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Un SUV elettrico cinese, protagonista di un evento promozionale organizzato nel cuore della provincia di Hunan, ha tentato di risalire la celebre scalinata di Tianmen, la stessa che negli anni ha fatto da palcoscenico alle sfide più audaci del motorsport e alle campagne pubblicitarie più scenografiche.
La casa automobilistica cinese aveva immaginato l’ascesa come una prova simbolica di forza e innovazione: un modo per dimostrare al mondo che il proprio SUV, un modello pensato per unire fuoristrada e mobilità elettrificata, potesse affrontare una delle scalinate più ripide e iconiche della Cina. In pratica, un biglietto da visita destinato ai social e alle TV internazionali. Le cose, però, hanno preso una piega inattesa.
Pochi metri dopo l’inizio della salita, il SUV ha iniziato a perdere aderenza. Nel giro di un istante, ciò che era stato promosso come un crescendo di potenza si è trasformato in una lunga e incontrollabile retromarcia: la vettura è scivolata verso il basso, danneggiando le barriere laterali e costringendo gli organizzatori a interrompere immediatamente la dimostrazione. Nessuna persona è rimasta ferita, ma il video del fallimento ha iniziato a circolare a ritmo record sui social asiatici.
L’incidente ha costretto il costruttore a diffondere un comunicato di scuse, parlando di un “errore di valutazione tecnica”. Tuttavia, per molti osservatori del settore l’accaduto evidenzia un problema ben più ampio: la crescente tendenza a trasformare ogni lancio di prodotto in un esercizio di spettacolarizzazione, spingendo le auto — e le narrazioni — oltre i propri limiti.