WRC18 Italia Sardegna. Ecco spuntare il miglior Ogier (Ford M-Sport)

WRC18 Italia Sardegna. Ecco spuntare il miglior Ogier (Ford M-Sport)
Pubblicità
Piero Batini
  • di Piero Batini
Primo “tempo” dominato da Mikkelsen, mentre Neuville in scia controlla Ogier. Sul secondo giro di Prove Speciali la rivoluzione, con i ritiri di Mikkelsen, Tanak e Suninen, la riscossa di Ogier che torna al comando, e una classifica corta e ”conveniente” per tutti
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 giugno 2018

L’Alguer, 8 Giugno 2018. Da non credere, eppure è vero. Piove. A tratti, a macchia di leopardo, prima che passino i Concorrenti o un attimo dopo, uno si bagna all’inizio della speciale, un altro verso la fine. È la grande, una delle grandi novità del Italia Sardegna 2018, non a caso il Rally meglio organizzato del Mondiale. Nessuno credeva che Siviero & Co. potessero intervenire anche sul meteo, eppure ci dobbiamo arrendere, gli italiani sono a un passo dal miracolo. Scherziamo per sdrammatizzare, e per mettere in rilievo che un po’ d’acqua in Sardegna si nota meno che sulle dolomiti, rendendo l’atmosfera più respirabile, ricordate certamente certe edizioni torride, e la Corsa sottilmente più incerta, finiremmo per dire “equilibrata”. Non così svantaggioso partire davanti, Neuville ringrazia, non troppo vantaggioso partire dietro, Latvala, Ostberg et al. si rammaricano. Neanche una vera questione di scelta delle gomme. Taluni partono con sei soft e non ci pensano più, altri mettono dentro due hard e se ne pentono, l’unica dura di altri ancora passa inosservata. È un modo di affrontare la circostanza anomala, prestando estrema attenzione al particolare influenzato dalla pioggia. Una pozzanghera, un tratto viscido, un altro in cui la tenuta è aumentata e la “pulizia” inutile. La grande attenzione, figlia della durezza del Sardegna, questa volta diventa utile per cavarsela in situazioni completamente diverse ma non meno imprevedibili. Insomma non tutti i mali vengono per nuocere, e ai punti di raccolta degli spettatori, organizzati con una cura che rasenta la mania o la voglia di emulare gli svizzeri, le grigliate viaggiano a tutto vapore.

Show is on
Show is on

Un giro in un modo, il secondo in un altro. È la sintesi più pertinente dell’andamento della prima Tappa. Come se fosse di studio il primo giro di quattro Speciali, Tula, Castelsardo, Tergu-Osilo e Monte Baranta, e d’attacco il successivo. Il primo giro di Speciali, va detto subito, è di Andreas Mikkelsen, le Hyundai vanno forte davvero, ma anche di Neuville e di Tanak, di Suninen e, eccolo, Ogier. Mikkelsen è in sintonia perfetta con la Macchina e, “visibilmente”, si diverte esagerando un poco. Il beneficio di spettacolo che offre è entusiasmante, la versione “outsiders” del Rally è avvincente. Naturalmente il norvegese non si cura troppo della classifica, non corre da ragioniere e per questo si espone alla gamma completa dei rischi connessi con una simile “strategia”. Non è la mattina ideale di Latvala, Paddon e Lappi, questo è chiaro, e non è il giro del duello fatale tra Neuville e l’atteso, vendicativo Ogier. Il Campione del Mondo ha cercato di puntualizzare le proprie intenzioni con la vittoria dell’inaugurale Ittiri Arena Show ma Neuville, con la complicità dello stato delle strade e della pioggia, intermittente e rassicurante per chi parte per primo, prende immediatamente in mano la situazione cercando di stare davanti a Ogier. L’operazione gli riesce benissimo, tranne nella Tergu-Osilo. Il ritmo non è ancora elevatissimo ma al giro di boa della Monte Baranta, ultima Speciale del mattino, Neuville è secondo alle spalle di Mikkelsen e Ogier è solo quinto, dietro anche a Tanak e Suninen.

Naturalmente il norvegese non si cura troppo della classifica, non corre da ragioniere e per questo si espone alla gamma completa dei rischi connessi con una simile “strategia”

Con il secondo giro la situazione cambia drasticamente. Ogier va all’attacco e Neuville inizia a soffrire e si scompone. Tropa acqua sulla seconda Tula e il belga va in testacoda. Ogier vince con un “tempone” ben davanti a Lappi e Tanak, Neuville è quarto e concede 17 secondi al rivale. Troppi. Mikkelsen è rallentato da un problema al cambio, che probabilmente è dovuto alla particolare “energia” con la quale il norvegese ha interpretato la Corsa, Ogier lo passa e si installa al comando, Neuville è terzo. Andrebbe ancora, tutto sommato, bene, ma non è finita. Sulla seconda Castelsardo il problema di Mikkelsen diventa fatale, il norvegese si ritira e Neuville sale al secondo posto a dieci secondi da Ogier. Le parti si invertono, ora è Ogier che controlla Neuville, il quale vince la penultima Prova ma non riesce ad avvicinare il leader.

Non si risparmiano le i20 WRC
Non si risparmiano le i20 WRC

Ultima Prova Speciale, ultima “serie” di colpi di scena e nuova “tendenza”. Ogier molto meglio di Neuville, che accusa la scelta di cambiare due gomme, Tanak e Suninen fuori, rispettivamente raffreddamento e fuoristrada, vince finalmente Latvala, che sale di colpo al terzo posto. Cinque Piloti in un minuto, situazione molto aperta ma che potrebbe veder congelate le prime due posizioni di Ogier e Neuville fino al Power Stage.

C’è da dubitare che Latvala possa accontentarsi del terzo posto, soprattutto avendo Lappi che preme alle sue spalle, ma anche in questo caso e tenendo conto dei rischi a cui si può andare incontro forzando, fissare il risultato sarebbe un buon bottino per entrambi i Piloti Toyota.

Impossibile, tuttavia, pensare che l’Italia Sardegna possa fermarsi e proiettare la prima Tappa fino alla fine del Rally. Molto più verosimile che la giornata più lunga e impegnativa, quella del Salto di Miki, per intenderci, ci riservi altre sorprese. In fondo è ancora aperta la guerra dei nervi, e il duello tra Ogier e Neuville è ancora tutto nelle carte coperte del Campionato.

 

Argomenti

Pubblicità