Citroen DS3 Racing

Citroen DS3 Racing
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Matteo Ulrico Hoepli
Abbiamo provato su strada la Citroen DS3 Racing, versione sportiva della due volumi del Double Chevron che permette di sentirsi Loeb nell'uso di tutti i giorni
18 gennaio 2013

Osservando le immagini di Loeb in azione con la DS3 Rally che “drifta” tra le curve di Montecarlo, con in sottofondo il sound cupo del motore preparato, non si può non desiderare di essere come lui, o almeno avere una vettura così performante come la sua tra le mani.

Citroen, 8 volte campione del mondo Rally, ha quindi cercato di rendere questo sogno una realtà con la Citroen DS3 Racing da 207 CV, in modo da permettere al pubblico di sentirsi un po’ come Loeb anche nella realtà di tutti i giorni.

Bella Bellissima, bianca o nera con tetto e cerchi in lega da 18 pollici le cui tonalità, grigio antracite o arancione racing vanno a contrastare con i cromatismi impiegati per la carrozzeria, la Citroen DS3 Racing  è stata realizzata in tiratura limitata a 2.000 esemplari, di cui 200 per l’Italia, ed essendo uscita dal listino a fine 2012, poichè gli esemplari disponibili stati tutti venduti, ha tutte le carte in regola per divenire un pezzo da collezione, anche in virtù di un prezzo d’acquisto fissato a circa 31.000 euro.

La DS3 Racing è un “pezzo unico” messo a punto dal pluripremiato Reparto Corse Citroen. Lunga 3.94 metri è caratterizzato da un linguaggio stilistico che non lascia indifferenti: ogni particolare è curato e pensato per esaltare la sportività della vettura e presenta, sia all’esterno che all’interno, una serie di particolari in “Carbon-look”, questi ultimi particolarmente evidenti sulla versione bianca e grigia a nostra disposizione, mentere i passaruota allargati e lo spoiler anteriore accentuano in noi la sensazione di trovarci a bordo di una vettura da rally.

La sezione posteriore è caratterizzata invece da un alettone di generose dimensioni, e la sonorità del terminale di scarico cromato sdoppiato (diverso invece sulla versione “Balck-orange") - rauca al minimo – ci permette di intuire fin da subito le potenzialità della vettura.

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Al di sotto al cofano pulsa un’unitàTHP da 1.600 cc la cui potenza lievita dai 150 CV della versione “base” ai 207 della DS3 Racing, mentre la  coppia massima diviene ora pari a 275 Nm, valori questi che le permettono di scattare da 0 a 100 km/h in 6.5 secondi.

Il volante racing a fondo piatto ci permette di presagire le potenzialità della vettura e sterzo irrigidito, carreggiate allargate e assetto ribassato di 15 mm, oltre a sospensioni molto più rigide e ben controllate in fase di ritorno, nonché un impianto frenante rivisitato rispetto alla DS3 di serie, ci confermano questa impressione.

Come precisato in apertura, sono due le colorazioni offerte: una iper sportiva nera con dettagli a contrasto in arancione racing, molto bella ma anche molto vistosa, ed una più sobria (per modo di dire…) bianca con particolari in grigio antracite ed elementi in fibra di carbonio. Quest’ultima da certamente meno nell’occhio, ma accentua a nostro parere il design della vettura.

Estetica

La Citroen DS3 Racing è una vettura “pure sport”, caratterizzata da una sezione anteriore dominata da una grossa presa d’aria centrale e da un cofano bombato ai lati, mentre la porzione di coda presenta una linea spiovente a partire dal montante centrale. La vista laterale presenta invece una fascia in carbon look sulla portiere, materiale quest’ultimo impiegato anche per minigonne, passanti e cornice delle superfici trasparenti laterali, oltre che per la caratteristica “pinna da squalo” della DS3.

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La Citroen DS3 Racing è una vettura “pure sport”, caratterizzata da una sezione anteriore dominata da una grossa presa d’aria centrale e da un cofano bombato ai lati, mentre la porzione di coda presenta una linea spiovente a partire dal montante centrale

 

Linee racing e particolari in carbon look fanno da filo conduttore tra interno ed esterno. In questo materiale sono realizzati, tra le altre cose, la presa d'aria anteriore che integra il logo del Double Chevron, le modanature su paraurti e minigonne, i listelli laterali, l'estrattore posteriore, la consolle centrale, gli inserti sulle razze del volante, la palpebra della strumentazione ed i pannelli delle portiere, mentre i passaruota, molto grintosi, sono stati allargati ed accolgono i cerchi da 18" gommati Bridgestone Potenza 215/40.

