Audi Q7

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Tutte le prove "estreme" superate durante i collaudi
23 ottobre 2005

Hanno introdotto la trazione integrale nel mondo dell’auto e con questa tecnologia hanno dominato nel mondiale rally e nelle gare su pista, costruendosi un’esperienza che ha pochi uguali al mondo su questo fronte, eppure i tecnici Audi, quando si è trattato di realizzare la SUV Q7, hanno deciso di non prendere alla leggera l’impegno. Così, prima di arrivare nelle concessionarie, l’ultima nata della Casa con gli anelli ha affrontato alcuni dei percorsi più difficili esistenti al mondo.

“Con la Q7 abbiamo affrontato le condizioni di marcia più spaventose che un automobilista possa immaginare”, spiega metaforicamente Martin Brand, Responsabile della AUDI AG per la prova di durata. Franciscus van Meel, Responsabile tecnico del progetto di sviluppo della nuova SUV Audi, afferma con sicurezza: “Mai prima d’ora un veicolo è stato sottoposto a una prova che comprendesse uno spettro così ampio e variegato di funzioni e di condizioni di utilizzo.” I prototipi e gli esemplari di preserie della Q7 hanno “macinato” diversi milioni di chilometri di prove prima che il nuovo SUV tedesco fosse pronto per le concessionarie.

La vettura è stata messa alla prova nelle condizioni più disparate: nell’area di collaudo del Gruppo Volkswagen, al circolo polare artico a meno 35 gradi centigradi, nel caldo torrido dei deserti sabbiosi e pietrosi del Sud dell'Africa, sulle highway della Florida, sulle piste di polvere, pietrisco e ghiaia dell’Europa, dell’Asia, del Brasile e dell’America Centrale, nonché sul circuito del Nürburgring. Non solo: i percorsi di prova comprendevano anche strade di campagna deserte e piene di curve, autostrade oppure percorsi urbani in mezzo al traffico intenso delle zone ad alta concentrazione di popolazione e industrie. Per ben due anni le Q7 camuffate hanno viaggiato sulle strade pubbliche o negli angoli più remoti della Terra in condizioni dinamiche, climatiche e topografiche estreme.

 

Il responsabile della prova di durata racconta così i test svolti: “Sui terreni di prova da noi utilizzati erano presenti i peggiori tratti di strada che si possano trovare nell'uso reale del veicolo in tutto il mondo: buche nel manto stradale, acciottolato, gibbosità, ondulazioni del terreno, pietrisco, strade sterrate, ghiaia, attraversamento di terreni dissestati, rotaie, corsi d’acqua. Sono tutte condizioni altamente dinamiche, in cui è possibile mettere alla prova la trasmissione, la resistenza della carrozzeria alla torsione e alla flessione, nonché la robustezza e la sicurezza funzionale del telaio”, spiega Brand. Inoltre, la Q7 ha dimostrato anche le proprie qualità nel caso di traino di rimorchi. I numeri dimostrano la durezza di questa prova: 8.000 chilometri percorsi durante questo ciclo di collaudo corrispondono a 300.000 chilometri percorsi in condizioni reali di utilizzo quotidiano.

A
nche gli ingegneri responsabili dello sviluppo della protezione anticorrosione non hanno risparmiato nulla alla Q7. Nel centro anticorrosione della Audi i prototipi sono stati sottoposti alla cosiddetta prova INKA (acronimo di Ingolstädter Korrosions- und Alterungstest, prova di corrosione e di invecchiamento di Ingolstadt), nella quale si concentra in sei mesi un ciclo di vita del veicolo pari a dodici anni.

Su un apposito terreno da fuoristrada è stato invece messo alla prova il comportamento offroad della Q7, soprattutto lo spostamento massimo verticale dell’asse anteriore, nonché la capacità di viaggiare in condizioni di estrema pendenza o di attraversare corsi d’acqua.
E ancora, su un tratto di strada polveroso dell’Europa meridionale è stata controllata la tenuta stagna dell’abitacolo. Inoltre, il veicolo chiuso è stato lasciato per mesi sotto il sole cocente del deserto, a temperature elevatissime, per verificare la qualità dei materiali utilizzati per l’abitacolo.

Oltre alla tenuta nei confronti della polvere, è stata messa alla prova anche l'impermeabilità del veicolo in un’apposita camera di prova ad Ingolstadt. Qui i progettisti possono riversare sul veicolo una quantità d’acqua corrispondente alla pioggerellina di campagna o alle piogge monsoniche tropicali. Inoltre è possibile inclinare il veicolo fino a 30 gradi per vedere se vi sono infiltrazioni d’acqua nell’abitacolo.
E ancora, su una collina è stata provata la marcia in salita con e senza rimorchio, fino al 35 per cento di pendenza, e sulla ferrovia metropolitana si è effettuata la prova ad alta velocità per la trasmissione.

A proposito di alta velocità, la Q7 ha dato buoni risultati anche sul circuito più difficile del mondo: il Nürburgring. Qui gli ingegneri responsabili della dinamica di guida dell’Audi, i meccanici e i rappresentanti dei fornitori hanno spinto la nuova SUV al limite per 13-14 settimane l'anno. Il circuito, lungo 20,8 chilometri e con 33 curve a sinistra e 40 a destra, è il luogo ideale per mettere alla prova il comportamento del veicolo sia durante la marcia (telaio, sterzo, cerchi, pneumatici, ammortizzatori, sospensioni ed elementi di supporto) sia in fase di frenata, nonché per ottimizzare le sue caratteristiche di comfort in situazioni estreme ed adeguarle al carattere sportivo della Q7. I veicoli di prova hanno percorso circa 250 giri o 5.000 chilometri su questo leggendario circuito, capace di mettere a dura prova gli organi meccanici ed evidenziare pregi e difetti del comportamento dinamico di qualsiasi vettura.

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