WRC18 Italia Sardegna. Attenzione! Arriva il Rally più bello!

WRC18 Italia Sardegna. Attenzione! Arriva il Rally più bello!
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Siamo fortunati, abbiamo in Casa il Rally più bello del WRC, la perla del Campionato del Mondo. Il buon Dio ci ha messo molto del suo meglio, certo la Sardegna non viene dal nulla, ma il resto è degli Uomini, per gli Uomini. Tiziano Siviero
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
7 giugno 2018

L’Alguer, 6 Giugno 2018. 1.388 chilometri di Sardegna, 314 cronometrati in 20 Prove Speciali. dal 7 al 10 Giugno è Rally Italia Sardegna. Noi crediamo che sia il Rally più bello del Mondo, e lo diciamo in tutta franchezza convinti che non si tratti solo di una questione di tifo, di partito nazionale. Non vogliamo, con questo, dire che gli altri appuntamenti del Campionato del Mondo non siano belli, anzi per la verità trattiamo la materia di una Serie stupefacente, semplicemente teniamo a sottolineare che il Rally d’Italia in Sardegna lo è di più.

Da dove incominciare?

Dalla Sardegna o dal Rally? Sardegna gentile, prego, iniziamo dalla Corsa. Rally puro, a un tempo moderno e duro all’antica. Strade di terra dura, sassi e percorsi angusti, sabbia in superficie e granito sotto. Caldo di estate che si fa largo, temperature che scaldano il cuore e arrostiscono gli Equipaggi negli abitacoli.

E poi, o prima di tutto, Sardegna, Isola infinita, curve di bellezza e orizzonti di mare, natura di carattere e profumo di avventura per sempre. Tutte le Isole sono belle, per quelle caratteristiche che enfatizzano la percezione estetica di luoghi da sogno. Ma la Sardegna lo è di più. Chiaro.

Poi vengono gli uomini, e quelli buoni fanno in modo che il layout dell’Evento cali a pennello sulle curve dell’isola e sugli acuti della sua forma, in questo modo vestendo a festa la dea del mare al matrimonio con il dio dei Rally.

Ricaricando di tanto in tanto al parco di Assistenza spiegato languidamente sul lungomare catalano di Alghero, andate a Pattada o Buddusò, da lì salite alla Monte Lerno e al salto di Miki, a Tergu o Osilo per l’omonima frecciata Nord-Sud di Venerdì, ad Alà dei Sardi o Castelsardo per vedere correre sulle nuvole o tra mare e cielo. Iniziate giovedì sera dall’Arena di Ittiri, a un passo da l’Alguer, e tornateci per la rivincita di Sabato. Domenica preparatevi con cura al travaso stupefacente di adrenalina per la Cala Flumini e l’idillio della Argentiera.

Dicono che l’Argentiera sia la prova Power Stage più bella del Mondo. Pensate che se l’è giocata contro la cittadina Guanajuato crivellata di gallerie in Messico, l’ippodromo di Karlstad in Svezia o Villa Carlos Paz sul lago in Argentina, ma era chiaro che contro il disegno del rush finale tracciato sullo sfondo del Mediterraneo non poteva esserci storia. Un altro più del Sardegna nel Mondo. Il Rally è nel suo centro sulle strade della Sardegna, e l’Isola è nel centro della passione. È un intreccio magico, per fortuna nostra a un passo da casa per un week end anch’esso infinito.

Per tutto questo il Nord dell’Isola Infinita è un brulicare di esploratori della passione in “ricognizione” sin da lunedì, prove generali di uno spettacolo che dura tre giorni e che, possibilmente, va vissuto fino all’ultima possibilità. Avanti, c’è posto al teatro del Rally.

Dal 2004. Sì, siamo alla quindicesima edizione dell’Italia Sardegna. Ora perfetto, lasciatecelo dire e venite a vedere se abbiamo ragione o no. Ah siete già qui, scusate.

L’Italia Sardegna lo disegna e lo colora sulla tavolozza dell’Isola Tiziano Siviero.

