WRC18 Portugal. Tappa 2. Neuville (Hyundai) in scioltezza!

WRC18 Portugal. Tappa 2. Neuville (Hyundai) in scioltezza!
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Piero Batini
  • di Piero Batini
C’è Gara e Non-Gara come non si vedeva (per fortuna) da tempo. Se gli organizzatori volevano rilanciare un Portogallo vincente come lo scorso anno, dovranno chiedersi dove hanno sbagliato. Forse solo sfortuna. Neuville controlla, spunta e sottolinea
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
20 maggio 2018

Porto, 19 Maggio 2018. Immaginate un Mondiale senza Ogier, Latvala, Meeke, Paddon, Tanak, dominato da un solo Pilota in perfetta armonia con una splendida routine e appena ravvivato da figure di secondo piano emergenti da una stagnante immutabilità. Noia mortale eh? Beh, è solo un esempio, non c’è bisogno di immaginare una sciagura come questa, basta raffigurarla nella seconda Tappa del Rally del Portogallo e considerarla un esorcismo. Non s’abbia a ripetere!

Day 2 al rally Portogallo 2018
Day 2 al rally Portogallo 2018

Thierry Neuville vince una sola Speciale, peraltro la più lunga Amarante, ottiene tre piazzamenti e altri due buoni risultati non oltre il 5° posto, non sbaglia una virgola e mantiene la posizione. Che nel caso specifico corrisponde a un’autorevole leadership del Rally e alla prospettiva di una grande festa a Palazzo Hyundai alla fine del Rally. Colpa dei sassi, quello che ha messo KO Tanak un macigno, in tutti i sensi, colpa dell’eccessiva confidenza con strade troppo veloci e traditrici, forse di un’overdose di sfortuna, come s’è già detto troppe volte. Il fatto è che il Rally è stravolto, e Neuville stenta a credere non tanto di esserne al comando quanto di esserlo da solo. Anche se bisogna ricordare la determinazione con la quale ha tirato il freno a mano dicendo: “Qui non è certo il caso di attaccare!” Lo sappiamo, è una delle frasi di circostanza per eccellenza, appena meno diffusa del “Ce la metteremo tutta!”, ma se mettercela tutta è anche un’ovvietà, decidere di rimandare il tempo di un attacco e riuscirci, ricordiamo che parliamo di Piloti, è saggezza pura.

Il fatto è che il Rally è stravolto, e Neuville stenta a credere non tanto di esserne al comando quanto di esserlo da solo

Saggezza è anche aver annotato con fiducia che il “pacchetto”, Macchina, gomme, assetto è perfetto, e che gli consente di fare la differenza con il minimo sforzo e che, tolti i “Big”, quelli che vengono da dietro, per un motivo o per l’altro sono maggiormente inclini a sbagliare, saggezza è mantenere il sangue freddo e non considerarsi un sopravvissuto bensì semplicemente il migliore, e non guardarsi alle spalle ma tirare dritto.

Detto questo, che è alla base della splendida noia della seconda Tappa del Portogallo 2018, c’è da tirare giù il cappello per una serie di Piloti e per la loro bravura anche in questa circostanza del tutto anomala e frustrante. Piloti ed “esibizioni” che, se non eliminano la necessità del miglior Mago Anubi per eliminare le “negatività” dalla sesta del Mondiale, almeno hanno onorato in questo modo lo show.

