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La scena si ripeteva da mesi: automobilisti, spesso turisti appena atterrati all’aeroporto di Catania e sprovvisti di Telepass, si avvicinavano al casello autostradale di San Gregorio per ritirare il biglietto. Ma ad attenderli trovavano due donne appiedate, che con insistenza offrivano “aiuto” nel prendere il tagliando, pretendendo in cambio denaro – da 2 a 5 euro – come fosse un pedaggio parallelo. Una vera e propria forma di estorsione molesta, camuffata da accattonaggio.
Adesso, dopo ben 77 sanzioni e numerose segnalazioni arrivate alla Polizia attraverso il numero di emergenza, è arrivato il provvedimento: per le due donne, entrambe di origine romena, è scattato il DACUR – il Divieto di Accesso alle Aree Urbane, noto anche come Daspo Urbano – firmato dal Questore di Catania.
Le due donne erano diventate un volto noto – e temuto – tra i pendolari e i visitatori diretti verso la A18. Intercettavano automobilisti ignari, spesso stranieri, simulando un’assistenza per l’emissione del biglietto al casello e poi chiedendo denaro in modo molesto, insistente, talvolta aggressivo. E se qualcuno si rifiutava? Non mancavano le pressioni verbali.
A intervenire sono stati più volte gli agenti della Polizia Stradale del Compartimento “Sicilia Orientale”, che hanno colto le due donne in flagranza di infrazione. Non solo si tratta di una violazione del Codice della Strada – è infatti vietato stazionare a piedi in area autostradale – ma tale condotta ha creato un serio pericolo per la circolazione, anche a causa dei rallentamenti e del disorientamento degli automobilisti.
Nonostante le continue denunce e multe, le due si erano dimostrate veloci a sparire e altrettanto rapide a tornare sul posto. La misura amministrativa, evidentemente, non bastava più. Per questo la Divisione Polizia Anticrimine della Questura ha avviato una procedura formale che si è conclusa con l’emissione del DACUR: un provvedimento che impedisce alle due donne di frequentare la zona del casello e ne limita concretamente la libertà di movimento, pena conseguenze penali.
Infine, il messaggio della Polizia è chiaro: non assecondare chi chiede denaro in modo indebito. Se qualcuno si avvicina al casello per “aiutare” in cambio di soldi, non pagate. È una truffa. E soprattutto, chiamate immediatamente il 112 o il 113. Le segnalazioni dei cittadini sono state decisive per arrivare a questo risultato.