Tiziano Siviero. “Ci siamo divisi i compiti. A far divertire i Piloti ci pensano gli sterrati della Sardegna. Noi abbiamo lavorato per far divertire gli Appassionati. Lo spettatore del Rally non è una persona comune. Sa il fatto suo e non gliela dai a bere. Secondo me questo è un Rally per gli spettatori. Si divertiranno i Piloti sulle piste di un tempo, si divertiranno gli spettatori, e si divertiranno i vecchi come noi che amano i Rally di una volta, lunghi, difficili, intensi. Con questa edizione, che riteniamo celebrativa, abbiamo voluto lanciare il messaggio del salto di qualità che condensa 15 edizioni di esperienza. Abbiamo realizzato un Rally di pura, spettacolare intensità che sta bene dentro le dinamiche più moderne.”

Qualche cambiamento. Affinamenti, una sessantina di chilometri tutti nuovi, qualche tratto al contrario. Il Sardegna Italia evolve raffinando la sua spettacolare essenza. Cosa si devono aspettare i Piloti?

TS. “Lavoriamo perché non sia mai un Rally facile, non sarebbe onorevole un Rally poco intenso per una passione così vigorosa. Prendiamo la Prova di Tula. Lo scorso anno era insidiosa. Bene, quest’anno lo sarà ancora di più, cinque chilometri di stretto, difficile, con le pietre, il fondo tipico di una mulattiera. Non potevamo tornare a un Rally vecchio stile, le differenze sono troppe, quindi abbiamo ricreato degli spot di quel “vecchio” stile che tutt’oggi manca agli appassionati. È un omaggio doveroso: sono loro che tramandano la passione per questa disciplina.”

Però i Piloti amano il Sardegna, e dicono che lavorate molto non solo per renderlo più bello, ma anche per non farne una corsa perfida, “ingiusta”. Dove sta la verità?

TS. “Effettivamente è così. La verità sta sempre in mezzo. Lavoriamo moltissimo per preparare le strade. Attenzione, però, lo facciamo con una grande attenzione. In Portogallo, per esempio, hanno lavorato moltissimo, ma alla fine hanno preparato le strade “troppo” bene, in fondo stravolgendo le caratteristiche del Rally. Noi cerchiamo di preparare le strade per omogeneizzarne la fisionomia ma senza perdere le caratteristiche “naturali” di ciascuna Prova Speciale. Puliamo, livelliamo, sì, ma non troppo, ammorbidiamo una “spaccatura”, ma non la eliminiamo, lasciamo intatte le caratteristiche speciali. Spostiamo i sassi più grossi per esempio, ma non li eliminiamo, i Concorrenti possono evitarli ma continuano a rischiare di riportarli dentro.”

Noi cerchiamo di preparare le strade per omogeneizzarne la fisionomia ma senza perdere le caratteristiche “naturali” di ciascuna Prova Speciale. Puliamo, livelliamo, sì, ma non troppo, ammorbidiamo una “spaccatura”, ma non la eliminiamo

Il Nord dell’Isola è già pieno di appassionati in cerca del loro programma perfetto. Possiamo dar loro una mano? Che devono fare?

TS. “Intanto adeguarsi al mezzo che hanno. Chiaro che con una moto si va di più e meglio all’”incrocio”. Secondo me gli spettatori dovrebbero “studiare” sui “testi” che abbiamo preparato allo scopo. Abbiamo creato un “servizio” di questo genere sul nostro sito internet, indicando le zone ideali per gli spettatori, gli accessi, un giudizio sulla qualità in modo che possano immediatamente riferirsi a Prove già viste in passato o valutare quella che andranno successivamente a “visitare”. Carta e penna, e al lavoro. Se poi lo Spettatore ha un minimo di dimestichezza con Google Earth o con le immagini satellitari, può andare oltre, studiarsi le caratteristiche delle Speciali metro per metro e scegliere di conseguenza. Non ci siamo tenuti delle cose per noi, non abbiamo segreti. C’è un file .kmz che consente allo Spettatore di “volare” sull’intero percorso del Rally. Il mio consiglio è un due orette di studio per un super piano di divertimento.”

