WRC17 Italia Sardegna. Super Highlights #3. Toyota Gazoo Racing

WRC17 Italia Sardegna. Super Highlights #3. Toyota Gazoo Racing
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Nella meraviglia dell’Italia Sardegna ha fatto meraviglie il Toyota Gazoo Racing WRT. L’exploit di Lappi e il miglior risultato globale di Marca alla luce di un interessante e istruttivo matrimonio di… filosofie
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
17 giugno 2017

Alghero, Giugno 2017. Il modo di lavorare e di intendere gli obiettivi. Esapekka Lappi, ma anche Tommi Makinen e gli altri Piloti hanno chiamato in causa il Toyota Gazoo Racing WRT per la particolare atmosfera che regna. Per tutti era un anno di transizione, di scuola alla corte del WRC a cui mancava dal oltre tre lustri, e invece si è trasformato rapidamente in un anno da protagonisti. Con molto da vedere ancora, pare. Quindi sul richiamo (o diversivo) di Esapekka Lappi, andiamo subito da Tommi “Flying” Makinen. Quattro volte Campione del Mondo. Per ora…

Toyota Gazoo Racing. Est modus in rebus. Cioè, non si può scatenare il Lappi visto in Sardegna se in “Officina” non sono stati creati i presupposti. Delle 4 Macchine sviluppate in un anno e mezzo di lavoro e di affinamento dei punti di contatto con il nuovo regolamento, la Toyota era senza dubbio la più a “rischio”, non essendo più passata ufficialmente sulla scena del delitto dalla fine degli anni novanta. Tutti gli altri antagonisti avevano esperienza, e riferimenti se non diretti almeno abbastanza recenti per essere attendibili almeno nelle procedure di avvicinamento. Forse anche per questo la Yaris WRC è la più “Plus” del lotto, poiché spinge alcune delle sue caratteristiche in una direzione che appare anticonvenzionale. Una per tutte l’aerodinamica, che denuncia un approccio molto particolare e lungamente soppesato.

“Il problema degli Aerei da Rally è che… non devono decollare! – Dice Tommi Makinen cercando di riassumere l’iter progettuale che ha portato alla Bat Yaris WRC+ - “Anzi, paradossalmente l’obiettivo delle libertà aerodinamiche applicate in conseguenza del nuovo Regolamento è quello di far stare la Macchine ben più “attaccate” al suolo. Allora il problema si apre su due direttrici. La prima è la finestra di azionamento dell’effetto aerodinamico, che si apre oltre una certa velocità, diciamo 120 KM/ora. La seconda è che nel momento in cui l’aerodinamica entra in azione la “responsabilità” della tenuta e delle prestazioni viene scaricata sul lavoro delle sospensioni. Adesso, immaginate la mole di studi, test e sviluppi che sono necessari per ottenere una gamma di… compromessi redditizi in situazioni che possono essere anche molto diverse”.

È o non è come dire: “Aspettate e ne vedrete delle belle in Polonia e Finlandia?”

“No, perché è vero che abbiamo lavorato molto sullo sviluppo dell’argomento aerodinamica, ma i risultati non sono ovvi. È vero altresì che l’esito del buon lavoro è già emerso in una gamma più varia e vasta di circostanze che ci autorizzano ad essere soddisfatti del cammino sin qui percorso. Prima di tutto perché evidentemente non abbiamo commesso grossi errori, e poi perché partendo bene abbiamo avuto il conforto di percepire chiaramente ed esattamente in che direzione continuare con i miglioramenti. Del resto tutti ci siamo avvicinati rapidamente allo stato attuale dell’evoluzione e la competitività delle Macchine è abbastanza allineata. Adesso viene la parte più difficile, ovvero creare delle differenze che si concretizzino più stabilmente. A questo punto sì, Polonia e Finlandia potrebbero aggiungere che anche l’argomento aerodinamica è stato trattato con competenza.”

