WRC19. Corsica. Shakedown Forte prima della passerella di Porto Vecchio

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Meeke (Toyota) mette tutti (abbondantemente) dietro nello shakedown di Sorbo-Ocagnano. Non è un dato inedito, ma alla luce del “nuovo” Meeke… Ogier a ruota, poi Tanak. Neuville e Loeb “lenti”. Stiamo a vedere che significa
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
29 marzo 2019

Bastia, Corsica, 28 Marzo 2019. Giorno di scarso impegno, o di preliminari. Come sempre. Un po’ più che sempre. Non c’è infatti, il Super Test Spettacolo inaugurale, ci si concede al “risparmio energetico” iniziale consapevoli che più avanti l’impegno diventerà ben più gravoso, con buone probabilità tra i più gravosi dell’intero Mondiale. Mattina di Shakedown, per iniziare. Poi tutti a Porto Vecchio per la cerimonia di partenza delle 19. Nient’altro per oggi. Più trasferimento che crono, esageratamente. Domani, il Venerdì del 62 Corsica, si gioca al Sud dell’Isola della Bellezza. Di scena le prime sei prove speciali, per un totale di 121 chilometri, medie lunghezze, curve ben oltre la media, per difficoltà e numero, come sappiamo già. Come spesso, o sempre, un Corsica un po’ “raw”, genuinamente grezzo, e per questo immensamente affascinante, imprevedibile, autentico. Sentite questa, per esempio.

Sabato, il lungo e infernale Sabato del Corsica Linea – Tour de Corse. C’è una Prova Speciale, la Castagniccia, terza e ultima di ciascuno dei due giri. 47,18 chilometri. Avete letto bene: più di 47 km! È una di quelle Prove ormai considerate “sconvenienti” a cui non si è più abituati. Una Speciale d’altri tempi. Di quelle che non “usano” più. Bene, non bastasse che ha più curve dello Stelvio, che produce più tensione e più acido lattico di un’Olimpiade, c’è un tratto di strada che è in “via di rifacimento”. Circa sei chilometri. sei chilometri in cui l’asfalto occupa solo metà della carreggiata. A lato è terra “lavorata”, ghiaia, terreno scivoloso, insomma. Una specie di stretto fil rouge – dove vado, sull’asfalto o sulla terra? -  in mezzo all’impegno più duro del giorno, anzi, dell’intero Rally. Cose che capitano. In Corsica. All’imprevedibile, affascinante Corsica.

Dicevamo, siamo qui per questo, Shakedown. Su cinque chilometri e mezzo, di curve naturalmente, sulla strada che porta a Penta di Casinca passando, anzi attraversando Sorbo-Ocagnano. Kris Meeke fissa subito un tempo inarrivabile. Solo Ott Tanak tiene in qualche modo a un secondo e mezzo, gli altri si sistemano assai indietro, crono imbarazzanti. Vero che è bene risparmiare le gomme, visto che fanno parte del corredo totale punzonato, ma vero anche che lo shakedown è l’ultima occasione per capire se la Macchina è a punto, se è il caso di apportare delle modifiche alle regolazioni, per provare i nuovi assetti. Se uno parte forte gli altri sono obbligati a fare altrettanto. Kris ha fatto da lepre e piano piano anche altri si svegliano. Meeke migliora di un decimo il proprio “tempone” al terzo passaggio, il suo ultimo. Ogier reagisce e “stacca” il suo buono. Meno di un secondo. Dignitoso. Tanak resta terzo con il tempo del primo lancio, tutti gli altri migliorano, nell’ordine Sordo, Latvala, Evans. Tre Toyota nei primi cinque. Una Citroen, LA Citroen di Ogier, Lappi è indietro. Quasi tutti migliorano, non tutti possono essere soddisfatti. Loeb e Neuville “stallano”. Migliorano un poco ma restano troppo distanti, anche dopo un quarto lancio della disperazione. Loeb ottavo, Neuville nono. Oltre due secondi e mezzo dal leader, e comunque lontani anche da Sordo con la prima delle Hyundai.

Thierry Neuville in azione in Corsica
Thierry Neuville in azione in Corsica

A un giudizio obbligatoriamente sommario, due posizioni sembrano emblematiche. Quella di Meeke, primo, e quella di Neuville, nono. Meeke non è nuovo ad exploit del genere. Anche l’anno scorso era andata così, ma poi il Rally non era stato particolarmente prodigo di soddisfazioni. Inoltre sui quattro Rally di quest’anno, tre portano la firma del Nord irlandese nei rispettivi shakedown. Quest’anno Meeke sembra però un Pilota consapevole. Vorrebbe che si attribuissero dei punti anche allo Shakedown. No, preferirebbe piuttosto trasformare il buon inizio in un Rally efficace e costante, una Corsa da archiviare onorevolmente invece che da dimenticare. Meeke gode di uno stato psicologico invidiabile. È tornato a guidare, come dice lui stesso, divertendosi, gode dell’atmosfera del Team, non ha ordini di Scuderia. La “cura” Toyota ha fatto un effettone: non potrebbe stare meglio.

Neuville. Alla vigilia ha dichiarato che il Team ha lavorato molto sulla Macchina, e di esserne soddisfatto. Non solo, si aspetta che quelle migliorie apportate all’insieme diano buoni, magari ottimi frutti. Non lo si è visto allo Shakedown, e allora i casi sono due. O Neuville non ha provato a fondo, almeno fino a vedere dove sono il nuovo limite e la competitività della Macchina, e allora viene da chiedersi cosa aspetti, o ha voluto tenersi nascosto, per riservare la sorpresa alla Gara, ma in questo caso il primo a doversi sorprendere, in un modo o nell’altro, sarà proprio lui.

Riconosco che sono tutte elucubrazioni piuttosto forzate. Tuttavia anche lavorare su indizi così piccoli è un buon esercizio d’osservazione, e comunque sono gli ordini di classifica che offrono i migliori spunti, spesso i più attendibili.

Foto: Manrico Martella - Carlo Franchi - Elisabetta Pretto - Aurel Petitnicolas

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