C’è un “tipo” di Pilota che si adatta di più a questa edizione?

TZ. “Io direi piuttosto che le Macchine vanno tutte molto forte, che grosso modo tutte si equivalgano. Questo, allora, è un Rally fatto per i Piloti. Non è la Macchina, ma il Pilota che vince l’Italia Sardegna. È, tuttavia, un Rally molto vario, che non avvantaggia o sacrifica nessuno in particolare. Conterà la condizione, la forma del Pilota, un poco l’ordine di partenza, non troppo come in altre occasioni ma certamente sì, questo è chiaro. Chi parte dietro sarà avvantaggiato, ma è anche vero che troverà più sassi, i “nervi scoperti” della terra. Attenzione, bucare è facile, in Sardegna”. Se piove cambieranno un poco le carte in tavola, e in ogni caso è sempre una noia, pensiamo sempre agli spettatori. Viste le previsioni, siamo autorizzati a credere che pioverà un po’ all’inizio, poi da venerdì, come dicono, via libera all’estate.”

È un Rally che si adatta perfettamente ai tempi. È anche come l’avresti voluto tu?

TZ. “Diciamo di sì. Ma altrettanto sinceramente che l’avrei fatto un po’ più lungo. Diciamo 400 chilometri di Speciali invece di 300, la speciale più lunga non di trenta ma di sessanta. Cose così. A quanto ci risulta, la gente ha apprezzato molto questa tendenza in questo formato di Rally, e noi abbiamo solo cercato di migliorare ulteriormente, di ottimizzare una formula che è piaciuta, per farla piacere ancora di più.”

E come si arriva a fare il Rally più bello del Mondo, con una prova come l’Argentiera o il Parco Assistenza sul lungomare?

TZ. “Lavorando non solo molto, ma meticolosamente. Da anni ci concentriamo senza sosta anche sull’”estetica” del nostro Rally. Il Power Stge dell’Argentiera è un esempio, quest’anno abbiamo trovato un’antica miniera di bauxite, non più attiva, e l’abbiamo “lavorata” per tre mesi per regalare al Rally un’immagine alla Ken Block tra capannoni, attrezzature e macchine da lavoro abbandonate. D’altra parte bisogna pensare al Rally e alla Sardegna contemporaneamente. L’Isola regala se stessa agli spettatori, noi dobbiamo cercare di fare dei regali che siano all’altezza della straordinaria ambientazione naturale. Insieme agli Spettatori, è proprio la Sardegna che deve gioire del risultato, del valore dei contenuti nella bellezza della sua vetrina, del fatto che gli appassionati del Rally tornino attirati dalla passione per l’Isola.”

L’Isola regala se stessa agli spettatori, noi dobbiamo cercare di fare dei regali che siano all’altezza della straordinaria ambientazione naturale

Raccomandazioni?

TZ. “Fate molta attenzione alla sicurezza. Dateci retta, seguite le nostre indicazioni. Vi voglio dire una cosa. Quest’anno, su suggerimento di Michelle Mouton, che è la responsabile della sicurezza per la FIA, sono salito su una WRC Plus durante una sessione di prove in Sardegna, proprio per rendermi conto di persona. Credetemi, queste Macchine fanno “paura” anche a uno che non è nuovo del mestiere. Potenza, velocità, soprattutto enorme aderenza e velocità di percorrenza in curva. Lo spettacolo che offrono è incredibile, ma devono essere tenute a… debita distanza, ovvero lo spettatore deve riconoscere e adeguarsi alle informazioni di sicurezza che abbiamo studiato specificamente per lui. Dunque rispettate le distanze, rimanete nei settori in sicurezza, rispettate le consegne che scaturiscono da sei mesi di lavoro e godetevi lo spettacolo delle WRC+”

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