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Alla vigilia della nuova era delle sportive elettriche, il brand di lusso del gruppo Toyota ha presentato la Lexus LFA Concept, un prototipo che anticipa una super-GT a batteria sviluppata con la stessa filosofia ingegneristica della nuova Toyota GR GT e della GR GT3 da competizione.
Non una semplice esercitazione di stile, ma il primo tassello di un programma molto più ampio, nato dalla visione del presidente di Toyota Motor Corporation, Akio Toyoda, alias Master Driver Morizo: preservare il know-how automobilistico e trasferirlo alle prossime generazioni. Un principio che in Toyota ha un nome preciso: Shikinen Sengu, rituale shintoista che rappresenta continuità e tramandamento. E la nuova LFA Concept è, appunto, un ponte tra passato e futuro.
La LFA Concept è parte di un progetto condiviso con le ultime creazioni del reparto Gazoo Racing, con cui condivide impostazione tecnica e filosofia: baricentro basso, peso ridotto, massima rigidità e aerodinamica come priorità assoluta.
La base è un telaio completamente in alluminio, lo stesso schema strutturale della GR GT, pensato per offrire un compromesso ideale tra leggerezza e resistenza. Sopra questa architettura, Lexus ha costruito una sportiva elettrica che sfrutta al massimo la libertà del powertrain BEV: niente vincoli di un V8 o di un tunnel centrale, più libertà nei volumi, più possibilità di ottimizzare la posizione del guidatore.
Il risultato è un’auto dalle proporzioni classiche da coupé ma con un’impronta estremamente moderna: 4.690 mm di lunghezza, 2.040 mm di larghezza, 1.195 mm d’altezza, passo di 2.725 mm. Le dimensioni sono vicine a quelle di una Aston Martin DB12 o una Bentley Continental GT, ma la silhouette è molto più bassa: un segnale chiaro che le batterie non sono collocate nel pavimento, a differenza della maggior parte dei BEV.
In un settore dove le sportive elettriche spesso sembrano più esercizi di tecnologia che auto da guidare, Lexus vuole invertire la tendenza. Il concetto chiave è “Discover Immersion”, ovvero un’esperienza di guida immersiva e coinvolgente.
Questo approccio si traduce in una posizione di guida estremamente avvolgente (derivata direttamente dai progetti GR GT e GT3), un interno minimalista (ogni controllo è posizionato per ridurre al minimo le distrazioni), un volante sportivo quasi “da corsa” (che richiama il yoke già visto sulla Lexus RZ e suggerisce l’adozione del sistema steer-by-wire) e un design che trasforma funzione ed estetica in un’estensione dell’intenzione del guidatore.
L’obiettivo? Superare la distanza percepita che molti automobilisti provano con le elettriche, creando un rapporto più diretto, quasi “analogico”, pur in un’auto totalmente digitale.
Esternamente la LFA Concept riprende la bellezza scultorea della sua antenata a motore V10, aggiornandola con linee più fluide e superfici pulite. La scelta dell’alluminio come materiale strutturale, e non della fibra di carbonio come sull’originale LFA, risponde all’esigenza di bilanciare peso, rigidezza e costi in un progetto che punta alla produzione.
L'interno è stato progettato attorno al concetto di posizione di guida ideale, con un cockpit molto stretto e orientato verso il pilota. L’interfaccia è essenziale, priva di sovrastrutture, e gli elementi funzionali sono disposti per ridurre distrazioni e aumentare l’intuizione. Il minimalismo, qui, non è un effetto estetico ma un mezzo: creare un ambiente che favorisca concentrazione e coinvolgimento.
Lexus sottolinea che la sigla LFA “non è legata ai motori a combustione interna”, ma è un nome che identifica un veicolo destinato a custodire e tramandare le tecnologie più importanti per il futuro del marchio. E il futuro, per Toyota, passa dalle batterie allo stato solido.
Il gruppo ha dichiarato più volte di essere “in orario” per introdurre questa tecnologia nel 2027-2028, con densità energetica e potenze molto superiori a quelle attuali. Ed è altamente probabile che proprio la LFA sarà il primo modello ad adottarle, come confermano le fonti aziendali. Infatti, secondo Toyota, una batteria allo stato solido può garantire una doppia potenza rispetto alle batterie attuali, autonomia triplicata e ingombri sensibilmente ridotti.
Non ci sono ancora dati su potenza o prestazioni, né una data di lancio ufficiale. Ma la direzione è chiara: Lexus vuole creare una supercar elettrica capace di ridefinire il piacere di guida, proprio come fece la LFA originale con il suo V10.