WRC18 Svezia. Verdetto Finale Corretto: Thierry Neuville e Hyundai (un Anno Dopo)

WRC18 Svezia. Verdetto Finale Corretto: Thierry Neuville e Hyundai (un Anno Dopo)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Neuville ha vinto, molto bene, e chiuso con una forma di “vendetta” accettabile il ciclo di un anno inaugurato con lo “storico”, doppio errore di Monte e Svezia 2017
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
18 febbraio 2018

Torsby, 18 Febbraio 2018. Ne parliamo con calma più tardi. Adesso abbiamo fretta solo di dire una cosa. Thierry Neuville hanno ottenuto la loro vittoria forse più bella, senza dubbio e scaramanticamente una che ci voleva. Un anno esatto dallo Svezia 2017. Allora il belga era sull’orlo del suicidio per aver commesso due errori, stupidi ma capitali, al Monte-Carlo e in Svezia, andando a Zero quando avrebbe dovuto vincere entrambi i Rally.

Oggi a Neuville e Hyundai viene restituito il “maltolto”. Neuville vince sfruttando un pacchetto eccellente che aveva raccolto forse poco, finora,  e che si correda anche delle fantastiche prestazioni di Mikkelsen, terzo, e del redivivo Paddon, eccellente quinto.

Se è stato uno Svezia di chiara Marca Hyundai, è stato anche, e qualcuno dovrebbe dire soprattutto, il Rally delle Citroen, che hanno ritrovato Macchina e Piloti in un colpo solo. Breen ha ottenuto il risultato della Carriera, al momento, con un secondo posto eloquente e decisivo per il morale del Team Citroen Total Abu Dhabi, e Mads Ostberg, il Matto Mads, ha chiuso al sesto posto al temine della gara del ritorno senza aver quasi toccato la Macchina alla vigilia.

Non è stato il Rally delle Toyota, ma il “bug” è circostanziato. Bene all’inizio Latvala e, soprattutto, Tanak, alla fine è “sopravvissuto il solo Lappi, quarto al termine di un bell’inseguimento dopo un ritardo iniziale per una foratura.

E non è stato il Rally di Svezia di Ford, o di M-Sport se si preferisce (io sì). Ogier è stato tagliato fuori dall’ordine di partenza e da una frustrante impossibilità di reagire, Suninen ha fatto il suo, diligentemente come ogni finlandese che voglia diventare un Flying Finnish. Sì ne abbiamo da commentare, ma lo facciamo dpo. Adesso ci andiamo a scaldare i piedi alla stufa. Grazie

Foto: Manrico Martella, Simone Calvelli, Fabrizio Buraglio, Claudio Cavion, Marcin Rybak 

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