Aston Martin V8 Vantage

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Emiliano Perucca Orfei
In pochi lo sanno ma la Aston Martin V8 Vantage costa 111.077 euro, ovvero poco più di una coupé Made in Zuffenhausen. Motore da sogno, look, heritage e versatilità quotidiana tra le principali caratteristiche
11 ottobre 2012

L'identikit parla di lei come di una vettura sportiva dallo stile inconfondibile e dal fascino inimitabile, ma allo stesso tempo in grado di essere utilizzata ogni giorno per via di un ottimo indice di confort e di un consumo di carburante relativamente contenuto in relazione alla potenza disponibile. Tutti gli elementi porterebbero inequivocabilmente a pensare alla Porsche 911 se non fosse che anche la Aston Martin V8 Vantage, per quanto possa risultare improbabile ai più, corrisponde esattamente a questo profilo.

 
In listino a partire da 111.077 euro, infatti, la coupé da 426 CV rappresenta l'attuale porta d'accesso alla gamma delle vetture divenute celebri per le vittorie sulle piste di tutto il mondo, per i film di 007 ma anche per il fascino di una storia lunga 100 anni: nel lontano 1913, infatti, venne avviato il primo dei 60.000 motori prodotti, 25.000 dei quali negli ultimi 5 anni.
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L'impronta stilistica di Ian Callum, ispirata alle Aston Martin del passato, è molto evidente anche dietro

L'impronta di Ian Callum

Un successo, quello dell'ultimo periodo della casa di Gaydon, che passa per linee estremamente eleganti, per grandi prestazioni, per una grande cura nell'attenzione del cliente già a partire dalla rete di concessionarie: in Italia attualmente sono quattro (Milano, Verona  Udine  Bologna) ed a breve, stando ai programmi di Jeffrey Scott - AD della filiale europea - ne sarà aperta una quinta con caratteristiche di esclusività e vicinanza alle esigenze del cliente del tutto in linea alle altre. «Luoghi speciali - ha sottolineato più volte Scott nel corso delle aperture di cui abbiamo parlato recentemente - con cui far crescere il business di Aston Martin nel mondo ma soprattutto per far sentire il cliente a casa.»

Dettagli da S

Disponibile anche in una più aggressiva versione S (128.500 euro), Aston Martin V8 Vantage è lunga 4.380 mm, larga 1.865, alta 1.255 e caratterizzata da un valore di passo di 2.600 mm e rispetto al modello introdotto nel 2008 la più recente versione restyling lanciata al Salone di Ginevra 2012 si distingue per l'adozione di alcuni dettagli estetici e tecnici derivati dal modello più sportivo: tra le novità più importanti si fanno notare le nuove forme del paraurti anteriore, nel quale sono stati integrati un inedito splitter aerodinamico ed una presa d'aria di maggiori dimensioni che assicura miglior raffreddamento a motore e freni anteriori. 
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Per avviare il motore è necessario spingere la chiave, con finitura in cristallo, nell'apposita fessura
Alcuni accorgimenti hanno interessato anche il volume di coda, dove spicca l'inedito diffusore in carbonio, mentre lateralmente prendono posto modanature laterali e minigonne ispirate all'esclusiva versione N400 e, di conseguenza, all'universo delle corse. Come al solito estremamente ammaliante il look diurno e notturno dei gruppi ottici: i profili led sono proposti di serie sia davanti che dietro alla stregua dei proiettori anabbaglianti dotati di tecnologia ad alta intenstià di scarica (HID).

Abitacolo accogliente

Internamente i vertici di Aston Martin hanno voluto realizzare una combinazione tra sportività, spaziosità (300 litri il bagagliaio) e confort di bordo: di serie sono proposti i rivestimenti in pelle pieno fiore, le finiture della plancia Piano Black e della console centrale in color grafite, il volante sportivo la regolazione elettrica dei sedili (con airbag) ma anche un sistema di entertainment di tutto rispetto: l'impianto audio di serie vanta 160W di potenza massima, caricatore 6 CD, connettore USB e iPod per MP3.

In listino a partire da 111.077 euro la coupé da 426 CV rappresenta l'attuale porta d'accesso alla gamma delle vetture divenute celebri per le vittorie sulle piste di tutto il mondo, per i film di 007 ma anche per il fascino di una storia lunga 100 anni

 
In via opzionale sono disponibili un sistema Aston Martin Premium da 700 W con Dolby Pro Logic II o il più raffinato Bang & Olufsen BeoSound da 100 W con tecnologia ICEpower. Tra gli optional si fanno notare anche il cruise control, la predisposizione bluetooth, lo specchio retrovisore con funzione antiabbagliamento automatica, i sedili sportivi ma anche il dispositivo automatico di apertura garage.

