatti, da cancellare l’aura di maledizione della Polonia, Tanak out a pochi chilometri dalla sua prima vittoria, che aleggia anche sui cieli della Finlandia, c’è da vedere come finirà la guerra del podio, e anche in questo caso la posta emotiva è altissima, e c’è da capire se Ogier, cui non resta altro da grattare sul fondo questo Rally, potrà dire la sua anche nel Power Stage finlandese. Più altri motivi che vedremo. Gli unici che non hanno nulla da fare, ma solo perché hanno già fatto quasi tutto, sono Kris Meeke e Paul Nagle, che si sono guadagnati il diritto di sedersi e controllare, attraverso il vetro dello sportello del forno, che la loro torta non bruci.

Sull’onda dello strabiliante recupero del Sabato, Tanak inaugura la domenica con una nuova, potente vittoria, e si porta a cinque secondi da Breen. Anche Paddon fa meglio di Neuville e riduce il distacco dal compagno di Squadra ad appena un secondo. È la domenica da leoni per la conquista dell’ultimo posto sul podio, ma è anche la domenica in cui nessuno vuole farsi rovinare la festa in famiglia, e così la prima Oittila, terzultima Speciale del Rally e prova generale del Power Stage, diventa il teatro di un paio di colpi di scena cruciali. Tanak, a manetta, esce di strada sulla curva dopo un salto e finisce nel fosso, e Neuville smette finalmente di lamentarsi della sua Hyundai e va a vincere.

Non è finita. Nella successiva, ultima Lempaa, Breen scarica l’adrenalina accumulata alla vista di Tanak fuori strada, si rilassa e, concentrato sulla speciale della svolta, vince davanti a Paddon e garantisce alla seconda Citroen un podio del tutto inedito. Finalmente, l’ultima Oittila, il Power Stage del Finlandia, conferma il trend maturato in tre giorni di Rally stratosferico. Neuville spara l’utima cartuccia, vince e conquista i tre punti in palio. A Paddon vanno i due punti, a Latvala l’ultimo. Anche Breen, sesto, ha tirato i remi in barca, così come Meeke, ottavo. L’inglesino conquista il primo podio della sua carriera, davvero tra i grandi, e l’irlandese va a vincere il suo secondo Rally stagionale, dopo il Portogallo, due su quattro se si considera la scarsa “assiduità” del Team Citroen Abu Dhabi in questo Mondiale. Per la prima volta un britannico conquista la Finlandia, e in questo caso Meeke frantuma anche il “vecchio” record di velocità media del WRC, appartenuto a Latvala per un anno soltanto, fissandolo nell’incredibile media di 126,6 chilometri orari, curve, frenate e partenze comprese!

Ogier è soltanto quinto nel Power Stage. Il Campione del Mondo l’aveva sospettato, che non era il suo Rally. Ogier resta positivo, Volkswgen è saldamente in testa alla classifica Costruttori, e lui al comando della generale Piloti. Tre Piloti VW sono in testa al Mondiale, e la Polo R pure. Per Ogier è già ora, ancor prima di concludere il Finlandia, di iniziare a concentrarsi sul Rally di Germania, nel quale dovrà cercare di sbloccare una situazione incresciosa: sono sei mesi che non vince. Grazie Federazione, ti sei dimenticata del tuo Uomo migliore!

E pensiamo alla Germania anche noi, prima ancora che ci pensi Citroen e non gli venga in mente di andare anche lì a fare il guastafeste. Intanto: Super Meeke, Rally stupendo!

Foto: Manrico Martella, Suti Salonen, Francesco Morittu, Ronnie Sbaragli, Carlo Franchi, PURE WRC

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