Ecco il campione in carica con un pesante ritardo
Ecco il campione in carica con un pesante ritardo

Uno per tutti Sébastien Ogier. Fuori per un errore, un peccato veniale punito con l’espulsione dal paradiso. Il Campione del Mondo, invece di piantarla lì e tornarsene a casa, è tornato al volante e si è messo umilmente al lavoro, per provare qualcosa per il Sardegna Italia (e non viceversa) e mantenere la possibilità di raggranellare qualche punto-differenza nel Power Stage di Domenica.  Una presenza non certo pro-forma, insomma, puntualizzata da un ultimo giro strepitoso con la vittoria dell’ultima Speciale del giorno. Due per tutti Latvala, fatto fuori da un errore madornale e ancora a girare per convincersi che la Yaris va benone, e convincere con i due acuti di una Vieira do Minho e una Cabeceira de Basto. Niente da fare per Tanak e Paddon, Macchine irrimediabilmente danneggiate, il tre per tutti è di Kris Meeke che, con un dritto micidiale è finito tra gli alberi distruggendo la Macchina, ma non la gabbia di protezione. L’Asso di Citroen non è riuscito a convincere, almeno su larga scala, che la C3 WRC va forte e c’è già chi ritiene che il Nord irlandese andrebbe licenziato. Lo scenario è di quelli da crisi-bis, potenziale, velocità, vittorie parziali, ma risultati zero, e giù il solito capo d’imputazione: il Pilota è veloce ma anche troppo falloso. La scenata se la becca il Pilota, ma la sfortuna è un peso inutile per Citroen che, nella circostanza, deve aggiungere la frustrazione di avere una Macchina finalmente a punto ma di non riuscire a dimostrarlo alla maniera di Pierre Budar, ossia vincendo. Anche le Toyota hanno ottenuto lo stesso non-risultato, due Macchina KO e una che vivacchia, Lappi, ma la grande differenza sta nel fatto che le Yaris vengono da una vittoria schiacciante e Makinen può quindi respirare. Hyundai respira a pieni polmoni l’aria corroborante di una solida competitività e di una leadership importantissima, anche se Michel Nandan questa volta dovrebbe mangiarsi le mani. I fatti dicono che il Boss delle i20 ha sbagliato a dare tutta quella fiducia a Paddon invece di premiare Dani Sordo. Lo spagnolo ha ormai aggiunto anche la “scintilla” al potenziale della continuità. E per un Ogier che commette un “raro” errore ecco, per restare in tema, Boss Malcom Wilson che tira fuori dal cappello l’accoppiata vincente Evans-Suninen.

Tanak che sperava nel Portogallo almeno per agganciarsi alla cordata al Titolo, è completamente fuori gioco e non potrà neanche aspirare ai punti del Power Stage

Tutto quello che si è detto finora è scolpito in quella magnifica sintesi che è la classifica provvisoria al termine della seconda Tappa. Neuville primo e solitario, visto che Ogier, 23°, è in procinto di vedersi sorpassare nel Mondiale, e Tanak che sperava nel Portogallo almeno per agganciarsi alla cordata al Titolo, è completamente fuori gioco e non potrà neanche aspirare ai punti del Power Stage. Evans e Suninen sono secondo e terzo, ma a parte la giusta felicità di Wilson non muovono classifica. Sordo è quarto, punti buoni ma non per passare da comprimario a protagonista in un Mondiale che sta entrando in una fase sicuramente cruciale. Quinto è Lappi, la giovane stella finlandese forse doveva svegliarsi prima, e finalmente ecco Ostberg e Breen, i reduci di un’armata rossa che non ricorderà con particolari entusiasmi il Portogallo 2018. Poi viene Tidemand, primo delle WRC2. Per dare un’altra idea chiara di come sono andate le cose a questo giro, basta osservare che lo svedese, che secondo il Mago di Partinico in questa circostanza ha avuto più… fortuna che anima, è ottavo assoluto.

L’incubo di un Mondiale anonimo, rappresentato in maniera così perversa dalla seconda tappa, ricordate che esageriamo sempre un poco per saturare meglio l’immagine, dovrebbe essere finito qui. Con la Domenica finale tornano le motivazioni anche per i più sfortunati. Il Power Stage con i suoi punti, veri e d’orgoglio, il salto nella stratosfera spettacolare di Fafe. 50 KM to go.

Photo Credits: Pure WRC Agency, Santi Monti, Federico Baratella, Jakub Pojmicz, Javier Leali, Manrico Martella

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