Restyling: freni e sterzo aggiornati

Interessanti aggiornamenti hanno interessato anche alcune componenti meccaniche: freni e sterzo, infatti, sono stati completamente riprogettati. Nello specifico Aston Martin ha scelto di adottare dischi in acciaio autoventilanti da 380 mm (330 dietro) abbinate a pinze a sei pistoncini (dietro quattro) mentre per quanto concerne lo sterzo il pacchetto di aggiornamenti ha portato con sé una pompa del servosterzo dotata di nuovi gruppi valvola ed un inedito rapporto di sterzo, che scende dai precedenti 17:1 a 15:1 (2,62 giri da battuta a battuta) a tutto vantaggio della precisione di guida. Con lo stesso principio sono stati introdotti anche pneumatici di dimensione maggiorata di 10 mm.
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L'impianto frenante con dischi anteriori da 380 mm è una delle novità introdotte con il restyling di inizio 2012

Costruzione leggera in alluminio

Nessuna modifica di rilievo, invece, per quanto riguarda la scocca: la leggerissima piattaforma VH in alluminio estruso ha permesso l'adozione di una scocca in alluminio-lega di magnesio-materiali compositi-acciaio dal peso estremamente contenuto ma allo stesso tempo in grado di offrire valori di sicurezza molto elevati: a tal riguardo a Gaydon sottolineano la presenza di barre anti-intrusione in alluminio integrate nelle porte. Il peso della vettura in ordine di marcia è di 1.630 kg.                          

Ciclistica raffinata

In tema di sospensioni la V8 Vantage è caratterizzata da un doppio braccio trasversale con geometria anti-dive, molle elicoidali su ammortizzatori monotubo e barra stabilizzatrice davanti mentre dietro lavorano unità indipendenti a doppio braccio trasversale con geometria anti-squat e anti-lift; anche in quest'ultimo caso molle ed ammortizzatori monotubo sono coassiali ed abbinati ad una barra stabilizzatrice. I cerchi sono da 19" con razze a V diamantati e verniciati in colore argento: le misure parlano di un 8,5 pollici davanti e di un 10 dietro gommati Bridgestone Potenza 245/40ZR e 285/35ZR.
 
Oltre al controllo di stabilità, assolutamente di serie, i tecnici Aston Martin hanno provveduto anche ad integrare nel pacchetto di assistenza alla guifa anche l'Hill Start Assist (HSA) che consente di gestire con maggior tranquillità la vettura nelle ripartenze in salita, soprattutto se dotata di cambio manuale.
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Una curiosità riguarda l'ago del contagiri, che ruota in senso antiorario e contrario rispetto a quello del tachimetro

Motore V8 4.7 da 426 CV

Come ogni sportiva che si rispetti anche per la V8 Vantage il motore è certamente uno degli elementi di spicco di tutto il progetto. Interamente realizzato in lega d'alluminio, è caratterizzato da una distribuzione a doppio albero a camme in testa (DOHC) che lavora su 32 valvole. Sviluppato attorno alla classica architettura V90 il V8 britannico vanta una cilindrata di 4.735 cc, un rapporto di compressione di 11,3:1 ed una potenza massima di 426 CV a 7.300 giri. 

Manuale o automatica

La coppia massima arriva invece a 5.000 giri, con un picco di 470 Nm: un valore che "traslato" alle ruote posteriori sfruttando il potenziale di due tipologie di trasmissione. La prima, manuale, è di tipo classico manuale a sei rapporti mentre la seconda sfrutta il potenziale del nuovo sistema Sportshift II a sette rapporti, anch'esso montato in posizione centrale posteriore. Una trasmissione, quest'ultima, estremamente sofisticata in termini di logiche di comando nel caso della versione automatica ma anche di costruzione, in quanto dotata di torque-tube in lega con albero di trasmissione in fibra di carbonio oltre che di differenziale autobloccante.

Bassa, filante, ma allo stesso tempo elegante e mai eccessiva, la V8 Vantage è, come i modelli di classe superiore, una vera e propria calamita di sguardi rifinita in modo davvero spettacolare

Dal vivo: com'è fuori

La linea della Aston Martin V8 Vantage, come del resto quella dei prodotti in gamma da qualche anno, è frutto della piacevole evoluzione stilistica che Ian Callum è riusciuto ad imporre alle linee Aston Martin senza, però, stravolgerne la natura. L'ispirazione a modelli storici come DB2, DB2/4 e la DB4 è infatti evidente in molti dettagli e, potendoselo permettere, è una cosa che fa molto piacere.
 
