Nikola: lascia il fondatore Trevor Milton

Nikola: lascia il fondatore Trevor Milton
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Daniele Pizzo
Accuse di frode da parte di un investitore istituzionale, lascia il presidente esecutivo. Che contrattacca: «Manipolazione di mercato»
21 settembre 2020

Bufera su Nikola, la startup dell'Arizona attiva nel campo dei veicoli pesanti ed auto elettriche: si è dimesso dalla carica di presidente il fondatore Trevor Milton in risposta alle accuse di frode da parte di un fondo di investimento dalle quali hanno preso il via indagini da parte della SEC e del Dipartimento di Giustizia USA.

A mettere alla gogna con un report l'azienda americana è Hindenburg Research, secondo cui la società di cui CNH Industrial è socia al 7,1% avrebbe ingannato investitori e Case automobilistiche con false notizie al fine di gonfiarne il valore di mercato e indurre altri costruttori a varare programmi di sviluppo e commerciali comuni.

Insieme a CNH Industrial, società che negli anni passati che è stata separata dalla galassia Fiat, a fare le spese delle false comunicazioni ci sarebbe anche General Motors.

Per Hindenburg Research, che sostiene di basare le sue accuse su testimonianze dirette, comprese conversazioni telefoniche registrate, messaggi testuali, email private e fotografie riservate, Milton avrebbe mentito sulla sua carriera e sulle tecnologie proprietarie che vantava, come batterie e celle di combustibile destinate ai futuri camion da realizzare in collaborazione con Iveco.

«Quello che abbiamo scoperto è che, per oltre un decennio, invece di sviluppare le proprie capacità, Trevor ha stabilito un'innegabile esperienza nel prendere dagli altri e rivendicare la tecnologia come sua. Ha utilizzato silenziosamente prodotti standard di terze parti, sostenendo a gran voce di avere una vasta tecnologia proprietaria. Trevor avrebbe quindi sfruttato ciò che aveva e ripetutamente fuorviato clienti, partner e investitori al fine di costruire la sua credibilità e portare il suo concetto al livello successivo. Questo modello di comportamento continua ancora oggi, ora con miliardi di dollari in bilico e con Nikola legato ad alcune delle più grandi case automobilistiche del mondo», si legge in un passaggio del corposo report datato 10 settembre.

«Nikola è davvero nel mio sangue e lo sarà sempre, l'attenzione dovrebbe essere concentrata sull'azienda e sulla sua missione, non su di me. Così ho preso la difficile decisione di offrirmi volontario per farmi da parte come Presidente Esecutivo», ha detto Milton.

Nei giorni scorsi Nikola ha negato tutto, accusando a sua volta Hindenburg Research: «Nikola ritiene che il rapporto Hindenburg e il tempismo opportunistico della sua pubblicazione subito dopo l'annuncio della partnership di Nikola con General Motors Co. e la conseguente reazione positiva del prezzo delle azioni, siano stati voluti per fornire una falsa impressione agli investitori e per manipolare negativamente il mercato al fine di avvantaggiare finanziariamente i venditori allo scoperto, inclusa la stessa Hindenburg. Nikola ha contattato e informato la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti in merito alle preoccupazioni di Nikola relative al rapporto Hindenburg. Nikola intende cooperare pienamente con la SEC per quanto riguarda la sua indagine su queste questioni», aveva risposto alla pubblicazione la Casa di Phoenix.

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