Altro che Max Verstappen: è George Russell il miglior pilota della stagione 2025 di F1

Altro che Max Verstappen: è George Russell il miglior pilota della stagione 2025 di F1
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Clamorosamente ancora senza contratto per il prossimo anno, George Russell è stato finora il pilota più efficace dello schieramento della F1 nel 2025
14 ottobre 2025

Com’è possibile che George Russell non abbia ancora rinnovato con la Mercedes? Il 2026, con la rivoluzione tecnica che cambierà il volto della Formula 1, è ormai alle porte, ma l’accordo tra l’inglese e la Stella a tre punte non è stato raggiunto. E il paradosso è che tutto questo sta accadendo nella miglior stagione mai disputata da Russell in carriera nella massima serie del motorsport. La McLaren si sarà anche presa la scena con la sua efficacissima MLC39, ma sul fronte dei piloti a distinguersi è stato proprio Russell.

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Russell è il miglior pilota della stagione 2025 di Formula 1, sia per costanza di rendimento che per efficacia. Persino Max Verstappen, il re del Circus di oggi, deve abdicare di fronte a lui. Non per il dato statistico in sé – Verstappen ha vinto quattro GP, Russell due – quanto per le prestazioni rapportate al pacchetto a disposizione. Il campione del mondo in carica è stato quasi sempre in grado di massimizzare il risultato con la capricciosa RB21, ma il weekend nero di Barcellona resta una macchia pesante sul suo campionato. E il destino ha voluto che quel fallo di reazione da cartellino rosso da parte di Max arrivasse proprio nei confronti di Russell, pilota con cui Verstappen da anni intrattiene una rivalità sanguigna.

Così come Verstappen, anche Russell è una figura polarizzante. Estremamente garbato, di quella gentilezza distaccata quasi aristocratica, spesso si lascia andare a un’ironia fastidiosamente British che lo rende parecchio altezzoso. “Abbiamo fatto arrivare apposta le nuvole”, aveva risposto a un collega che gli chiedeva delucidazioni sul miglioramento delle performance della Mercedes W16 in corsa a Silverstone. È proprio la sua personalità divisiva a renderlo interessante quando si toglie il casco. Ma quello che conta sono le prestazioni in pista.

Russell sin dall’inizio della sua carriera in Formula 1 si è distinto per la sua velocità sul giro secco. Il suo senso per la qualifica è qualcosa di innato, che non si può costruire con l’esperienza. E gli è molto utile ancora oggi. Le vittorie a Montréal e a Singapore sono arrivate capitalizzando su delle pole position splendide. Ma nel tempo Russell è anche riuscito a dare profondità al suo talento, migliorando notevolmente la lettura delle gare. L’unica eccezione in una stagione in cui ha mostrato grande equilibrio è stato l’errore di valutazione commesso a Silverstone quando ha deciso di montare le slick a inizio corsa.

È una sbavatura che non nega la grande crescita mostrata negli ultimi anni. Spesso in passato Russell mostrava una certa foga in gara, non solo nel corpo a corpo con l’avversario, ma anche nella gestione degli pneumatici. Chiedeva troppo alle gomme, come se potesse permettersi di inanellare una serie di giri da qualifica senza prostrarle. Oggi non è più così. George ha l’esperienza necessaria per capire come dosare le forze e preservare le gomme per il momento in cui potrebbero servirgli per allungare sull’avversario o passarlo.

Ma la vera misura della crescita di Russell è un’altra. Quando la Mercedes W16 era una belva capricciosa per via della sospensione posteriore introdotta a Imola, George era in grado di compensare le limitazioni della macchina, facendo sembrare la monoposto molto meno complicata da guidare di quanto non lo fosse. Per questo motivo la forbice prestazionale nei confronti dell’inesperto Andrea Kimi Antonelli era aumentata parecchio. L’esperienza di Russell gli ha dato la sensibilità necessaria per adattare il suo stile di guida alle risposte scomposte di una vettura instabile. Sono qualità, queste, che non sono passate inosservate anche alla dirigenza della Mercedes, che non ha intenzione di farlo scappare. E allora perché il rinnovo non arriva?

Il motivo è molto semplice: ora è Russell ad avere il coltello dalla parte del manico. Tramontata la suggestione Verstappen, George è l’opzione sicura e affidabile per il futuro della scuderia. Ma con la rivoluzione tecnica 2026 alle porte, bisogna lasciarsi aperte anche altre strade. Al netto del nodo economico, l’accordo in dirittura d’arrivo potrebbe vedere un contratto 1+1 con clausola rescissoria esercitabile da Russell nel caso in cui volesse unirsi a un’altra scuderia in ottica 2027. E non c'è miglior biglietto da visita della stagione in corso per un pilota sottovalutato da molti.

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