Bassa, filante, ma allo stesso tempo elegante e mai eccessiva, la V8 Vantage è, come i modelli di classe superiore, una vera e propria calamita di sguardi rifinita in modo davvero spettacolare: gli elementi aerodinamici in fibra di carbonio a corredo dei paraurti, il disegno e la finitura dei cerchi in lega, il posizionamento sobrio dei led frontali ed elementi come le pinze freno gialle a contrasto di una verniciatura scura sono elementi che completano un pacchetto estetico a cui è difficile chiedere di più.
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Gli interni della V8 Vantage sono rifiniti con cura maniacale e progettati con buon gusto

Dal vivo com'è dentro

Una volta aperta la porta, il cui profilo una volta aperta è leggermente reclinato verso l'alto nella parte posteriore, si nota subito come i tecnici di Gaydon abbiano lavorato sodo per rendere il più facile possibile la salita e la discesa dalla vettura
 
Alla stregua della rivale di Zuffenhausen (la 911), insomma, la coupé britannica permette a piloti di tutte le taglie ed età di prendere comodamente posto al volante, senza alcuna rinuncia in termini di sportività: la posizione di guida propone gambe distese e volante piuttosto vicino al corpo, come ci si attende da una sportiva di razza, ma anche tanto spazio tra la testa ed il tetto a tutto vantaggio di una piacevole sensazione di spaziosità

Ergonomia: il cambio è un po' indietro

L'unico appunto che ci sentiamo di muovere riguarda il posizionamento della leva del cambio: la cosa riguarda solamente le versioni manuali, visto che nelle automatiche una volta impostato il drive non c'è quasi più bisogno di alcun rapporto con la cloche, ma il posizionamento della leva è davvero troppo arretrato per essere considerato comodo e piacevole da utilizzare.

La vita a bordo per due persone è molto confortevole, grazie anche a disponibilità di spazio ed accessori multimediali da ammiraglia, mentre non c'è spazio per eventuali ospiti, nemmeno "di fortuna"

In due è comodissima

La vita a bordo per due persone è molto confortevole, grazie anche a disponibilità di spazio ed accessori multimediali da ammiraglia, mentre non c'è spazio per eventuali ospiti nemmeno di fortuna: dietro, al posto di due finti posti proposti da alcuni competitor, trova comodamente posto la giacca ma anche la borsa della palestra.
 
Una sistemazione, quella appena dietro ai sedili anteriori, rifinita con grande cura alla stregua della plancia, dei pannelli porta e del tunnel centrale, tutti elegantemente rivestiti in pelle. Interessante l'abbinamento cromatico tra la pelle nera e la cucitura gialla, che nel modello protagonista della nostra prova riprende il contrasto proposto esternamente tra pinze freno e tinta carrozzeria.
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La plancia ospita una penna con sistema di alloggiamento a scomparsa

Finiture di pregio

Tra gli elementi che danno la sensazione di essere di fronte ad un prodotto di classe superiore anche la combinazione tra le finiture in piano black e quelle in alluminio oltre che la pregevole composizione del quadro strumenti che a differenza di quanto accade solitamente propone, a fianco di una grafica assolutamente ispirata alla tradizione Aston Martin, un movimento dell'ago del contagiri opposto a quello del tachimetro. 
 
In termini di tecnologia non manca nulla: il sistema multimediale, corredato dall'impianto audi B&O, è in grado di dialogare con gli smartphone di ultima generazione leggendone anche eventuali MP3 contenuti. Peccato che di serie non vi siano elementi ormai fondamentali come il bluetooth (opzionale) così come è strana la scelta, visto il prezzo ed il livello della vettura, di non inserire nel pacchetto di serie il cruise control (di tipo passivo).

C'è spazio per quello che serve

Niente male, infine, il bagagliaio: i 300 litri non sono particolarmente sfruttabili in altezza ma c'è sufficiente spazio per i bagagli di due persone, anche per una breve vacanza. Per tutto il resto, compresa borsette o sacche da palestra, c'è spazio anche dietro ai sedili.
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In pista la V8 Vantage si è dimostrata molto efficace nonostante una certa propensione al sottosterzo, voluta per rendere più sincera le reazioni della vettura al limite: per i più sportivi è comunque disponibile una più aggressiva versione S

Su strada: che motore

L'otto cilindri a V da 4.7 litri è uno dei fiori all'occhiello della Casa britannica e per capirlo basta infilare la chiave con finitura in "cristallo" e dare l'impulso al motorino d'avviamento. La risposta che si ottiene ad un paio di metri di distanza (o a finestrini abbassati...) è un suono pieno, corposo ma allo stesso tempo piacevole, ben lontano dal borbottio scoordinato dei V8 di origine americana: un sound che se la gioca ad armi pari con quello dell'otto cilindri Maserati, da molti considerato come un riferimento per questo tipo di frazionamento in queste cilindrate.

