WRC18 Argentina 2a Tappa. Toyota e il numero Ottano

WRC18 Argentina 2a Tappa. Toyota e il numero Ottano
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Ott Tanak ha mantenuto altissima la pressione su un Rally Argentina diabolicamente insidioso. Al termine della seconda Tappa l’estone ha raddoppiato il vantaggio e riordinato gli Avversari, partendo da Neuville e Sordo, nel principio del “più niente da fare”
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
29 aprile 2018

Villa Carlos Paz, 28 Aprile 2018. Quattro Rally per riordinare le idee, ed ora, al quinto micidiale scenario del Mondiale, Ott Tanak si appresta a riscrivere parte della sua storia aggiungendo un carattere inedito e potente. Non è più questione di battere una concorrenza annichilita, piuttosto di vedere cosa rimarrà sul terreno dal vecchio fondale dopo il passaggio della furia estone. Sicuramente, dopo due Tappe dall’effetto letale, non molto delle vecchie, ormai obsolete convinzioni. Non è solo il Pilota, è anche una Macchina, la Yaris WRC di Toyota, che raccoglie i frutti di un’evoluzione lenta e difficile, dell’estro sistematico e paziente di Makinen e dell’esperienza folgorante di Jari-Matti Latvala, per l’occasione chiamatosi, suo malgrado, fuori dalla festa con un anticipo forse un tantino esagerato. Naturalmente c’è anche quel qualcosa di intangibile e di origine composita che riunisce e catalizza più elementi nello scatenarsi della magia. La magia è l’incontenibile, almeno per questa occasione, detonazione Toyota-Tanak, un numero Ottano di gran lunga superiore al convenzionale visto fino a oggi.

Seb Ogier con la sua Fiesta RS WRC
Seb Ogier con la sua Fiesta RS WRC

Tradotto in numeri e in proporzioni dell’effetto, è presto detto. La storia del Rally Argentina numero 38 era andata in sospensione, al termine della prima Tappa, rappresentata sinteticamente dal secondo giro micidiale di prove speciali, risolte a senso unico con tre vittorie su tre e con il raddoppio dell’andicap iniziale, che lo stesso Tanak aveva pensato di produrre con una giravolta, convertito specularmente in un vantaggio dalle proporzioni imbarazzanti. Da meno venti secondi a più venti era venuta a crearsi una situazione sulla quale non c’era più molto da dire, alcuna scusa o circostanza attenuante da invocare. E quel che è peggio, potere devastante dell’ineluttabile, una circostanza impossibile da di modificare.

Da meno venti secondi a più venti era venuta a crearsi una situazione sulla quale non c’era più molto da dire

Seconda tappa, primo giro, le prime tre Speciali. Altre tre vittorie secche, tra cui la leggendaria Los Gigantes e la terrificante, interminabile Cuchilla Nevada, e il vantaggio raddoppia di nuovo, da venti a oltre quaranta secondi. Torna d’attualità la lapidaria sintesi di Kris Meeke, fino a un certo punto principale e unico Avversario di Tanak: “Se non ci pensa lui con un errore, questa volta il vantaggio di Tanak può solo raddoppiare!”

Secondo giro, ripetizioni delle stesse Speciali. A questo punto Tanak può iniziare a togliere motori per affrontare la manovra di atterraggio. Ma il risultato non cambia, semmai solo le proporzioni. Altri due successi, questa volta di misura per pochi ponti di interesse sul già cospicuo conto in banca.

Ott Tanak leader della corsa
Ott Tanak leader della corsa

Ott Tanak e Toyota hanno dilagato. Cos’è rimasto agli Avversari al termine della Tappa? Poco o niente. Una Fernet Branca, a Neuville, la Rio Pintos di fine giornata, al sorprendente Sordo nuova era, e un generale gran senso di impotenza. Venerdì Tanak aveva vinto cinque prove speciali su sette disputate, sabato il ruolino è identico, ancora cinque su sette.

C’è la nebbia, al mattino, sulla quale Meeke, Neuville & Co. confidavano per vedere cambiate le carte in tavola, ma l’angolo di visibilità alla fine della Tappa si è ulteriormente ristretto, per il resto della comitiva l’Argentina 2018 è un vicolo cieco.

Una Fernet Branca, a Neuville, la Rio Pintos di fine giornata, al sorprendente Sordo nuova era, e un generale gran senso di impotenza

Blandi tentativi di reazione, dall’impegno quasi formale. Kris Meeke “regge” al mattino e prima difende e poi torna a contendere a Neuville i restanti gradini del podio virtuale. Purtroppo la bella, e assennata, interpretazione del nord irlandese ufficiale Citroen, si converte in una frustrante apparizione a causa di una foratura, regola e caso inevitabili dell’Argentina delle pietre in mezzo alle strade. Tiene alla distanza Thierry Neuville, che saggiamente considera ogni tentativo di reazione non necessario e inutile, vista la particolare atmosfera Tanak, e fa del suo meglio, anzi del meglio in assoluto Dani Sordo che, con due vittorie di Speciale e il terzo posto, ha giù dato il doppio e il triplo di quanto normalmente ci si potesse aspettare dallo spagnolo.

Mikkelsen durante la PS9 del WRC Argentina 2018
Mikkelsen durante la PS9 del WRC Argentina 2018

Evidentemente rinunciatario, se non scoraggiato, anche Sébastien Ogier, che deve “guardare avanti” e che dunque è nella posizione di chi può permettersi un passo sul posto, ma che si fa rifilare quasi un minuto nella sola Cuchilla Nevada- Rio Pintos e che è quasi un minuto anche dal podio. Da un punto di vista del “metallo” nel risultato di oggi c’è una certa “umanizzazione” delle Ford, che si “temevano” imbattibili anche sui suoi argentini, e l’evidente, efficiente versatilità delle Hyundai. Le Toyota hanno strafatto, e come si introduceva l’effetto Tanak è anche il prodotto dell’alchimia Yaris, e le Citroen sono tornate alla piena competitività ma non all’esorcizzazione delle “negatività”.

Domenica è, sostanzialmente a questo punto, che non intervengano colpi di scena e massima concentrazione sui possibili scenari del Power Stage, per una volta mitica ascensione della Prova di El Condor.

Photo Credits: Santi Monti, Federcio Baratella, jakub Pojmicz, Manrico Martella, Javier Leali

 

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