Honda HR-V

Honda HR-V
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  • di Maurizio Gissi
Torna la sigla della crossover di successo di fine anni '90. La seconda generazione della HR-V è bella, di qualità e piacevole da guidare. Due le motorizzazioni, un benzina e un turbodiesel. Arriverà in ottobre con un prezzo intorno ai 20.000 euro
  • di Maurizio Gissi
7 luglio 2015

Il nuovo Suv compatto di casa Honda arriva in un periodo molto vivace per la categoria. In Italia il segmento delle crossover è infatti cresciuto del 40% nell'ultimo anno e la seconda generazione della Honda HR-V colma quindi un vuoto nell'offerta Honda. Peraltro dopo che la prima versione aveva ottenuto un importante successo fino alla sua uscita di scena nel 2006.

 

Presentata nel 1998, la HR-V è stata di fatto un'apripista nel mondo crossover e, come ha ricordato Alessandro Skerl  - direttore generale Honda Italia per il settore auto – nel corso della presentazione alla stampa organizzata a Lisbona, proprio nel nostro Paese e in Giappone ha ottenuto i suoi migliori risultati di vendita. Per questi due motivi la nuova HR-V era un'auto molto attesa dalla filiale italiana. 

 

La HR-V sarà nelle concessionarie dal prossimo ottobre. Due le motorizzazioni previste: il diesel 1.6 i-DTEC da 120 cv, già apprezzato sulla CR-V, e un inedito benzina 1.5 i-VTEC da 130 cv costruito per il mercato europeo. La HR-V sarà disponibile solo con la trazione anteriore e non anche nella variante 4x4, un modello già in vendita negli USA e con motore benzina 1.8 da 138 cv.

 

Prezzi base, orientativi, di 20mila euro per il modello a benzina e di 22mila per la motorizzazione diesel. La HR-V a benzina sarà disponibile anche con il variatore continuo CVT. Tre gli allestimenti: Comfort e poi Elegance e infine Executive, con sovrapprezzi di circa duemila euro. La HR-V viene costruita in Messico e adotta la stessa piattaforma B della Jazz. 

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La linea della HR-V è anche sportiveggiante. La piattaforma deriva da quella della Honda Jazz. E' lunga circa 4,30 metri

Dal vivo: com'è fuori

Rispetto alla nota CR-V, la HR-V non è soltanto più piccola (meno di 4 metri e trenta di lunghezza e interasse di 2.610 mm) ma diversa anche nella filosofia di progetto. Supera il concetto Suv, così sottolinea Honda, aggiungendo caratteristiche stilistiche da coupé e praticità da multispazio MPV. 

 

Non si tratta di uno slogan, perché è semplice notare come il design giochi con elementi che mixano principi Suv e coupé, tanto all'esterno come all'interno della vettura per offrire un nuovo concetto sportivo, mentre lo spazio interno e le possibilità di carico sono effettivamente pratici e molto versatili. Il tutto rispettando la regola della guida rialzata così tanto apprezzata in questa categoria. 


Esteticamente colpisce il contrasto fra il frontale importante e l'abitacolo filante, con due slanciate nervature che dai passaruota anteriori imprimono dinamismo alle fiancate per terminare nelle maniglie a scomparsa delle portiere posteriori. La cura aerodinamica è estesa fino al sottoscocca dove speciali pannelli migliorano l'andamento dei flussi e la silenziosità. Un aspetto importante ai fini dei consumi e delle prestazioni, considerato che la HR-V raggiunge velocità di tutto rispetto: 195 orari per la versione a benzina e 192 km/h per quella a gasolio. 


Le opzioni cromatiche vertono su tre colorazioni perlate (Morpho Blue, Crystal Black e White Orchid), sulla brillante tinta “Milano Red” e su quattro varianti metallizzate  che sono: Brilliant Sporty Blue, Alabaster Silver, Modern Steel e Ruse Black. 

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Il ponte di comando della HR-V, razionale ma piacevole. IL climatizzatore si comanda attraverso lo schermo touch

Dal vivo: com'è dentro

Come dicevamo, spazio interno e versatilità sono due punti forti della nuova Honda. La posizione di guida è rialzata di 100 mm rispetto a una classica berlina e questo migliora visibilità e accessibilità nell'abitacolo. La soluzione del serbatoio carburante alloggiato sotto i sedili di guida rende possibile lo sfruttamento del sistema “sedili magici” posteriori, che non solo li divide nel classico rapporto 60-40, ma permette di averli in tre differenti configurazioni. Ripiegandoli in avanti si ottiene un vano di carico perfettamente piatto lungo ben 1.845 mm; sollevandone la seduta in posizione verticale si può avere un'altezza utile di 1.240 mm; abbattendo all'indietro il sedile lato passeggero si può avere infine una lunghezza di carico fino a 2.445 mm. Il portellone ampio (1.180 mm) favorisce il carico del vano posteriore da 453 litri, che diventano oltre mille con i sedili posteriori abbattuti. 

