Micromobilità elettrica e condivisa: Seat si specializza pensando alle città del futuro

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Al Mobile World Congress di Barcellona, il presidente De Meo spiega il futuro della Casa spagnola sul fronte urbano, elettrico e non condiviso con il gruppo VW (per ora anticipato)
27 febbraio 2019

Il Mobile World Congress di Barcellona è una tappa obbligata ormai anche per le auto. Almeno quelle più evolute tecnologicamente, elettrificate e condivise, iper-sicure per quanto connesse a tutto ci che le circonda. Ma queste teorie e questi modelli futuristi, chi li ha davvero pronti?

Seat per tradizione la fa un po’ da padrone, all’MWC 2019, essendo in casa. Quest'anno il veicolo a quattro ruote portato dentro i padiglioni è però uno solo: si chiama Minimò e ne leggete a parte la presentazione, su Automoto.it. Uno e piccolo, dal volume che è metà rispetto a una city-car ordinaria. Eppure il concept Seat Minimò rende molto bene l'idea di quello che all'interno del grande gruppo tedesco, potrà essere il ruolo degli spagnoli.

Almeno per quanto riguarda l'elettrificazione nei contesti urbani. Già si parla di micromobilità, quella che agisce in un raggio fino a 10 km circa. Il presidente Luca De Meo, intervistato, elenca una serie di interessanti servizi fruibili con la rete 5G che rientrano in piccole vetture, grazie alla potenza del software, che non è quella rombante dei vecchi motori endotermici. “Nei nostri nuovi gruppi di lavoro, il rapporto tra ingegneri che lavorano al software o alla tecnologia connessa, rispetto a quelli dediti alla classica meccanica, è di dieci a uno”.

Automobili molto più sicure, lo sappiamo, ma qui non si parla di classiche vetture da comprare e possedere a lungo, piuttosto di auto che usano molti utenti, diversi. È lo sharing, che a Barcellona viene gestito anche da Seat. Le auto per questi utenti saranno necessariamente connesse e condivise, Seat pensa prima degli altri marchi nel gruppo VW a proporre soluzioni appetibili per società e clienti di questo settore destinato a crescere, almeno nelle grandi capitali.

“Minimò è un modello specialistico, tutto di Seat” spiega De Meo. Da quando inserita nel gruppo VW Seat non aveva mai “messo insieme” un suo veicolo che non usasse, con tempi e modi vari, piattaforme nate prima o anche per i marchi tedeschi; idem per i motori. Attenzione però, Seat non dimentica certo le sue armi nei classici segmenti, da qui al 2020 avremo in strada non solo Tarraco Plug-In ma anche la prima Seat su piattaforma MEB.

Il fatto che il Minimò, qualora messo in produzione, sia un quadriciclo pesante, per le nostre regole, è un fattore limitante? “Bisognerebbe rivedere la norma che impone dei pesi minimi - ricorda De Meo - per poter abbassare i costi e non avere delle macchine esasperate nei materiali ma comunque leggere. Noi cerchiamo di predisporre anche gli spazi, per farci stare tutto quanto servirà, con nuovi sensori per la guida autonoma”.

Al proposito, Seat si è appena accordata con il colosso IBM per usare l’Intelligenza Artificiale nelle proprie vetture. Una interfaccia con cui le persone a bordo si relazionano all’auto nel suo insieme, ma soprattutto al mondo esterno. Una serie di suggerimenti e supporti che accumulano dati, specifici del conducente o di altri utenti a bordo, nei cloud IBM.

Tra i suggerimenti che il Mobility Advisor Seat potrà dare, anche quello di scendere dall’auto e procedere con un eKick Scooter. Il piccolo mezzo dotato di manubrio e propulsione elettrica, è in grado di percorrere quasi 50 Km sfruttando l’assistenza della batteria, viaggiando anche a 25 Km/h.

Da Martorell vedremo quindi sempre maggiori novità, andare per strada, piene di flussi dati più che di flussi benzina,o gasolio, gradualmente assenti in certi modelli futuristi urbani. “Le grandi città saranno sempre più popolate, di persone e meno di grandi automobili - ricorda De Meo - Sstiamo investendo per essere apripista su questi fronti internamente al gruppo e assumeremo molte persone che qui in Spagna lavoreranno in collaborazione anche con la Germania". Pensando ai servizi, possibili con rete 5G di Telefonica, non certo alla meccanica delle vetture.

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