Targa Florio 100. Non Solo Rally, Naturalmente

Targa Florio 100. Non Solo Rally, Naturalmente
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Targa Florio 100. Un’occasione ghiotta per farne anche un’antologia del “classico”. Auto, VIP, Case & Marche, Piloti e Strade. Tutto in una lussuosa nuvola di leggenda, perché il mito della “Cursa” non è secondo a nessuno
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
12 maggio 2016

La grande occasione gli Organizzatori l’hanno persa mandando in simultanea il Rally del CIR, quello delle Auto Storiche, vinto da una stupenda Stratos, gli Eventi Classic, il Classic Speed di regolarità, e il Ferrari Tribute. Certo, questo lo possiamo dire con il senno di poi, e ora che l’”esperimentone” è riuscito alla perfezione. O quasi, ma ne riparleremo. Il Targa Florio con un menù così importante e vario avrebbe potuto costituire il pretesto di un meraviglioso gioco di incastri, e non di sovrapposizioni, e così facendo gli appassionati avrebbero potuto vivere e godersi un evento stellare, degno lancio di una futuribile, leggendaria Targa Florio Week. Ma questo è il senno di poi. Invece, quindi, Targa Florio Rally e Auto Storiche da una parte, e gli Eventi “Classic” dall’altra, con solo pochi punti di sfioramento.

Noi eravamo impegnati con il Rally, entusiasmante apoteosi della leggenda vivente, e guidante, Paul “Ten” Andreucci e della sua Peugeot 208 T16, e solo di striscio abbiamo visto in azione le mitologiche auto classiche, quelle della Storia della Targa Florio, della sua secolare epoca e i personaggi, alcuni dei quali trasportati con la macchina del tempo dalla storia del passato al presente rievocativo.

Targa Florio è un incantesimo che come pochi altri eventi risveglia un mito di antica, incancellabile passione, e lo slancio di profondo rispetto per un secolo di cultura e di tradizione

Bellissima iniziativa, complessa, sicuramente costosa, stupendamente adattata al contesto ineguagliabile del Circuito delle Madonie in una efficacissima trasposizione contemporanea. Del resto i luoghi siciliani si prestano magnificamente, in generale, e in modo stupefacente quelli delle Madonie, di quella porzione di Sicilia tra Palermo e Cefalù che ha fatto da cornice e da tela all’Evento. Il perché è presto detto.

Sono luoghi dove le “tracce” della Targa Florio, e dello spesso contenuto culturale che sta alle radici della sua storia, sono ancora evidenti. Non solo nello stupefacente miraggio delle tribune di Floriopoli, il monumento alle Corse che ha resistito all’usura del tempo, dell’abbandono e dell’incuria per risorgere con un effetto, se possibile, ancor più efficace. Non solo nei paesaggi mirabolanti che fanno da sfondo alle curve delle strade che si arrampicano sulle Madonie. Non solo per la geografia delle vie di comunicazione, così adatte ad essere interpretate nel senso più agonistico del “circuito”. 

Le tribune e i box di Cerda recentemente restaurati
Le tribune e i box di Cerda recentemente restaurati

Ecco, le tribune di Cerda sono state “restaurate”, il termine si addice all’opera d’arte che rappresentano, ma il resto del “terreno” della Targa Florio di centodieci anni è rimasto ancora più “spesso” nella fatalistica consegna dei luoghi e delle strutture all’erosione lenta del tempo, che consuma ma non cancella. Le strade che cambiano, sterrate, poi lastricate, poi asfaltate, ma che non “tengono” al tempo e si modificano rimanendo costantemente insidiose. I Paesi che conservano l’immagine del passato nelle vecchie mura a vista, nelle botteghe che in altri luoghi non esistono più, persino la montagna e la sua vegetazione, sempre più antica e solenne.

Ma ciò che rende entusiasmante l’attualità della Targa Florio è la Gente siciliana, che è riuscita a conservare intatto il mito della Targa tramandandone per generazioni, senza pause, il suo ricordo e il suo mito. Oggi, centodieci anni di storia non sono un noioso scorrere del tempo, ma uno straordinario spessore culturale che la Gente sa rinnovare ad ogni edizione. 

L’evento, come tutti i “cento”, era carismatico, certo, ma questo non basta spiegare la presenza di tutti i “VIP”, in qualche modo legati al Motorismo o specialmente alla Targa Florio, che hanno aderito alle manifestazioni dei centodieci anni. Passi per Nino Vaccarella o Angelo Sticchi Damiani, leggende della storia di ieri ed eroi del rilancio di Oggi della Targa, ma per smuovere monumenti indaffaratissimi come John Elkann o Jean Todt non basta il richiamo a un atto di cortesia. Evidentemente, Targa Florio è un incantesimo che come pochi altri eventi risveglia un mito di antica, incancellabile passione, e lo slancio di profondo rispetto per un secolo di cultura e di tradizione. Forse come nessun altro evento al mondo, osiamo.

L’accostamento e il confronto con la Mille Miglia è stato usato e riutilizzato nelle sue forme più disparate. Per spiegare e per attirare l’attenzione, per illustrare e “lustrare”, e anche per cercare di fissare un punto di riferimento per i contenuti potenziali di un diverso rilancio della Targa Florio.

Ma non ce n’era bisogno. Targa Florio, Targa Florio Classic, nelle declinazioni Targa Florio Historic Rally e Historic Speed, Tribute Ferrari e, non dimentichiamolo, il Targa Florio Rally che è la chiave di sopravvivenza della “Targa” nel lungo ponte dal declino della corsa leggendaria alla sua moderna riproposizione, tutto insieme è un Evento Antico che oggi può vivere in un modo ancor più bello, più affascinante. In questo modo rilanciando la Corsa, “a Cursa”, e quello che ha rappresentato per lo Sport, per il Motorismo e per l’Auto, per la cultura e per la società siciliana, in un evento portentoso. C’è da sgobbare, ma è un “lavoro” che trasuda passione.

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