Fabrizio Longo ci parla delle novità Audi al Salone di Ginevra

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Emiliano Perucca Orfei
In occasione del Salone di Ginevra 2014 abbiamo avuto modo di parlare con Fabrizio Longo, Direttore di Audi Italia, delle novità di prodotto e tecniche introdotte dalla Casa dei Quattro Anelli, oltre che di sport
12 marzo 2014

 

In occasione dell'edizione 2014 del Salone dell'Automobile di Ginevra abbiamo avuto modo di parlare con Fabrizio Longo, Direttore di Audi Italia, delle novità di prodotto e tecniche della Casa dei Quattro Anelli, oltre che di sport.

Il 2013 si è chiuso molto bene. Il 2014 parte con modelli nuovi e molto interessanti
«Sì, con modelli nuovi o rivisitati col cuore: questo è il caso della TT, che per noi è una icona stilistica e che tra l'altro gode di una grande accettazione sul mercato italiano: dal '98 a oggi sono state vendute più di 24.000 unità, quindi un successo molto forte sul mercato italiano. Come sempre le cose che funzionano si toccano il meno possibile e dove serve; quindi chi vedrà la TT riconoscerà l'anima della vettura: un oggetto che stilisticamente ha marcato un'epoca dal punto di vista automobilistico. L'abbiamo attualizzata negli stilemi rendendola ancor più sportiva e grintosa. Grande lavoro è stato fatto sugli interni, che troviamo più abitabili e spaziosi mentre il bagagliaio è da più di 310 litri».

«Degna di nota la digitalizzazione interna, che è una delle frontiere prossime future e che si concretizza nel nostro virtual cockpit, dove tutte le informazioni – che molto spesso oggi sono ancora analogiche – sono tutte in dimensione digitale e pienamente fruibili per il guidatore, oltre che dotate di uno schema ancora abbastanza inconsueto anche per marchi progressisti come quelli del Gruppo Volkswagen».

«Dal punto di vista motoristico raggiungiamo lo stato dell'arte con i motori a benzina, con due propulsori da 2.0 litri da 230 e 310 CV. Per quanto riguarda i diesel troviamo il TDI da 184 CV, a cui seguirà poi una evoluzione per le unità alimentate a gasolio».

«La trazione quattro - ovviamente presente su domanda - ed il cambio S Tronic a sei rapporti, insieme alle caratteristiche sopra elencate, ci permettono di ottenere una equazione di stile, prodotto, tecnologia e funzionalità che credo richiamerà di nuovo quegli appassionati italiani che dal '98 ad oggi hanno consacrato questa icona stilistica Audi che è la TT».

Come sempre le cose che funzionano si toccano il meno possibile e dove serve; quindi chi vedrà la TT riconoscerà l'anima della vettura: un oggetto che stilisticamente ha marcato un'epoca dal punto di vista automobilistico


Winterkorn ha spiegato che il ciclo di vita dei modelli si accorcerà e che soprattutto ci saranno molte più versioni in grado di sfruttare la stessa base. Ci vuole spiegare un po' meglio questo concetto?
«Direi che quello che ha affermato Winterkorn sia stato affermato in termini di ineluttabilità. Se si vuole essere essere in linea - a prescindere dal brand che si rappresenta - con la velocità che non solo il mercato auto, ma che l'atteggiamento del consumatore sta imprimendo a quasi tutti i settori merciologici, allora anche l'auto (che ha una dimensione complessa perché è una dimensione commerciale e industriale) probabilmente si dovrà essere capaci di comprimere al massimo quei tempi che molto spesso sono di passaggio obbligati tra la Ricerca e Sviluppo, il primo schizzo di matita, l'individuazione degli stampi e l'industrializzazione. Questo presuppone una complicazione sana, dal punto di vista industriale, che probabilmente non può appartenere a tutti ma che è indubbiamente propria di un Gruppo come il nostro che è multi-brand e multi-tecnologico. Credo che questa sarà una tendenza ineluttabile per i prossimi anni».

Tecnologia, contenuti e design, ma anche tanta sportività. Si torna per l'ennesima volta a Le Mans con l'obiettivo di vincere. Questa volta anche contro i cugini della Porsche
«Quello di Porsche è un rientro che ci rende orgogliosi a livello di Gruppo, ma non preoccupati, quanto piuttosto consapevoli a livello di brand. Come campioni in carica abbiamo sempre il compito di andare a centro ring, e quindi anche quest'anno – forti di un Team rinnovato – cercheremo di riportare sugli allori quella che è stata per tre volte consecutive la nostra celebrazione, tra l'altro ottenuta con una tecnologia diesel-elettrica: un emblema particolarmente forte. Vincere la 24 Ore di Le Mans con un concetto tecnologico come quello della R18 è di per sé una medaglia sul petto».

Un concetto tecnologico che si riflette nell'Audi A3 e-tron...
«Diciamo che portiamo sulle strade di tutti i giorni, con l'ingresso ufficiale di Audi nel mondo plug-in hybrid, la nostra volontà di affermare questa tecnologia e di renderla quindi anche fruibile. Siamo molto convinti della bontà di questo progetto e siamo molto confidenti della scelta tecnologica intrapresa, che non è quella del puro elettrico ma quella della combinazione sinergica del motore endotermico e della propulsione elettrica. La A 3 e-tron è una vettura che vedremo nella seconda parte dell'anno in Italia, una vettura che in modalità elettrica farà 50 km (quindi il classico percorso casa-ufficio e ritorno) senza emissioni né consumi e che in modalità boost, cioè quella di massima potenza, permette di avere a disposizione 210 CV per 222 km/h e 960 km di autonomia. In un mercato che ha visto nell'elettrico qualcosa di strano questa tecnologia non toglie, ma aggiunge».

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