 

Il disegno della plancia ha la tipica configurazione Suv. La strumentazione verte su tre quadranti rotondi: tachimetro al centro, contagiri a sinistra e display multifunzione a destra; la cornice del contagiri cambia colore, da bianco a verde, in abbinamento alla funzione Eco Assist. Il sistema di climatizzazione sfrutta uno schermo con comandi touch, mentre un interruttore aziona il freno di stazionamento, elettrico e a disinserimento automatico. L'avviamento è keyless. Offerto come optional nell'allestimento base, e di serie per gli altri due, è il sistema di infotainment Honda Connect (è lo stesso introdotto sull'ultima CR-V) che permette un accesso rapido ai tradizionali servizi internet, dalla ricerca ai social media, dal meteo alla musica. Il tutto si comanda tramite uno schermo lcd touch da 7 pollici, che serve anche al sistema di navigazione Garmin e fa da schermo alla videocamere posteriore nelle manovre. 

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Il bagagliaio posteriore misura 453 litri e oltre mille con i sedili posteriori abbattuti. Per caricare gli oggetti lunghi lo schienale del sedile passeggero anteriore si può ribaltare in avanti

 

Nell'ambito dei tre allestimenti disponibili è possibile scegliere tessuti e finiture in pelle, mentre la versione Executive dispone del tetto panoramico, apribile, lungo 846 mm e munito di parasole scorrevole.

 

Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, la HR-V si avvale di una tecnologia avanzata. La frenata attiva City Brake Active System aziona autonomamente i freni, al di sotto dei 32 km/h, in caso di pericolo di collisione grazie a un sistema di monitoraggio radar. Gli allestimenti medio e top adottano il pacchetto di sicurezza Adas gestito da videocamere e sensori radar. “Adas” che comprende l'allarme di collisione, il riconoscimento della segnaletica stradale (cartelli rotondi con limiti velocità e divieto di accesso) indicandoli nel cruscotto e lavorando di concerto con il sistema Isl (Limitatore intelligente di velocità). Ci sono inoltre il sistema di controllo dei cambi involontari di corsia e la gestione automatica degli abbaglianti. 

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Due le motorizzazioni disponibili al lancio previsto in ottobre: il Diesel 1.6 iDTEC 120 CV e il nuovo benzina 1.5 i-VTEC 130 CV. Non è prevista la trazione 4x4

I motori

Il motore turbo diesel 1.6 iDTEC, un sedici valvole common rail, è il 1.597 cc realizzato per l'Europa e già montato ad esempio sulla CR-V. Eroga 120 cv a 4.000 giri e la coppia massima di 300 Nm a 2.000 giri. Inedito è invece il nuovo quattro cilindri benzina di 1.498 cc, a iniezione diretta e 16 valvole, a fasatura e altezza variabile. La potenza massima del motore 1.5 i-VTEC è di 130 cv a 6.600 giri, con il picco di coppia pari a 155 Nm a 4.600 giri. 

 

Entrambe le motorizzazioni hanno cambio manuale a sei rapporti, la versione a benzina si può avere anche con il cambio CVT: la trasmissione con  variatore continuo di velocità Honda ha un software di gestione specifico per il mercato europeo e sono state ricavate sette marce fittizie (gestibili dal paddle al volante, stiamo appunto parlando di un variatore) per offrire la sensazione della cambiata automatica tradizionale. Interessanti i dispositivi di frenata EDDB (Early Downshift During Braking) e Fast Off. Il primo interviene scalando le marce quando si frena in prossimità di una curva o si è in discesa assicurando un utile freno motore. Il secondo riconosce la velocità con la quale si rilascia l'acceleratore, accorciando di conseguenza il rapporto. 

Come si guida

Lo spazio promesso da Honda lo si apprezza non appena ci si accomoda al posto guida, il tunnel alto non impaccia e sul volante, regolabile in altezza e profondità, ci sono tutti i comandi a distanza di pollice. Visuale alta e ampia, comodo portaoggetti centrale con scomparti modulari, climatizzatore e impianto audio adeguati. Chi siede dietro, specie se ci limita a due passeggeri, trova un'abitabilità elevata per la categoria, una bella distanza dai sedili anteriori e il pavimento perfettamente piatto. 

