Xiaomi: ora è ufficiale, il colosso cinese prepara lo sbarco in Europa con la sua prima auto elettrica entro il 2027. L'obiettivo? Sfidare Tesla e BYD

Xiaomi: ora è ufficiale, il colosso cinese prepara lo sbarco in Europa con la sua prima auto elettrica entro il 2027. L'obiettivo? Sfidare Tesla e BYD
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Dopo il boom in Cina, il colosso tecnologico punta a sfidare Tesla e BYD anche nel Vecchio Continente
19 agosto 2025

Dopo poco più di un anno dal debutto della sua divisione automobilistica in Cina, Xiaomi annuncia l’obiettivo di lanciare la sua prima vettura elettrica in Europa entro il 2027. Una mossa ambiziosa, che segna l’intenzione di sfidare colossi come Tesla e BYD sul mercato globale, puntando a diventare uno dei primi cinque costruttori mondiali.

La dichiarazione è arrivata il 19 agosto, durante la call post-trimestrale con analisti e giornalisti, in cui il presidente Lu Weibing ha delineato la strategia di espansione internazionale del marchio, dopo i risultati finanziari del secondo trimestre 2025. Il segnale arriva in un momento di forte slancio per l’azienda guidata da Lei Jun: la domanda per la nuova YU7 SUV, presentata a fine giugno, è così elevata da aver generato una lista d’attesa superiore a dodici mesi. Un risultato che sostiene il piano decennale da 10 miliardi di dollari per imporsi in un settore affollato ma ancora in rapida crescita.

Nel secondo trimestre 2025 i ricavi sono saliti del 31%, a 116 miliardi di yuan (circa 16,2 miliardi di dollari), superando di poco le stime degli analisti. Inoltre, nel semestre Xiaomi ha consegnato oltre 157.000 auto elettriche, con l’obiettivo di chiudere l’anno sopra i volumi del 2024. Allo stesso tempo, le perdite della divisione EV si sono ridotte a circa 300 milioni di yuan e il gruppo prevede di raggiungere la redditività già nella seconda metà del 2025.

Il successo automobilistico compensa il calo degli smartphone, business storico del marchio, che ha registrato un -2,1% nel trimestre.La nostra ambizione è crescere di almeno un punto percentuale l’anno in Cina, pur in un mercato maturo”, ha spiegato il presidente Lu Weibing.

Oltre gli smartphone: auto, semiconduttori e IoT

L’espansione europea non è solo un obiettivo commerciale, ma anche un tassello strategico. Il Vecchio Continente, dove diversi governi corteggiano i produttori cinesi per controbilanciare i dazi statunitensi, rappresenta infatti un mercato ad alto valore per i veicoli elettrici.

Xiaomi ha anche diversificato i suoi investimenti in altri settori tecnologici: ha presentato un chip a 3 nanometri, lo Xring O1, destinato a dispositivi come il nuovo Tablet 7 Ultra, e ha annunciato un piano decennale da 7 miliardi di dollari sui semiconduttori e sull’intelligenza artificiale.

La capitalizzazione di mercato del gruppo è cresciuta di circa 120 miliardi di dollari nell’ultimo anno, spinta dall’entusiasmo per le auto elettriche. Tuttavia, il titolo oggi scambia a multipli più alti rispetto a rivali come BYD o Samsung e la competizione resta serrata, sia nell’elettronica di consumo che nelle quattro ruote, dove l’incidente mortale di un SU7 con guida assistita a marzo ha richiamato l’attenzione dei regolatori sui sistemi di guida autonoma.

Nonostante queste incognite, Xiaomi appare determinata a trasformarsi da produttore di smartphone a player globale della mobilità elettrica. L’Europa, da qui a due anni, sarà la prova decisiva.

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