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Dal primo podio in carriera in monoposto alla vittoria in Formula 2 nel 2024, Oliver Bearman ha un legame speciale con il Red Bull Ring. E oggi, da titolare Haas in Formula 1, il britannico si prepara a tornare sulla pista di Spielberg per il Gran Premio d’Austria 2025, con fiducia e consapevolezza. “Abbiamo una macchina più efficiente, anche se non brillante in rettilineo come in passato. Ma possiamo dire la nostra nelle curve veloci”.
Bearman arriva all’appuntamento austriaco, l’undicesimo della stagione, con una consapevolezza nuova: “Il vero scoglio, per me, non è stato tanto adattarmi alla F1, ma gestire i weekend in cui fai tutto bene e il risultato comunque non arriva. Come a Montréal: ho guidato bene, ero soddisfatto, ma il risultato non ha rispecchiato la prestazione. È difficile da accettare, ma fa parte del percorso. Devo imparare a non farmi condizionare e ad andare avanti con lucidità”. Un rookie maturo, che non si lascia abbattere, ma anzi trova motivazioni nuove: “Anche quando non porto a casa punti, se so di aver tirato fuori tutto da me stesso e dalla macchina, torno a casa con buone sensazioni. Questo è il più grande miglioramento rispetto allo scorso anno in Formula 2”.
C'è poi il fascino del Red Bull Ring, che per Bearman rappresenta un luogo simbolico: “Ho vinto qui in F2, ma anche ottenuto il mio primo podio in carriera. È una pista che conosco bene e che mi piace. Spero di sfruttare questa familiarità per fare un bel weekend, anche se non credo che saremo in grado di vincere come l’anno scorso”. E non manca il riferimento al simulatore, dove si è recato appena rientrato a casa: “Non vedo il sole da un po’ – scherza – ma è un grande aiuto. Mi alleno anche con mio fratello, ci sfidiamo sul giro singolo. Quando sarà di nuovo in Inghilterra, lo useremo per prepararci insieme: lui per la F4, io per la F1”.
Parlando di regolamenti, Bearman non nasconde qualche perplessità sul nuovo approccio della FIA: “Nelle lotte ruota a ruota a volte ti ritrovi a pensare a cosa dice il punto 3 delle linee guida. E questo può togliere naturalezza alle manovre. Capisco il tentativo di dare coerenza, ma nel mezzo dell’azione non hai tempo di ricordare ogni dettaglio del regolamento. Serve un equilibrio”.
Stessa riflessione sul sistema dei punti di penalità: “Con tante piccole infrazioni si rischia una squalifica anche senza aver fatto nulla di veramente pericoloso. Lo scorso anno Kevin Magnussen ha preso una gara di stop per piccoli episodi. È frustrante vedere due punti assegnati per un tentativo di sorpasso senza conseguenze”.
Infine, il pensiero va al prossimo weekend, quello di Silverstone, dove correrà per la prima volta da titolare davanti al suo pubblico: “Sarà speciale. Una gara di casa è sempre unica. Ci saranno la mia famiglia e i tifosi, l’ambiente è fantastico e il circuito è una meraviglia con queste monoposto. Cercherò di godermela e di tenere lontana la pressione”.