F1. GP Austria, Albon: "La FIA deve cambiare rotta, oggi si corre senza regole chiare". E sul GP di Bangkok dice che...

F1. GP Austria, Albon: "La FIA deve cambiare rotta, oggi si corre senza regole chiare". E sul GP di Bangkok dice che...
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Il pilota della Williams critica la gestione dei regolamenti: “Serve più chiarezza, oggi chi evita un incidente viene penalizzato”. E rivela: “Il GP di Bangkok? È sempre più reale”
26 giugno 2025

Durante il media day del Gran Premio d’Austria, undicesimo appuntamento stagionale, Alexander Albon ha raccontato ad Automoto.it la sua visione sul film dedicato alla Formula 1, sul potenziale Gran Premio in Thailandia e sulle controversie regolamentari che lo hanno visto protagonista nelle ultime gare.

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Pensavo a Monaco, con quella scena in cui i piloti rallentano di cinque secondi… è assurdo,” racconta Albon, riferendosi a un passaggio del film sulla F1 prodotto da Apple. “Ma è esattamente quello che è successo davvero in una gara. Abbiamo visto il film subito, il primo giorno. L’idea si capisce subito”.

Sulla premiere, Albon sorride: “Tutto bene. Credo che sarà un ottimo prodotto, mirato al pubblico giusto. Netflix ha già fatto un grande lavoro, ma questo film può coinvolgere anche chi non conosce nulla di Formula 1. Le prime recensioni di persone esterne al nostro mondo sono molto positive”.

GP della Thailandia, un sogno sempre più concreto

Il progetto di un Gran Premio in Thailandia – sua terra d’origine – sembra finalmente prendere forma: “Sta diventando sempre più reale. La Thailandia ha un grande settore turistico e la Formula 1 si incastra perfettamente. Il governo lo prende molto seriamente, sono stati presenti a molte gare recentemente”.

Albon ha visto in anteprima il tracciato cittadino che potrebbe ospitare il GP, ma non ha potuto svelare molto: “Non sarà nel centro di Bangkok, fortunatamente: chi c’è stato sa quanto sia complicato il traffico. Sarà più defilato, e il circuito stesso avrà più carattere rispetto ai cittadini classici che conosciamo”.

Pur non essendo coinvolto in prima linea nell’organizzazione, il pilota della Williams tiene molto al progetto: “Sto lavorando con il governo e con il settore del turismo sportivo. Voglio che sia un successo, e stiamo facendo di tutto per promuovere la F1 e il motorsport in Thailandia”.

Traffico in qualifica e il sogno di una Q1 divisa

Non solo a Bangkok, il traffico resta un problema anche in pista, nello specifico nel corso delle qualifiche. “Ci sono ancora tre, forse quattro circuiti in cui è un incubo,” spiega Albon. “Mi piacerebbe che Q1 fosse divisa in gruppi: renderebbe tutto più sicuro, e non toglierebbe nulla allo spettacolo”. Tra questi tracciati “critici”, Albon cita Monaco e Monza. “Anche Monza non è così male, ma sì… diciamo che sono tre quelli complicati.”

“Così si corre male: è diventato uno sport di contatto”

Le ultime due gare hanno portato Albon al centro di episodi controversi in curva 1, sia a Barcellona che a Montreal. “Non mi piace come si corre in questo momento”, ammette. “A Barcellona sono stato spinto fuori, senza spazio. In Canada, se avessi chiuso la curva mi avrebbero colpito. Ma se mi lascio colpire, chi lo fa prende penalità. È surreale.”mSecondo Albon, così facendo si premia chi forza il contatto, penalizzando chi evita l’incidente: “Io cerco di evitarlo e vengo punito. In Canada ho solo perso posizione, ma a Barcellona ho ricevuto anche la penalità”.

Con l’FIA si discute spesso nei briefing, ma la zona grigia rimane: “Non vogliamo sembrare quelli che pensano di saperne di più. Cerchiamo solo chiarezza. Preferisco arrivare integro piuttosto che aver ragione, ma è chiaro che così non funziona”.

Questa mattina, la Federazione ha reso pubbliche le sue linee guida per le decisioni in gara pubblicando un video esplicativo sulle proprie pagine social. “È positivo. I fan possono finalmente vederle e capire quanto sia difficile il lavoro dei commissari. Non ci sono i nostri commenti, solo le regole che usano. Ma è un passo verso più trasparenza".

Il ritiro in Canada? Problema di raffreddamento

Infine, un chiarimento sul ritiro al GP del Canada: “Il mio problema è stato al motore, mentre quello di Sainz era più legato ai freni. Il nostro è un guasto comprensibile, facile da risolvere. Dobbiamo solo controllare se la power unit ha subito danni seri: era andata parecchio oltre le temperature di sicurezza”, ha chiosato Albon.

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