Interni

La portiera lunga e l’arco del tetto alto rendono confortevole l’accesso ai sedili anteriori, questi ultimi di colore nero e di tipo sportivo - rivestiti sia in pelle che in Alcantara - sono molto belli, ma forse un po’ stretti per gli over 1,75, rivelandosi quindi un po’ scomodi sulle lunghe distanze ma offrendo un’ottima tenuta nella guida sportiva.

Le file posteriori presentano abbastanza spazio in altezza ma meno in lunghezza, sacrificando quindi lo spazio disponibile per le gambe, senza però costringere gli occupanti in posizioni da fachiro e permettendo loro di affrontare comunque anche un lungo trasferimento.

L'abitacolo della Citroen DS3 Racing ricalca quello delle sorelle DS3 “convenzionali” ma con l’aggiunta di una serie di “richiami racing” in carbon-look. Veramente un ottimo lavoro, c’è poco da dire. Non molto intuitivo il sistema multimediale, i cui comandi sono collocati un po’ in basso accanto alla leva del cambio, ma che dispone in compenso di un display molto ampio e ben posizionato. Tutte le informazioni, dalla radio ai consumi  possono essere da qui visualizzate, ed anche se non  è velocissimo nell’esecuzione, ad esempio in caso di ricalcolo delle rotta, si dimostra essere completo.

L'abitacolo della Citroen DS3 Racing ricalca quello delle sorelle DS3 “convenzionali” ma con l’aggiunta di una serie di richiami racing in carbon-look


Molto bella la strumentazione sportiva, che si dimostra essere chiara e moderna, con un tachimetro centrale di grandi dimensioni il cui fondoscala è tarato a 250 km/h, mentre contagiri e livello del carburante sono collocati all’interno di due indicatori più piccoli posti ai lati.

Il cambio è dotato di una leva corta, anche se l’avremmo preferita un filino più alta, mentre lo sterzo si regola agevolmente e presenta una buona impugnatura; il servosterzo diretto si dimostra essere preciso nella guida sportiva, ma è un pochettino duro per le manovre cittadine.

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Grazie al turbo, la Citroen DS3 Racing eroga la bellezza di 207 CV a 6.000 giri, oltre ad una coppia di 275 Nm, questi ultimi disponibili a partire da 2.000 giri, mentre lo scatto da 0 a 100 Km/h viene effettuato in 6.5 secondi di tempo

Motore

Infilata la chiave accendiamo il piccolo gioiellino di casa Citroen che dimostra essere in grado di prestazioni tutto rispetto per un motore benzina 4 cilindri  da 1.6 litri. Grazie al  turbo eroga la bellezza di 207 CV a 6.000 giri, oltre ad una coppia di 275 Nm, questi ultimi disponibili a partire da 2.000 giri, mentre lo scatto da 0 a 100 Km/h viene effettuato in 6.5 secondi di tempo per una velocità massima di 235 km/h.

Per raggiugere questo risultato i tecnici francesi, partendo dal motore da 155 CV di serie, hanno lavorato soprattutto sulla turbina e sullo scarico al fine di generare dei differenti valori di pressione, oltre che una sonorità adeguata garantita dal nuovo impianto di scarico.

La nuova turbina genera una pressione di esercizio compresa tra 0.8 e 1.2 bar e la girante è ora più grande rispetto a quella della THP, ma più piccola di quella impiegata sulla cugina sportiva Mini (che ha 218 CV). E’ avvertibile infatti una distribuzione della coppia più corposa in basso, mentre l’allungo si dimostra essere meno prepotente, rispetto alla “cugina” Mini JCW. Il cambio a 6 marce lo abbiamo trovato morbido nella guida normale, ma è lievemente ruvido nelle prime 2 marce in fase di cambiata veloce, soprattutto in staccata.

Il rumore al minimo è molto bello, rauco e profondo. I giri salgono velocemente da 2.000 fino a 4.500, dove il motore sembra quasi un Turbodiesel per la coppia erogata. Oltre i 4.500 gir/min il sound si fa più cupo e sordo e permette di avvertire la sonorità della turbina che prende giri mentre esplodono tutti i 207 CV fino al raggiungimento della zona limite a 6.700 giri, dove sembra che il motore abbia ancora qualcosa da esprimere.

