WRC17 Argentina. 1a Tappa. The Incredible Elfyn Evans (Ford M-Sport)

WRC17 Argentina. 1a Tappa. The Incredible Elfyn Evans (Ford M-Sport)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il ventinovenne gallese rivoluziona tutte le prospettive del 37° Rally Argentina, aggiudicandosi 6 Prove Speciali e volando a un minuto dagli inseguitori, Ostberg e Neuville. Fuori le due Citroen, Ogier in apparente difficoltà
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
29 aprile 2017

Villa Carlos Paz, 28 Aprile 2017. Partenza lampo, terribile, di Elfyn Evans. Vuol dire, allora, che il discorsetto aperto durante la Prova cittadina, e contestato solo da sua maestà Séb Ogier, non era solo un “pour parler”. Uno-due perfetto, solo Kris Meeke ha il coraggio, e la bravura, di accodarsi al gallese. Paddon, il Campione in carica dell'Argentina, va in tonneau cosiddetto “lento” e, pur al traguardo, si chiama fuori dalla corsa per la riconferma ma può proseguire. Tutti d’accordo, le strade sono disastrate, un piccolo lungo, una compressione non prevista che finisce a fondo corsa sulla… coppa dell’olio, una nota dal ritmo troppo alto, altre amenità del genere, e la risposta del terreno è sempre un cazzotto alla Macchina, mai a vuoto e va già bene se i danni non sono definitivi. Vale, tanto per incominciare, per Ogier, Latvala, Neuville, Sordo, che son costretti a ridimensionare subito le ambizioni, chi più chi meno almeno per il momento, e a scendere a più miti consigli. Quelli dispensati da tutti, ma poco ascoltati. Certo, a essere Piloti viene più difficile accettare di mordere il freno e andar piano! Un dettaglio che salta all’occhio è che, contrariamente al Corsica, ogni danno alla carrozzeria, qui si dice all’aerodinamica, è un guaio per la gestione della velocità.

E sono solo le due prime Speciali della prima, vera giornata del Rally. Si riprende, l’incredulità cresce, e non accenna a rallentare l’accelerazione emotiva. Sta succedendo qualcosa di non aspettato, quasi improvviso. Un figlio d’arte, su una macchina evidentemente perfettamente a punto come vorrebbero tutti. Elfyn Evans, sulla Fiesta M-Sport che ha sperimentato in tutte le evoluzioni degli ultimi dieci anni, sta esplodendo in una trasformazione che è difficile da credere se non si tiene conto dell’eccezionale allineamento delle circostanze. E probabilmente in cima o in fondo a tale allineamento c’è anche la particolarità delle gomme, le DMack usate dal ventinovenne Pilota gallese.

“Pacchetto” perfetto, non c’è bisogno di dannarsi l’anima. I tempi vengono, e i successi si susseguono, senza scampo per gli avversari allibiti più di noi. Evans e Barrit vincono una Speciale dopo l’altra fino alla settima. Nell’ottava sono secondi come lo erano stati nel Super Special Stage inaugurale e con la nona chiudono una prima tappa che cambia radicalmente il curriculum vitae del Pilota. In un solo giorno, infatti, Evans ha quasi raddoppiato i risultati di dieci anni di carriera, riassunti in due podi Mondiali e nove Speciali vinte. Oggi ne ha vinte sei e, al termine della prima tappa, è primo con un vantaggio di un minuto su Ostberg e Neuville.

Evans e Barrit vincono una Speciale dopo l’altra fino alla settima. Nell’ottava sono secondi come lo erano stati nel Super Special Stage inaugurale e con la nona chiudono una prima tappa che cambia radicalmente il curriculum vitae del Pilota. In un solo giorno, infatti, Evans ha quasi raddoppiato i risultati di dieci anni di carriera

Dall’altra parte, quella degli inseguitori del giorno, i colpi di scena non smettono di tempestare il Rally Argentina. In un colpo solo, la quarta Speciale dei Santi Rosa e Agustin, si ritirano le due Citroen. Meeke non vede un dosso e decolla rovinando fuori strada, e Breen resta con il cambio bloccato in una ricaduta con compressione eccessiva. Per entrambi è Rally2 se i meccanici riusciranno a rimettere in Parco Chiuso, nei termini, le C3 WRC. Latvala accusa un problema di temperatura alla Toyota e scende inesorabilmente, cedendo prima il posto d’onore e poi il podio. Ne approfittano, riprendendosi parzialmente, Ostberg e Neuville che, risolto il problema del primo mattino, riprende a macinare posizioni. Nella penultima Speciale, la seconda Santa Rosa-San Agustin ultima “vera”, Latvala tocca, fora e perde altri 30 secondi. Dal canto suo Ogier, che pur partendo per primo si mantiene, non senza difficoltà, al quarto posto, urta un braccetto dello sterzo e rallenta, consentendo a Tanak di farsi sotto.

La chiusura sulla Fernet Branca, l’Argentina è mercato chiave del liquore d’erbe italiano, appena sei chilometri in due giri-spettacolo, registra la vittoria di Neuville ma consacra l’intermedio stupefacente di Elfyn Evans, che congela il suo più bel parziale da quando partecipa al Mondiale. Il figlio di Gwyndaf Evans, Campione britannico che ha chiuso dopo vent’anni una bella carriera, giusto in tempo per far andare avanti il talento più giovane della famiglia, vince la prima tappa del Rally Argentina.

Strano Rally. Il Campione del Mondo arranca in quarta posizione, che probabilmente è quella “giusta” per non correre rischi, ma due Macchine come la sua sono prima e seconda. Oltre a Evans anche Ostberg, secondo, sta andando davvero forte. Latvala, che dopo l’uscita di Meeke sembrava il più “papabile”, ha perso quasi un minuto in due Speciali e ora è apparentemente, totalmente ridimensionato. D’altro canto Paddon, praticamente uscito di scena all’inizio del giorno, torna al settimo posto e si permette anche di condurre le danze sulle ultime PS del giorno. Lorenzo Bertelli, che gira meglio dello scorso anno con poco allenamento, è ottavo, ma è sceso nel finale.

Evans ha ormai un minuto di vantaggio da gestire, che in Argentina è un patrimonio. Ammesso, infatti, che Ostberg, Neuville o lo stesso Ogier decidano di andare a prenderlo, dovrebbero comunque rischiare molto. È il dilemma argentino

L’altra bella verità è che Evans ha ormai un minuto di vantaggio da gestire, che in Argentina è un patrimonio. Ammesso, infatti, che Ostberg, Neuville o lo stesso Ogier decidano di andare a prenderlo, dovrebbero comunque rischiare molto. È il dilemma argentino. Carriero l’aveva detto, “Chi fa strada va avanti!”

Dovesse andare avanti così, arriveremmo al quinto vincitore in cinque prove del Mondiale 2017. In questo caso il bis lo concederebbero le Fiesta di Malcom Wilson.

Foto: Santiago Monti, Federico Baratella, Manrico Martella

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