Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La Formula 1 è un laboratorio tecnologico a cielo aperto. Ma per i suoi protagonisti, il legame con le auto va ben oltre i confini della pista. I piloti, una volta tolto il casco, continuano a vivere la passione per la velocità attraverso le supercar che guidano (o collezionano) nella vita privata. Alcuni si circondano di pezzi unici, altri partecipano attivamente allo sviluppo di modelli stradali estremi. Dalle Pagani personalizzate alle Ferrari più rare, ecco un viaggio nei garage dei campioni del Circus.
La collezione di Lewis Hamilton è un mix perfetto di estetica, performance e valore. Il sette volte campione del mondo possedeva una Pagani Zonda 760 LH, costruita su misura con cambio manuale, carrozzeria in fibra di carbonio e livrea viola. Valore attuale? Oltre 10 milioni di euro. Più volte l'ha definita “terribile da guidare”, tanto che ha alla fine ha deciso di metterala in vendita nel 2021.
Nel suo garage non mancano due Shelby Cobra 427 (una del 1966), una Ferrari LaFerrari V12 ibrida da 963 CV e una McLaren P1. Più recentemente, ha ricevuto la sua Mercedes-AMG One, una hypercar da 1.063 CV spinta dalla stessa power unit ibrida V6 1.6 turbo delle F1 Mercedes, abbinata a quattro motori elettrici. È una delle auto stradali più estreme mai realizzate: 0-200 km/h in meno di 7 secondi e velocità massima oltre i 350 km/h.
Presto al suo parco auto si aggiungerà anche un nuovo gioiellino: la Ferrari F80, che ha provato di recente sul tracciato di Fiorano con Charles Leclerc. Parliamo di un’hypercar da 3,6 milioni di euro che lo ha sbalordito a tal punto da definirla “la Ferrari più veloce che abbia mai guidato”. Si è così prenotato per uno dei 799 esemplari che verranno prodotti. Tra i fortunati acquirenti, anche il compagno di squadra.
Charles Leclerc, cresciuto nella Ferrari Driver Academy, è rimasto fedele al Cavallino anche fuori dalla pista. Guida una 488 Pista Spider, cabriolet da 720 CV con V8 biturbo 3.9 litri. Personalizzata in "stile Leclerc", richiama il suo numero gara. Accelerazione: 0-100 km/h in 2,85 secondi. Stessa firma cromatica per la Daytona SP3, ispirata alle vetture da corsa anni '60, serie limitata "Icona", V12 aspirato da 6.5 litri e 840 CV: da 0 a 100 km/h in 2,85 secondi, prezzo di listino circa 2 milioni di euro.
A questa ha aggiunto una SF90 XX Stradale, evoluzione ancora più estrema della SF90: 1.030 CV, 0-100 in soli 2,3 secondi, prezzo base circa 770.000 euro. Nel suo garage anche una 812 Competizione Aperta (830 CV, V12 aspirato, 0-100 in 2,85 s), una 812 Superfast (800 CV), e la Ferrari Purosangue, il primo SUV della casa. Non manca la Roma, coupé elegante con motore V8 biturbo da 620 CV.
Tra le sue auto extra-Ferrari spiccano una Bugatti Chiron, una Fiat 500 d’epoca, una Jaguar, una McLaren, una Rolls-Royce Wraith e una Land Rover Discovery. Da segnalare anche la Ferrari 275 GTB Serie I del 1965, color verde scuro, prestata simbolicamente al fratello Lorenzo Tolotta per il suo matrimonio civile.
Nonostante abbia conseguito la patente da poco (nello stato di San Marino), Andrea Kimi Antonelli guida già una Mercedes-AMG GT 63 S E Performance. Si tratta di una delle berline-coupé più potenti e sofisticate di Affalterbach: ibrida plug-in da 843 CV e 1.470 Nm, V8 biturbo 4.0 litri abbinato a un motore elettrico posteriore. Le prestazioni sono da vera hypercar: 0-100 km/h in 2,9 secondi, 316 km/h di velocità massima, trazione integrale AMG 4MATIC+ e assetto attivo. Per un diciottenne, non è esattamente un'auto da neopatentato, ma grazie alle regole di San Marino, dove ha conseguito la patente, può guidarla comunque, nonostante una problematica.