Chi siede dietro, specie se ci limita a due passeggeri, trova un'abitabilità elevata per la categoria, una bella distanza dai sedili anteriori e il pavimento perfettamente piatto

 

Il servosterzo elettrico adattativo è leggero in manovra e a bassa velocità enfatizzando l'impressione di agilità. Nonostante sia un po' rialzata e in un primo momento dia l'impressione di avere un assetto morbido, la HR-V sfoggia invece una bella tenuta in inserimento di curva e un comportamento decisamente neutro lasciando ottimi margini di sicurezza. 

 

Il comfort di marcia è molto buono, con pochi fruscii aerodinamici e sospensioni che assorbono bene i tratti sconnessi. A essere un poco più rigide sono invece le sospensioni posteriori – se ne accorgono soltanto i passeggeri – almeno con la versioni con ruote da 17 pollici che abbiamo provato (quella base e l'intermedia adottano i 16 pollici). E' davvero efficace l'impianto frenate che conta su dischi forati anteriori ed è dotato di Abs, ripartitore elettronico di frenata, controllo di stabilità e assistenza nelle partenza in salita. L'isolamento acustico è buono ma non eccellente, tanto che il rumore del motore a benzina si fa sentire oltre i 4.000 giri, mentre quello del diesel fa sentire la sua ruvidità agli alti regimi. 

 

Ma quanto spaccano i video Honda? Ecco la genesi della nuova HR-V.

Posted by AutoMoto.it on Martedì 7 luglio 2015


Parlando di motori vi diciamo che il primo contatto è stato con il benzina da 1,5 litri con cambio manuale. Un cambio a sei marce ben spaziato e con comando molto fluido e veloce. Il motore 1.5 è caratterizzato da una bella estensione di utilizzo, tanto che si può riprendere da meno di duemila giri in sesta marcia e allungare fino quasi a settemila giri con una bella spinta crescente. Se si vuole andare via spediti, o si è in salita, diventa però inevitabile tirare i rapporti cambiando oltre quota 4-5.000, perché i cavalli ci sono sì ma sono in alto, e la coppia ai medi non è il punto migliore di questo motore. 

 

Motore per il quale Honda dichiara una percorrenza media di 17,5 km/litro (che sale a ben 19,2 km/litro con il cambio CVT e le ruote da 16”). Nel ciclo extraurbano sono invece dichiarate percorrenze di oltre 20 km/l. Noi non siamo però andati oltre i 14 km/litro, arrivando a 16 ma con molta delicatezza sull'acceleratore. 

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Nella nostra prova abbiamo apprezzato maggiormente la motorizzazione diesel. La maggiore coppia la rende più adatta all'impiego tipico della HR-V

 

L'accelerazione da 0 a 100 orari vede la HR-V con motore diesel prevalere di soli due decimi di secondo nei confronti dell'allestimento con motore a benzina: 10” contro 10,2”. Tuttavia, nell'uso normale, la differenza di accelerazione ai bassi e di ripresa a tutti i regimi è nettamente a favore del motore 1.6 a gasolio. Avere a disposizione una coppia pressoché doppia a un regime di soli 2.000 giri, invece che a 4.600, fa com'è prevedibile una grande differenza in salita e nei percorsi molto guidati. Fra l'altro il consumo è mediamente inferiore di 1 o 2 litri ogni 100 km. Dove il 1.600  convince meno è nel brio agli alti, allungando con un po' di lentezza fin quasi i 5.000 giri. 

 

A favore del motore 1.5 c'è la possibilità di avere la grande comodità del cambio automatico CVT, e questa può essere la variabile a suo favore. Fra l'altro con consumi più bassi rispetto al trasmissione con cambio manuale, ma – va detto - anche con doti di accelerazione inferiori. 

In conclusione

La seconda generazione della HR-V si mostra con una linea non più spigolosa, con tanta praticità, versatilità e cura costruttiva. Due motorizzazioni, benzina e turbodiesel e un bel comportamento dinamico che ne fanno una crossover estremamente interessante. 

Pro

- Guida

- Spazio/Versatilità di carico

- Comfort

- Motore (1.6 i-DTEC)

 

Contro

- Doti ripresa (1.5 i-VTEC)

- Alcune finiture

- Sospensioni post.

- Cambio automatico non disponibile per la 1.6 iDTEC

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