WRC21. Kenya. 2° giornata "trasparente", Neuville bravissimo

WRC21. Kenya. 2° giornata "trasparente", Neuville bravissimo
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Neuville in testa e in perfetta sintonia con la i20. Nessuna “scossa”, a parte un gran temporale finale e un vetro appannato per Tanak. Ogier sale al 3° posto, Katsuta mantiene il suo miglior ritmo di sempre. Distacchi pro-Neuville
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
26 giugno 2021

Nairobi, Kenya, 26 Giugno. Dopo che Venerdì è successo il finimondo, il Safari Kenya se ne esce con un Sabato quasi “soporifero”. Si esagerava in un senso, e ci si concede di farlo nell’altro. Si pensi, infatti, che la prima tappa è stata più o meno “fatale” per Solberg, Sordo, Evans, Rovanpera, Bertelli, e che ha determinato quella condizione di “sopravvivenza” che ha isolato, filtrato Neuville e Wydaeghe solitari in testa con la Hyundai macchina da battere non più… battibile. Si capirà facilmente quale sia il livello del contrasto quando ci si convince che il sabato non succede proprio nulla. Non un colpo di scena, non un rovesciamento di fronte o un incidente. Il Rally “terrificante” diventa, nel giro di 24 ore, un Rally assolutamente “normale”, quasi insignificante, ovvero di scarso significato per l’evoluzione della Corsa, non fosse che è passato un altro giorno e ne resta solo uno da disputare.

Thierry Neuville era in testa e ci è rimasto, mantenendo anche l’ordine di grandezza del vantaggio. Katsuta, diventato portabandiera Toyota, mantiene la seconda posizione con scarso disturbo da parte degli inseguitori lontani e, soprattutto, quel gran ritmo che appare ideale per stare lontano dai pensieri ed esprimere il suo miglior ritmo di sempre. Qualcosina succede nella “lotta” tutt’altro che cruenta per la conquista o il mantenimento della terza piazza. Ecco che in questo caso succede qualcosa di marginale e non determinato da un particolare guizzo dell’uno o dal fallo dell’altro.

Tre prove Speciali, Elmenteita, 15 chilometri scarsi, Soysambu, una ventina, Sleeping Warrior, oltre 30, solo il riferimento a un profilo d’orizzonte particolare. Ci si sposta su un quadrante più a Nord del Kenya centrale, non meno stupendo, e si corrono le tre più due Speciali ad Ovest del Lago Elmenteita nel bacino che guarda al Nakuru. Ripeto: semplicemente magnificente.

Semplicemente succede che nel corso dell’ultima Speciale vien giù un temporale fenomenale. Le gocce d’acque delle piogge tropicali sono di grandezza doppia, tripla, 😊 rispetto alle nostre, e per poco tempo è il diluvio universale. I primi a passare evitano il fortunale, gli ultimi e più importanti no, e l’indispettito Tanak è l’unico che ci rimette qualcosa. Lo spannatore non funziona dalla sua parte e l’estone deve fermarsi a pulire il parabrezza. È l’unico “colpo di scena”, che consente a Ogier di superarlo nella generale e di andare ad occupare il terzo gradino del podio a un giorno e 5 Speciali dalla fine del 69° Rally Safari Kenya.

Qualcuno osa dire che gli Equipaggi hanno capito come funziona il Safari. Semplicemente mi sembra un’idiozia. Anche nel caso parecchio speciale del Rally Kenya riscoperto possono aver capito tuttalpiù che la regola aurea generale è non strafare, non osare oltre i limiti di resistenza della Macchina, non considerarla un’arma da guerra ma un raffinato strumento di combattimento sportivo.

Ogier ha mantenuto una pressione al disopra del sedativo e continua così a dare un minimo di fragilità alla posizione di forza di Neuville. Non sarà un disturbo psicologico clamoroso ma mantenere la velocità è l’unico modo per “insidiare” la posizione del leader spostandola al di fuori di un’assoluta comfort zone. Ogier ha vinto tre delle sei Speciali, le altre sono distribuite equamente tra i 3 Piloti Hyundai, è stato il più veloce della seconda tappa e per questo ha recuperato mezzo minuto al guardingo Neuville, che tuttavia ha reagito di conseguenza. Al di la di un duello più virtuale che reale, e a dimostrazione dello scarso “entusiasmo” degli altri, basti dire che Fourmaux è stato superiore al ritmo di Katsuta, e Tanak addirittura più fatalista e rinunciatario di Greensmith e dei redivivi Sordo e Evans.

Neuville in testa, Katsuta a un minuto, Ogier a 15 secondi dal giapponese. Neuville ancora più favorito, ma che altro può succedere? Che Ogier tenti di passare Katsuta mantenendo alti ritmo, pressione e “rischio”, del resto condizionato dalla prospettiva di un Power Stage di alto livello.

53 chilometri da disputare in 5 frazioni. Tre Speciali, Loldia, Malewa e Hell’s Gate, Power Stage dal nome che si adatta perfettamente all’evocazione di un finale terribile.

 

© Immagini: Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport

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