Sotto i 4.000...

A dispetto di quanto si potrebbe pensare, però, non si tratta di un motore intrattabile o difficile da gfuidare, sempre che non lo si spinga sopra i 4.000 giri. Sotto il regime di coppia massima, infatti, la V8 Vantage si lascia portare a spasso con un filo di gas anche nelle marce più alte anche a poco più di 1.000 giri, rispondendo alle sollecitazioni con una voce sorniona e tutt'altro che invadente o fastidiosa: caratteristiche che si mantengono in sesta marcia anche a velocità autostradali, dove si viaggia a 130 km/h sul filo dei 10 km/litro, a tutta dimostrazione di come in Aston Martin abbiano pensato alla V8 Vantage come ad un'auto sportiva ma in grado di regalare soddisfazioni ed emozioni ogni giorno senza rinunce.
 
Un giro sulla pista di Franciacorta

...sopra i 4.000

Sì capisce perfettamente, però, che lì davanti c'è qualcosa di grosso che aspetta di essere stuzzicato: per farlo non serve poi molto. Basta tenere giù il piede oltre il regime magico per aprire un mondo che di britannico ha il DNA racing ma non l'aplomb: la spinta, complice il peso di 1.630 kg in ordine di marcia, è travolgente ed inarrestabile sino al raggiungimento del limitatore (7.500 giri) e la voce del V8, prima filtrata, conquista per intensità ed aggressività. Quasi fosse un'auto da corsa.
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La regolazione elettrica dei sedili permette di trovare una posizione di guida perfetta. Peccato che la leva del cambio sia molto arretrata e un po' scomoda da azionare

Cambio manuale: why not?

La versione protagonista della nostra prova è dotata di cambio manuale a sei rapporti: si tratta di un'unità caratterizzata da un'escursione della leva molto corta, precisa negli innesti e decisamente interessante per tutti coloro i quali apprezzano quel rapporto fisico che solo una frizione (non eccessivamente pesante o "scorbutica") ed una cloche del cambio sanno regalare: di fatto siamo ormai entrati nell'era del cambio automatico ed il nuovo Sportshift II a sette marce promette di abbinare la sportività di un cambio manuale, grazie alla possibilità di selezionare le marce dal volante, all'efficienza ed al confort che solo una trasmissione automatica sa regalare.

Come si guida su strada

Nella V8 Vantage, insomma, convivono perfettamente due anime ben distinte, ben gestite da un telaio in alluminio estremamente reattivo ed un assetto che sa essere rispettoso della schiena di chi guida senza però cedere nulla alla voce sportività: il corpo vettura rolla e beccheggia pochissimo in frenata e cambia direzione con grande velocità sfruttando a pieno il potenziale assicurato dalla centralizzazione delle masse - il motore è dietro l'asse delle ruote - e del nuovo sterzo, rivisto nella demoltiplicazione e nella progressione (3 giri l'escursione da destra a sinistra) per avvicinarsi alle caratteristiche sportive della più estrema versione S. 
confronta aston martin v8
Il nostro confronta modello consente di paragonare la V8 Vantage alle sue dirette competitor con un solo click

In pista sottosterza ma è veloce

Precisissima di retrotreno nelle fasi di accelerazione, grazie all'autobloccante ed all'occhio vigile dell'esp, la V8 Vantage risponde alle sollecitazioni su strada comunicando l'avvicinarsi del limite con un progressivo accenno di sottosterzo di sicurezza. In pista (l'abbiamo portata a Franciacorta www.autodromodifranciacorta.com), a velocità costantemente prossime al limite, la V8 Vantage soffre un po' di più di questo fenomeno costringendo ad ingressi in curva potenzialmente più lenti di quanto la vettura sarebbe realmente in grado di fare: non è un caso, insomma, che a Gaydon abbiano messo a punto una versione S in grado di dare maggior soddisfazione a quei clienti che useranno l'auto anche in pista. Le corse, del resto, sono nel sangue di Aston Martin.

Eccellente l'impianto frenante

Molto a punto l'impianto frenante: anche senza andare oltre con soluzioni carboceramiche il nuovo sistema di derivazione S di è dimostrato reattivo e facile su strada così come decisamente aggressivo e resistente allo sforzo in pista. 

In conclusione

Non ci sono più scuse per non pensare anche a lei quando si è alla ricerca di vetture come Porsche 911, Audi R8 o Maserati GranTurismo. Prestazioni, facilità d'uso e prezzo di listino, infatti, sono molto vicini a quelli di una S di Zuffenhausen ma in pochi realmente lo sanno ed sotto questo punto di vista, a Gaydon, devono lavorare ancora molto.

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