Lando Norris, classe 1999, è uno dei volti più freschi del paddock, ma nel suo garage c’è già molto, soprattutto di storico. Il suo modello di punta è una McLaren 765LT, versione alleggerita ed estrema della 720S, con 765 CV, V8 biturbo da 4.0 litri, 0-100 in 2,8 secondi e punta massima di 330 km/h.
Il modello è completamente personalizzato: vernice viola metallizzata, interni in Alcantara con cuciture arancioni, logo “LN4” ricamato nei poggiatesta e pacchetto Track. In passato ha posseduto anche una McLaren 720S Spider e mostrato interesse per la McLaren Elva, barchetta senza parabrezza da oltre 800 CV. Non manca anche una Ferrari, per la precisione la F40 che ha dovuto anche portare di recente dal meccanico.
Max Verstappen non ama ostentare, ma il suo gusto è ben chiaro. Possiede una Porsche 911 GT3 RS (992), motore 4.0 aspirato da 525 CV, cambio PDK a 7 rapporti e pacchetto Weissach. Un’auto che si avvicina moltissimo a una GT3 da pista omologata per la strada.
Ma il vero gioiellino del parco auto del quattro volte campione del mondo è una delle hypercar più ambiziose e tecnologicamente avanzate mai prodotte: la Aston Martin Valkyrie. Anche Fernando Alonso è rimasto stregato dal frutto del lavoro congiunto tra Adrian Newey e il marchio britannico. La Valkyrie è equipaggiata con un V12 aspirato Cosworth da 6.5 litri abbinato a un sistema ibrido Rimac per un totale di oltre 1.160 CV. Il telaio in fibra di carbonio, l’aerodinamica attiva e l’ergonomia da monoposto F1 la rendono un’auto da Le Mans – dove quest’anno ha debuttato, prontamente modificata, in classe Hypercar - ma targata.
Accanto a lei, nel garage dell’asturiano, trova spazio la nuova Aston Martin Valiant, una sportiva estrema in tiratura limitata a 38 esemplari, pensata e sviluppata proprio con il contributo diretto di Alonso. Si tratta di una reinterpretazione radicale della Valour, con motore V12 biturbo 5.2 da 745 CV, cambio manuale a sei marce e un’estetica ispirata al mondo delle corse anni '70. La Valiant utilizza una carrozzeria in carbonio alleggerita e sospensioni racing Multimatic, ed è pensata per essere guidata al limite sia su strada che in pista.
La storia delle supercar è segnata da numerose collaborazioni con i piloti di Formula 1, che in più di un’occasione sono andati ben oltre i semplici test su pista, diventando parte attiva nella progettazione e nella messa a punto di modelli iconici.
Ayrton Senna fu determinante nello sviluppo della Honda NSX, la prima vera supercar giapponese. Chiamato da Honda per dare un parere tecnico sul prototipo, Senna effettuò sessioni di test a Suzuka sotto la pioggia, chiedendo una revisione completa della rigidità del telaio in alluminio, che a suo dire era troppo morbido per una guida sportiva. Il risultato? Un comportamento dinamico che ha fatto scuola per anni e un’auto che ancora oggi è considerata una delle migliori “driver’s car” di sempre.
This is Ayrton Senna's personal Honda NSX - and now you can own it, for a cool £500,000 / $620,000 … ❤️https://t.co/Co5XWBuYOu#HondaNSX #AcuraNSX #AyrtonSenna #SennaSempre pic.twitter.com/UdPvvDV0wc
— Japanese Classics 🇯🇵 (@JapaneseIcons) April 23, 2024
Anche Michael Schumacher partecipò attivamente allo sviluppo della Ferrari Enzo nei primi anni Duemila. Il tedesco testò il prototipo sulla pista di Fiorano, lavorando su posizione di guida, taratura del controllo di trazione e comportamento in frenata. Alcune delle sue indicazioni furono implementate nei sistemi elettronici e nella mappatura dell’acceleratore.
Più di recente, Lewis Hamilton ha avuto un ruolo chiave nella nascita della Mercedes-AMG One, oltre alla Mercedes AMG PureSpeed presentata lo scorso anno in occasione del Gran Premio di Monaco. Non si è limitato a firmare il progetto come ambasciatore: ha preso parte a più fasi dello sviluppo, fornendo feedback sull’erogazione del motore ibrido, il comportamento dinamico e il setup del volante multifunzione. La AMG One è, a tutti gli effetti, una Formula 1 adattata alla strada – e il tocco del campione si sente. Questo gioiellino è stato di recente aggiunto anche al parco auto di George Russell.