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Molto bella la strumentazione sportiva, che si dimostra essere chiara e moderna, con un tachimetro centrale di grandi dimensioni il cui fondoscala è tarato a 250 km/h, mentre contagiri e livello del carburante sono collocati all’interno di due indicatori più piccoli posti ai lati

 

Unica nota stonata alcuni lievi ritardi di carburazione intorno ai 3/4.000 giri, soprattutto in fase di rilascio. Di fatto Sembra proprio di essere su una vettura “preparata” al limite, e nelle marce alte da dopo i 3.000 giri progressione e sound divengono entusiasmanti, ed i sorpassi vengono assicurati da una ripresa fulminea.

Alla guida

Da subito – grazie anche ad un assetto molto rigido e a degli pneumatici ultra ribassati – inizia a farsi avvertibile la sensazione di essere su una vera auto “rally”, anche se questo nella guida cittadina si traduce in una carenza di comfort, rendendo sensibile il passagio su tombini e imperfezioni.

Le traiettorie sono sicure e precise, lo sterzo è “solido” e molto diretto proprio per assecondare la stabilità alle alte velocità, infatti nei curvoni veloci l’auto si dimostra incollata al suolo con il motore prontissimo in terza e quarta marcia, anche se in fase di rilascio tende a manifestare una lieve tendenza al sovrasterzo, fenomeno questo controbilanciato da una tendenza al sottosterzo in fase di accelerazione in prima e seconda marcia. Al di sotto dei 4.000 giri l’auto sembra quasi  diesel, ma passata questa fase la vettura cambia letteralmente carattere quando si decide di spingere fino in fondo l’acceleratore.

Assetto e tenuta

I freni sono potenti e ben calibrati, grazie all’adozione delle pinze Brembo a quattro pistoncini con  dischi autoventilanti da 323 mm, naturalmente di colore rosso,  anche se, qualora utilizzati in curva, tendono ad alleggerire il retrotreno.

Nelle strade tutte curve il grip degli pneumatici da 215/40 montati sui cerchi in lega da 18 pollici risulta essere ottimale, mantenendo di fatto l’auto incollata al suolo. Si capisce che è una vettura dedicata a driver esperti. I cavalli sono tanti, ed anche se  l’elettronica aiuta, è comunque necessario saperci fare.

Il rumore al minimo è molto bello, rauco e profondo. I giri salgono velocemente da 2.000 fino a 4.500, dove il motore sembra quasi un Turbodiesel per la coppia erogata. Oltre i 4.500 gir/min il sound si fa più cupo e sordo e permette di avvertire la sonorità della turbina


Non sarebbe stato sgradito un selettore in grado di permettere di scegliere tra tre modalità di guida onde promettere un’erogazione più docile e lineare in città ed un assetto meno rigido per i lunghi trasferimenti, ma una vettura nata per essere così sportiva sarebbe difficilmente concepibile anche come altamente versatile, pertanto va benissimo così com’è con i sui 15 mm di ribassamento dell’assetto rispetto alla DS3 “standard” e con le sue molle diversamente tarate e i suoi ammortizzatori irrigiditi.

Consumi

Il consumo di carburante non è da record ma stupisce per un’auto da 207 CV. Si riesce a rimanere sempre sopra i 10 km con un litro, soprattutto se la velocità rimane costante. In autostrada i consumi sono sempre rimasti al di sopra dei 15 km al litro, ed in statale ancora meglio.

Nel corso della nostra prova il consumo medio è stato di 12.5 km/l e non ci siamo risparmiati nel premere il pedale del gas, anche perchè il motore invoglia a schiacciare per godere appieno della la spinta, oltre che della sonorità di scarico.

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Nelle strade tutte curve il grip degli pneumatici da 215/40 montati sui cerchi in lega da 18 pollici risulta essere ottimale, mantenendo di fatto l’auto incollata al suolo

 

I consumi ECE omologati sono di 6.4 l/100 km, ovvero solamente 0.4 l/100 km in più rispetto alla versione da 155 cavalli (che comunque copre lo 0-100 in 7.3 secondi) e, grazie al serbatoio da 50 litri, se guidata con attenzione, non obbliga a continue soste dal benzinaio.

Conclusioni

La DS3 Racing costa 31.000 euro, non è un'auto a buon mercato ma è di fatto un istant-classic, che conserverà il valore sul mercato dell’usato: è rara - solo 200 esemplari disponibili in Italia - ed è la declinazione stradale della DS3 “LOEB”. Se ne vale la pena per poter osservare ogni giorno in garage un bolide curatissimo in tutti i dettagli sentendosi per un pochettino Sebastien Loeb ? Secondo noi si!

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    a 397 cm
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    a 1.050 dm3
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    a 1.295 Kg
  • Segmento Coupé
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