La “stabilità” sembra essere un “pallino” di Tommi Flying Makinen, lo avevamo già “intuito” in Portogallo, ma solo di rado dal prospetto emerge un “dettaglio” della geografia generale non troppo tecnico ma non meno importante: la componente ambientale. Il Toyota Gazoo Racing WRT è un gioiello di esperienza che trova nel matrimonio tra le filosofie orientale giapponese e occidentale finlandese uno straordinario plafond di forza. Il concetto giapponese potrebbe riassumersi nel fatto che l’importante non è vincere, ma fare incondizionatamente bene, e quello specificamente finlandese nella sequenza fare bene per… vincere. Se il “matrimonio” funziona la catena si allunga e i risultati sono “inevitabilmente” buoni. Fare una Squadra quasi interamente finlandese poteva prestare il fianco alle critiche più banali, dalla tesi “mafiosa” al non vedere più in là del proprio naso. In realtà nella scelta di Makinen a guida dell’Operazione, e nelle scelte di Makinen apparentemente, ed effettivamente a senso unico, c’è già un risultato straordinario, evidente.

Primo. Tutti hanno lavorato all’ottenimento del meglio senza intoppi e rallentamenti grazie ad un affiatamento di base naturale. La Yaris “primo tipo” secondo molti era addirittura più avanti, troppo, ma anche il lavoro di aggiustamento è stato svolto in tempi brevi ed efficacemente.

Secondo. I risultati sono venuti rapidamente, immediatamente se si considera che al secondo posto ottenuto al Monte-Carlo è seguita la vittoria di Svezia, sempre con Latvala. Gli interventi suggeriti da Messico e Corsica non hanno tardato a produrre la Macchina intravista in Portogallo e vista in Sardegna vicinissima alla vittoria pur in una delle Gare più “compresse” e sagge della storia di Latvala, e comunque in bella evidenza tra le “colleghe” del ristretto club.

Tra Latvala, Hanninen e, ora, Lappi, la relazione appare idilliaca, e se non è un grosso volano di spinta questo! Sono tre Piloti arrivati da angoli di carriera, e anche di generazione, diversi, eppure perfettamente incastonati nel sistema, ciascuno con un ruolo chiave nel “momentum” del Team

Terzo. Tra Latvala, Hanninen e, ora, Lappi, la relazione appare idilliaca, e se non è un grosso volano di spinta questo! Sono tre Piloti arrivati da angoli di carriera, e anche di generazione, diversi, eppure perfettamente incastonati nel sistema, ciascuno con un ruolo chiave nel “momentum” del Team. Persino Hanninen, che i più hanno visto già condannato due volte, con l’arrivo di Latvala e poi con la promozione di Lappi. Posto che Lappi sia il futuro del Gazoo, in realtà Juho non è il passato ma un presente importantissimo, perché oltre ad essere il Pilota che ha trasferito la Yaris WRC dalla carta sulla quale era nata alla strada. Hanninen è riuscito a tappare qualche buco dando maggiore continuità al Campionato di Toyota e, forse è l’aspetto meno evidente, ha un ruolo caratteriale chiave nella struttura di relazione tra Piloti così motivati e ambiziosi. Ma tutto questo può anche essere riferito alle speciali, feree regole della scuola finlandese.

Quarto. I discorsi li porta via il vento (e le biciclette i livornesi, dicono i pisani), ma il secondo posto di Latvala insieme al quarto di Lappi e al sesto di Hanninen, corredati da sette prove speciali vinte e 14 podi, sono il risultato globale, insieme alla vittoria di Tanak per M-Sport, più significativo dell’Italia Sardegna delle Marche. Fatto salvo il fatto che M-Sport è un Team e un Marchio, ma non una Marca.

Tutto questo accade giusto in corrispondenza di quella metà di una stagione-scuola che Toyota considerava di avvicinamento e transizione.

Foto: Manrico Martella, Carlo Franchi, Demis Milesi, Ronnie Sbaragli, Francesco Morittu, Giuseppe Mazza

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